A REAL PAIN: il road movie di Jesse Eisenberg tra memoria, famiglia e identità

A Real Pain è il film di e con Jesse Eisenberg in uscita nelle sale italiane il 27 febbraio, candidato agli Oscar, già valso a Kieran Culkin il Golden Globe e il BAFTA come Migliore attore non protagonista.
È la storia di due cugini di origine ebraica che una volta morta l’affezionatissima nonna, emigrata negli States in seguito alla Shoah, decido di renderle omaggio con un viaggio in Polonia.
Il viaggio è un’occasione per ritrovarsi, ma anche per i due protagonisti tanto affezionati tra loro quanto diversi, per risolvere le tensioni del passato e far i conti con quello che sono diventati. Uno con una famiglia e un lavoro solidi, pur nella loro banalità, l’altro con un fascino e un carisma andati sprecati per troppa sensibilità, che dopo un tentato suicidio finisce per rimanere nel limbo di una sala d’aspetto all’aeroporto di NY.
La pellicola è toccante e tenera, in grado d’affrontare temi importanti tra una risata e l’altra, con l’unico difetto di ricordare forse un po’ troppo da vicino Ogni Cosa è Illuminata.
Il road movie esplora i tanti aspetti dell’animo umano, ma anche la complessità della vita e dello Storia con la S maiuscola, temi con cui tutti hanno avuto a che fare e che proprio per questo avvicinano lo spettatore e lo coinvolgono.
LA COLONNA SONORA
A Real Pain come ogni storia di viaggi che si rispetti è tale anche attraverso la colonna sonora che riesce con potenza a sottolineare ogni emozione del momento, da una vasta selezione dei notturni di Chopin, alla musica tradizionale ebraica suonata da un orchestra, passando per il jazz in puro stile newyorkese per arrivare al più energico rocksteady di Slim Smith.
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