Approvato l’emendamento Orfini che finanzia l’indennità di discontinuità
È stato approvato oggi in Commissione Bilancio l’emendamento Orfini che prevede 100 milioni di euro a copertura della misura prevista dalla legge delega in materia di spettacolo.
Un grande risultato, frutto di un lavoro di confronto tra le istituzioni e le realtà del settore che è durato quasi tre anni.
Quella di oggi è una buona notizia – si legge in una nota stampa a firma Forum Arte e Spettacolo, La Musica Che Gira, UNITA, ARCI e CGIL – perché il processo che porta al riconoscimento delle specificità di chi lavora nel settore dello spettacolo può iniziare in tempi brevi.
La dotazione non risponde alle richieste iniziali e ci auguriamo possa essere incrementata nel corso dei prossimi mesi.
Ci auguriamo, inoltre, il coinvolgimento dei professionisti e delle professioniste del settore che hanno partecipato al processo virtuoso di confronto, iniziato nel 2020, che ha portato oggi a questo risultato. Confronto indispensabile per restituire una norma davvero condivisa che cambi il volto del settore per quanto riguarda diritti e tutele di lavoratori e lavoratrici.L’approvazione dell’indennità di discontinuità è arrivata dopo un complicato iter di confronto durato anni tra la politica, le realtà del settore, professionisti e professioniste che ne fanno parte. La misura è lo strumento fondamentale per rendere i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo uguali a quelli degli altri settori, riconoscendo il lavoro indispensabile delle fasi di studio e progettazione, come imprescindibili e necessarie anche in termini contributivi.
Quel lavoro non visibile al pubblico ma che è indispensabile per ogni concerto, ogni spettacolo, ogni esibizione, è riconosciuto dall’indennità di discontinuità, che dal 15 luglio 2022 è legge dello Stato e dal 2023 è esigibile da chi ne ha diritto.
Nei giorni scorsi a favore dell’emendamento erano intervenuti: Paolo Fresu (Forum Arte e Spettacolo), Alberto “Bebo” Guidetti (Lo Stato Sociale/La Musica Che Gira), Vittoria Puccini (UNITA), Carlo Testini (ARCI), Sabina Di Marco (CGIL), oltre che artisti come Diodato, Tosca e Colapesce e Dimartino.