BOB DYLAN alla Gagosian di Beverly Hills: La Mostra di Richard Prince che reinventa un’Icona

BOB DYLAN alla Gagosian di Beverly Hills: La Mostra di Richard Prince che reinventa un’Icona

Il 27 febbraio la Gagosian di Beverly Hills inaugura Bob Dylan, una mostra di Richard Prince che presenta un trittico di dipinti di grande formato dedicati all’iconico cantautore.

L’esposizione arriva in un momento di rinnovata attenzione per Dylan, complice l’uscita del biopic A Complete Unknown (2024) diretto da James Mangold e candidato agli Oscar. Con queste opere, Prince offre un’interpretazione visiva del musicista premio Nobel, riflettendo sull’impatto duraturo della sua immagine nella cultura contemporanea.

Le tre tele, ciascuna di oltre tre metri per lato, compongono l’opera Untitled (Dylan) (2014) e riprendono un dettaglio del celebre ritratto di Jerry Schatzberg, utilizzato da John Berg per la copertina di Blonde on Blonde (1966). Settimo album in studio di Dylan, il disco è noto per la sua fusione tra sperimentazione musicale e liriche moderniste ed è considerato uno dei più grandi di sempre. La fotografia originale, scattata nel Meatpacking District di Manhattan, ritrae Dylan con una giacca scamosciata scura e una sciarpa a scacchi, lo sguardo fisso sull’obiettivo. Prince rielabora l’immagine in bianco e nero, accentuandone la sfocatura e sottraendo ulteriori dettagli.

L’approccio di Prince riflette il suo interesse per la “ri-fotografia”, una tecnica adottata a partire dal 1977 per appropriarsi di immagini già esistenti e decostruirne l’autorità. In Untitled (Dylan), l’artista amplifica l’effetto di instabilità già presente nello scatto di Schatzberg – causato, secondo la leggenda, dal tremore dovuto al freddo – rendendo ogni pannello progressivamente più sfocato attraverso l’uso di stampe a getto d’inchiostro. Questa strategia richiama la pittura fotografica di Gerhard Richter, ma si affida interamente a processi digitali.

La distanza critica che Prince impone all’immagine di Dylan richiama la tensione tra coinvolgimento personale e distacco analitico. Se da un lato l’artista riconosce il peso culturale ed emotivo dell’originale, dall’altro lo attraversa con una patina di rumore visivo che ne altera la percezione. Un’operazione che potrebbe evocare il controverso passaggio di Dylan all’elettrico durante il Newport Folk Festival del 1965. Collezionista appassionato di cimeli letterari e pop, Prince possiede numerosi oggetti legati alla carriera di Dylan, così come materiali del festival di Woodstock del 1969 che hanno ispirato altre sue opere monumentali. In un commento del 2011, l’artista ha manifestato la sua ammirazione per la produzione pittorica di Dylan, sottolineandone la coerenza stilistica e la dedizione creativa.

Un singolo pannello di Untitled (Dylan) era stato già esposto nella mostra It’s a Free Concert al Kunsthaus Bregenz in Austria nel 2014, dove Prince aveva esplorato l’universo visivo di leggende del rock come Jimi Hendrix e gruppi doo-wop degli anni Cinquanta. Il titolo dell’esposizione richiamava l’eredità controculturale di quegli anni, sottolineando il legame profondo tra arte visiva e musica popolare, che trova oggi nuova linfa nella sua interpretazione di Bob Dylan.

A volte, quando entro in una galleria e vedo il lavoro di qualcuno, penso tra me e me: “Accidenti, vorrei averlo fatto io”.
—Richard Prince

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INFO 

RICHARD PRINCE
Bob Dylan
27 Febbraio al 27 Marzo 
456 North Camden Drive, Beverly Hills

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