50° Anniversario dello sbarco sulla LUNA: la playlist lunatica
Per celebrare il 50° Anniversario dello sbarco sulla Luna, Newsic vi propone una playlist…lunatica!
La frase: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”. I simboli: le impronte degli scarponi e la bandiera dell’America piantata nel terreno. I sentimenti: la speranza e la fiducia del mondo intero per tre uomini, Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Micheal Collins.
Invece, la prima frase detta fu: “Ok, motore fermo”. I tre astronauti depositarono sul suolo lunare anche un sacchetto di escrementi. E altro che speranza e gloria: la Casa Bianca aveva pronti i tre elogi funebri ancora prima della partenza, tanta era la paura che la missione fallisse.
La verità è che ogni tentativo di rendere la Missione Lunare più umana e “terra terra” – passateci il gioco di parole – di quello che fu, anche scomodando un sacchetto di cacca, risulta impossibile. L’allunaggio del 1969 è stato uno degli eventi più grandiosi e poetici dell’intera storia dell’uomo. In occasione del 50° Anniversario dello Sbarco sulla Luna, vi suggeriamo 14 brani a tema.
1. “Walking on the Moon” – The Police (1979). E pensare che quando a Sting venne in mente il testo, della parola “moon” non c’era nemmeno l’ombra. Al suo posto c’era “room”, perché in quel momento stava camminando su e giù in una stanza, pensando ad una vecchia fiamma. Ma il titolo non funzionava, molto meglio “Walking on the moon”.
2. “Moonlight Shadow” – Mike Oldfield ft. Maggie Reilly (1983). Doveva cantarla Enya, ma rifiutò per questioni contrattuali. Subentrò allora la cantante scozzese, che la cantò durante tutti i live di Oldfield degli anni Ottanta. A differenza di quello che si diceva, la canzone non parla dell’omicidio di John Lennon, ma del film “Il mago Houdini”.
3. “Man On The Moon” – REM (1992). La canzone è dedicata al comico ed attore statunitense Andy Kaufman. La sua ironia sui generis, spietata e senza filtri, dai tratti quasi folli, unica e geniale, ha influenzato moltissimo il pensiero dei componenti della band. L’omaggio è valso addirittura l’utilizzo del titolo per il film biografico su Kaufman, “Man On The Moon” appunto, con Jim Carrey.
4. “Goodnight Moon” – Shivaree (1999). Una meteora, che però ha lasciato una notevole voragine di risonanza tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del Nuovo Millennio, diventando uno dei pezzi più cantaticchiati e ascoltati di quel periodo. In molti se la ricordano per “Kill Bill Vol.2”, altri per “Dawson’s Creek”, altri ancora per “Ciao Darwin”. Onnipresente e versatile.
5. “Blue Moon” – Artisti vari (1934). Richard Rodgers e Lorenz Heart l’hanno scritta, in tantissimi l’hanno cantata: Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Elvis Presley. Il titolo si riferisce ad un modo di dire usato per identificare un evento raro. E’ stata cantata anche dai Beady Eyes di Liam Gallagher, essendo la canzone dei tifosi del Manchester City, di cui l’ex-Oasis è fan.
6. “Moon River” – Johnny Mercer e Henry Mancini (1961). L’interpretazione di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” è valso al brano un Oscar per la Miglior Canzone nel 1962. A cantarla è proprio l’attrice, nei panni di Holly Golightly, accompagnandosi alla chitarra. Inizialmente non fu inclusa nell’album della colonna sonora: la versione cantata dalla Hepburn fu pubblicata soltanto dopo la sua morte.
7. “E La Luna Bussò” – Loredana Bertè (1979). Frutto del sodalizio tra la cantante e gli autori Lavezzo e Avogadro, il brano è uno dei primi a proporre sonorità raggae in Italia. I temi sono quelli cari a Loredana: l’emarginazione, la solitudine, l’impossibilità di essere compresi e accolti. C’è la sofferenza di una donna, rappresentata dalla luna: forse è proprio della stessa Loredana che si sta parlando.
8. “Spunta La Luna dal Monte” – Tazenda con Pierangelo Bertoli (1991). La canzone esisteva già nella versione originale dei Tazenda, “Disamparados”, che tradotto dal sardo significa “disadattati”. La parte in italiano fu scritta dallo stesso Bertoli e presentata nel 1991 a Sanremo, classificandosi quinta. La canzone è un racconto sulla Sardegna, una poesia che parla della miseria che si staglia sullo splendido panorama dell’isola illuminato dalla luna.
9. “L’Ultima Luna” – Lucio Dalla (1979). Il ritmo incalzante che aumenta con la batteria che si aggiunge alla base, e poi la voce di Lucio che racconta varie scene susseguirsi all’ombra delle lune: giostrai, zingari e prigionieri, protagonisti delle difficoltà della vita. Poi c’è l’ultima luna, quella finale, del bambino che nasce, e forse, della speranza e della vita.
10. “Vengo Dalla Luna” – Caparezza (2004). Mai altra canzone fu più adatta ai tempi attuali. Il protagonista è un alieno che non capisce come mai i terrestri abbiano così tanta paura del diverso. Caparezza canta una “follia perversa” contro cui combattere per aprirsi all’integrazione, alla multiculturalità e all’accoglienza: una follia dietro cui si nasconde il razzismo.
11. “Luna Rossa” – Claudio Villa (1950). La dimostrazione che la canzone napoletana è un patrimonio internazionale: questo brano, divenuto famoso grazie a Claudio Villa, è stata cantata in ben 42 lingue e dialetti, tra cui “The Voice”, Frank Sinatra. Struggente canzone d’amore, parla di un uomo speranzoso scorgere l’amata alla finestra, ma in alto c’è solo la luna rossa, che si prende gioco di lui: “Ca nun c’sta nisciun’ ”
12. “Harvest Moon” – Neil Young (1992). Malinconica come una sera di settembre, questo brano è contenuto nell’omonimo album, uscito vent’anni dopo il capolavoro “Harvest”, e ne rappresenta un po’ il prosieguo ideale. E’ una dichiarazione d’amore a tinte folk, cantata al chiaro di luna, in perfetto stile bucolico alla maniera di Neil.
13. “Non voglio mica la luna” – Fiordaliso (1984). E’ il brano che ha decretato il successo nazionale della cantante, aprendole anche le porte dell’estero con la versione spagnola “Yo no te pido la luna”. Letta in chiave moderna, potrebbe essere un inno all’emancipazione femminile, alla necessità di stare soli e autorealizzarsi, in tutti i sensi.
14. “Third Moon” – Linea 77 (2003). Con questo brano la band annunciò in grande stile l’uscita del terzo album “Numb”, con cui raggiunse il successo commerciale, diventando indiscussi rappresentanti del crossover nostrano. La canzone sembra raccontare la capacità di non soccombere in un mondo di folli, né di lasciarsi inghiottire dalla “land of sorrow”, ma di puntare alla salvezza: la terza luna.