È qui la festa? O meglio tornerà la festa?
21 settembre 2019. Sono imbottigliato nel traffico. Faccio fatica a a trovare il parcheggio. La zona intorno Linate è imballata. Auto, moto, biciclette, persone a piedi ovunque.
Un flusso umano che punta all’unisono verso la spianata dell’aeroporto-chiuso. Aspetto in piazza Ovidio il mio collega Luca e appena arriva ci mettiamo in religioso pellegrinaggio. Seguiamo la corrente. Circa tre chilometri e arriviamo alla meta. Una marea di persone. Oltre 100.000 presenze. Una tribù che balla durante l’ultimo giorno di estate.
La più grande festa dell’estate. Parola d’ordine: Ballare al suono del Jova Beach Party.
Cento mila persone che si sono riunite e hanno vissuto insieme una esperienza non solo sonora ma anche di socialità, di contatto, di ravvicinamento. Corpi carichi di energia, di particelle e di umori che, magnetizzati dai suoni di Lorenzo, si attraggono e si condensano in uno grande corpus unico felice e danzante.
Una esperienza indimenticabile.
21 settembre 2020.
Sono sempre in auto. Ma non seguo nessuna chimera. Faccio fatica a pensare a quel concerto ora. La vita è cambiata. Non è più la stessa. Io sono cambiato. Mi sono chiuso, sono diventato eremita, diffidente. Una attenta prevenzione responsabile dettata dalla condizione in cui viviamo. I
Impossibile pensare 100.000 persone tutte insieme a ballare. Non riesco proprio ad immaginare questa scena nell’oggi e purtroppo nemmeno nel futuro prossimo. Non riesco più a pensare le varie auree che si fondono. Non riesco più pensare a noi che ballano insieme senza nemmeno conoscersi, senza nessun distanziamento sociale, senza nessuna preoccupazione virale. Non riesco più a immaginare volti che ridono. Vedo solo e continuamente mascherine. Metri di distanza, occhi spaventati, timore, incertezza, preoccupazione.
Oggi ho scritto a Rebby, una collega che ho conosciuto quella sera.
“Ti ricordi un anno fa al concerto di Jovanotti? Ridavamo.
“Si, ridavamo e ballavamo.
“Quella sera c’era una atmosfera davvero speciale, magica. Una empatia sonora. Cento mila persone che ballavano.
“Davvero! Che bello. Si stava benissimo.
È passato solo un anno. L’estate finisce ancora ma la nostra vita è diversa. Non è più la stessa.
Tornerà la festa? Io voglio di si …
Torneremo a ballare. Ne sono sicuro!