ACHILLE LAURO: Capitolo 2: “Creazione di Adamo di Michelangelo Buonarroti”
Continua il viaggio di Achille Lauro nella storia dell’arte. Un viaggio dentro se stesso e dentro le arti in generale per passare questo tempo di quarantena.
Dopo il San Girolamo di Caravaggio di ieri oggi è la volta della Creazione di Adamo di Michelangelo Buonarroti.
Ecco cosa scrive nel suo post:
Sono fatalmente convinto che la folle dedizione alla fine venga premiata.
A 20 anni pianificavo e mi imponevo di gestire 6 7 appuntamenti al giorno.
Per i primi live affittavo io stesso la location, sviluppavo l’idea e la promozione.
La sera dell’evento contavo i soldi alla cassa e poi mi esibivo davanti a 4 persone.
Quelle persone poi sono diventate 500, poi 2000.
Alla fine ho firmato un contratto con un’agenzia leader in Italia.
PERSEVERARE è DETERMINANTE.
La creatività è la mia ossessione.
Ancora oggi curo ogni cosa in modo maniacale,
dalla creazione dell’opera a tutto ciò che è di contorno ad essa.
La passione è come quelle candele su cui soffi e la fiamma si spegne e si riaccende in un attimo.
Per costituire la mia prima società e produrre il mio primo concept album “Ragazzi Madre”
ho investito tutto, anche quello che non avevo.
Quell’album oggi è un successo, un cult e un riferimento per la musica urban italiana.
Non ci credeva nessuno.
Nel 2017 ho deciso di lasciare la mia vecchia vita alle spalle.
Mi sono trasferito in un fatiscente residence a Milano. Ironizzavo su un immaginario futuro:
“Prima o poi diranno quel ragazzo è stato qui”.
Sono anni che immagino dove vorrei essere.
Allenamento mentale, come nello sport.
Ogni giorno mi dicevo:
“Questo sarà il giorno”.
Rincorrere possibilità. Rubare occasioni.
Affamati, assetati.
Mutare. Adattarsi.
Il mondo offre possibilità
a chi dimostra di avere idee che si trasformano in fatti.
Ma per proporsi ci vogliono buoni modi e educazione.
Ho cambiato modo di parlare.
Stringevo mani e
sedevo a tavoli con vertici aziendali.
Di notte scrivevo poesie e vaneggi.
La mattina vestivo i panni di Di Caprio in “Prova a prendermi”.
Abito elegante e stivaletti nero lucido.
Pensavo “nessuno affiderebbe un mucchio di soldi ad uno in scarpe da ginnastica”.
Non è passato molto tempo e oggi già qualcuno
indica quel fatiscente residence e pensa:
“Quel ragazzo viveva qui”.
LA SCELTA CHE TI SPAVENTA DI PIÙ SARÀ QUELLA CHE TI AIUTERÀ A CRESCERE.
OSA.
SOLO TU SAI CHI PUOI ESSERE.
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