Recensione: TONY HADLEY “The Mood I’m In” [Traccia per traccia]

Recensione: TONY HADLEY “The Mood I’m In” [Traccia per traccia]

‘The Mood I’m In’  è il disco del divertimento di TONY HADLEY, l’inconfondibile voce del pop ed ex leader degli Spandau Ballet è tornato con un disco che segna un riavvicinamento significativo alle sue radici musicali.

Il mio amore per la musica swing è iniziato quando ero molto giovane. La preparazione del pranzo domenicale era sempre accompagnata dai classici di Sinatra, Bennett e molti altri…
Anni dopo, quando formammo la nostra prima band a scuola, che alla fine sarebbe diventata gli Spandau Ballet, i miei genitori mi esortarono a non dimenticare  mai i classici cantanti jazz, anche se amavo il punk rock e mi stavo impegnando seriamente a inseguire una carriera come cantante professionista.

Così eccomi lì ad ascoltare i Sex Pistols e The Clash insieme a Tony Bennett e Jack Jones!

Vorrei che il pubblico godesse di queste canzoni incredibili di un’era incredibile della musica”.

“THE MOOD I’M IN” è prima di tutto un omaggio alla sua passione per lo swing, un’opera che spicca per la sua raffinatezza ed emotività. Attraverso una curata selezione che esplora le molteplici sfumature dell’amore, della seduzione e della nostalgia, l’album si apre con brani che sprigionano audacia e vivacità e che invitano a immergersi nelle ritmiche accattivanti e passionali dello swing.

“Touch Me” apre il disco con una carica di seduzione immediata, seguita dalla storie di avventure notturne raccontate in “Walk Of Shame”. Interpretazioni cariche di energia come “Feeling Good” e “That’s Life” celebrano la resilienza e l’ottimismo, mentre “One For My Baby” chiude la prima parte con una nota di malinconica riflessione.

Nella seconda metà, guidata dalla title track “The Mood I’m In”, l’atmosfera diventa più intima e riflessiva. Canzoni come “Bewitched, Bothered And Bewildered” e “I Wanna Be Around” indagano le complessità dell’amore e del disinganno con tutta la profondità emotiva che la voce di Hadley può esprimere. L’inclusione di classici come “Just A Gigolo” apporta una malinconia giocosa, mentre “Wait For You” conclude l’album con una promessa di lealtà e speranza.

La produzione dell’album cattura lo splendore e l’intimità dei club jazz storici, con arrangiamenti orchestrali che avvolgono la voce di Hadley in una calda eleganza. La sua interpretazione, maturata in decenni di carriera, trasporta l’ascoltatore in un’era d’oro della musica, pur mantenendosi radicata nel presente.

Con “The Mood I’m In”, Tony Hadley non solo rende omaggio ai grandi del genere swing, ma rinnova la tradizione con un tocco personale, confermando la sua abilità nel toccare il cuore degli ascoltatori attraverso la sua vocalità potente e raffinata. L’album è frutto della collaborazione con i produttori Gary Stevenson, Adam Wakeman, André Jacquemin & Paul Moran e Mick Lister.

In attesa di nuova sua musica godiamoci tutta la grande voce e il grande stile di Tony! 

IL RACCONTO TRACCIA PER TRACCIA SCRITTO DA FASO DEGLI EGLIO E LE STORIE TESE

Si dice che il jazz abbia origine dall’improvvisazione di canti intonati dagli schiavi afroamericani mentre lavoravano nelle piantagioni o durante la costruzione di ferrovie. Dopo qualche tempo sembra si sia aggiunto un batterista che suonava sul piatto quel ritmo particolare che fa “tish—tì-ti-tish—tì-ti-tish—tì-ti-tish…  accompagnato da un contrabbassista che suonava du-di-do-di-du-di-do… e infine anche un pianista che suonava accordi un po’ più complicati del solito. Era nato lo swing! Fin da piccolo, lo swing era un tipo molto esuberante, un vero birbante, voleva essere suonato tutte le sere nei locali fumosi fino a notte fonda, ed a un certo punto ha cominciato a viaggiare: si è imbarcato sulle navi da crociera, quelle tipo il Titanic che però fortunatamente non sono affondate, e alla fine è sbarcato in Europa. A quei tempi anche l’Inghilterra faceva parte dell’Europa, quindi per lo swing non è stato difficile infiltrarsi a casa Hadley e sedurre il giovane Tony mentre allestiva il pranzo domenicale con la sua famiglia. Artisti leggendari come Sinatra e Ella Fitzgerald erano cibo nutriente per le orecchie di un giovanotto che sognava di fare il cantante, e se poi succede che quel giovanotto diventa veramente un cantante e pure molto bravo…allora è andato tutto per il verso giusto. 

Quincy Jones una volta ha detto che esistono solo due tipi di musica: quella bella e quella brutta. Ritengo che ascoltando quella bella ci sia solo un pericoloso effetto collaterale da tenere sotto controllo: prima o poi ti viene voglia di cantarla o di suonarla. E’ quello che è accaduto a Tony Hadley, che con l’album “The Mood I’m In” ci regala una selezione di canzoni bellissime, arrangiate con il sontuoso sound dell’orchestra jazz e cantate con grande passione. 

Nota: ascoltando questo album i cultori delle ultime tendenze musicali potrebbero lamentare l’assenza di autotune sulla voce. Tranquilli, l’autotune c’è ed è pure regolato al massimo, soltanto che non entra mai in funzione perché Tony Hadley è intonatissimo.   

1 – TOUCH ME
L’album si apre con una canzone che non è proprio swing, diciamo che ha più un sound tipo Doors, infatti è un brano dei Doors. Sembra che il titolo originale fosse “Hit Me” e che Jim Morrison avesse chiesto all’autore, il chitarrista Robby Krieger, di modificare il testo perché avrebbe preferito essere toccato dalla gente piuttosto che colpito. Tony Hadley in questa versione riesce a fare entrambe le cose: ti tocca l’animo e ti colpisce con un brano di rock psichedelico-sinfonico.

2- WALK OF SHAME
Il brano si distacca dal sound caratteristico dell’album e abbraccia sonorità più latin-jazz-pop: ci sono le percussioni, la sezione fiati che pompa, arriva anche il solo di tromba che infonde ulteriore energia e il risultato finale è una take spumeggiante che fa venir voglia di danzare sculettando.

3- FEELING GOOD 
Tony Hadley si cimenta con una canzone resa celeberrima da Nina Simone, una melodia che sembra nata sul delta del Mississippi, mentre Robert Johnson era intento a vendere l’anima al diavolo per diventare una leggenda del blues. Invece il compositore è un inglese, ed è stata scritta negli anni ’50 per un musical, chi l’avrebbe mai detto. Il testo della canzone ci racconta che va tutto bene; ok, I’m feeling good, ma la melodia e l’intensità dell’interpretazione sembrano contraddire le parole e lasciar intendere che le cose non vadano poi così bene in giro per il mondo.

4- THAT’S LIFE
Diciamocelo, chi non è stato un burattino, un povero, un pirata, un poeta, un pedone -nel senso scacchistico- o un re per un almeno un momento nella vita? Anche nell’improbabile caso che uno non sia stato come minimo un po’ burattino, è bene che si gusti questa versione del super classico di The Voice, alias Frank Sinatra, che Tony interpreta magistralmente, supportato dal potente sound della big band.  

5- ONE FOR MY BABY
Il brano ci trasporta in un jazz club nella New York degli anni ’50, dove sta suonando una band di 6 elementi. A quei tempi potevi chiedere al barman Joe di prepararti due drink, uno per la tua ragazza, l’altro per la lunga strada da percorrere dopo avergli raccontato come era finita la tua storia d’amore. Oggi ti tolgono i punti dalla patente per apologia della guida in stato di ebbrezza.

6- THE MOOD I’M IN
È la title track dell’album, che in italiano si dice brano eponimo, ovvero la canzone che dà il titolo all’album. Confesso che non sapevo si dicesse brano eponimo, non volevo fare il saputello. Comunque il messaggio è chiaro: Tony Hadley è nel mood di cantare The Mood I’m In, che sarebbe come dire che è nello stato d’animo di cantare lo stato d’animo in cui è. Vabbè, ascoltatevi il pezzo che si fa prima.

7- BEWITCHED, BOTHERED AND BEWILDERED
È impossibile non rimanere stregati da questa canzone, al punto che sarei infastidito e sconcertato se qualcuno mi dicesse che non ne è rimasto stregato. Un brano delicato ma non troppo, composto negli anni ’40, quando melodia e armonia volavano alto. La voce di Hadley inizia soft su un tappeto di violini, poi si infuoca insieme alla sezione fiati…ed è tutto molto bello.

8- JUST A GIGOLO
Nella mitica canzone resa celeberrima da Louis Prima, Tony Hadley fa scintille duettando con la big band al gran completo, con momenti solistici di piano , trombone, batteria, crescendo e gran finale, insomma, una bella festa della musica allegra!

9- I WANNA BE AROUND
Ragazzi, che ballad. Oppure, come si diceva una volta, che bel lentone. Lo vorresti subito ballare stretto stretto con chi ti fa battere il cuore. In realtà, se si fa caso al testo, parla di uno a cui è stato spezzato il cuore e che vorrebbe vendicarsi…ma che importa, vincono l’atmosfera e la voce di Tony, che rischia di far innamorare molte donne sul globo terraqueo.

10- WAIT FOR YOU
È il contrabbasso a introdurre il brano, uno degli strumenti più iconici del jazz, con il suo suono inconfondibile e immutato nel tempo. Poi entra il resto della band, la vociona di Tony, i fiati e l’atmosfera si fa soft e sexy , anche se a tratti esplode con grande energia. La canzone chiude l’album alla perfezione e il suo titolo ci offre lo spunto per dire a Mr.Hadley: ti aspettiamo..in concerto!

SCORE TRACCIA PER TRACCIA : VOTO 7,50

Side 1:
1. Touch Me – Voto 7,25
2. Walk Of Shame – Voto 7,00
3. Feeling Good –  Voto 8,00
4. That’s Life – Voto 7,50
5. One For My Baby – Voto 7,00
 N
Side 2:
1. The Mood I’m In –  Voto 8,00
2. Bewitched, Bothered And Bewildered – Voto 7,50
3. Just A Gigolo – Voto 7,50
4. I Wanna Be Around – Voto 8,00
5. Wait For You Voto 7,50

DA ASCOLTARE SUBITO

Feeling Good – The Mood I’m In – I Wanna Be Around 

DA SKIPPARE SUBITO 

Poco più di mezzora di musica di grande stile … vietato skippare! 

LA TRACKLIST 

WEB& SOCIAL 

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