EMANUELE SPEDICATO: L’articolo che avremmo voluto scrivere da giorni
Ci sono parole che vorresti scrivere da settimane. Non abbiamo toccato minimamente ciò che ha colpito Emanuele Spedicato prima d’ora, per una forma di rispetto verso il chitarrista in primis, la sua famiglia, sua moglie in dolce attesa e la band di cui Lele è membro.
Un rispetto che durante le ore tragiche mentre il susseguirsi di articoli e titoli da sciacalli, ci è sembrato doveroso. Ora però dopo settimane di fiato sospeso, qualcosa è diverso e anche le parole che prima abbiamo chiuso in un cassetto, vengono digitate in modo quasi frenetico da chi scrive.
La prognosi intorno al chitarrista dei Negramaro è stata sciolta, oggi il 10 ottobre 2018, a quasi un mese dal tragico incidente che lo ha colpito. “Il paziente non è più considerato in pericolo di vita, è vigile, respira autonomamente, risponde bene agli stimoli”. Una frase che fa tornare a respirare, a sorridere e gioie per la forza che il trentasettenne di Veglie ha dimostrato costantemente da quel lontano 17 settembre.
A lui, il nostro sincero abbraccio, a Clio, alla famiglia, ai Negramaro che non hanno mai lasciato solo il loro fratello per scelta. Un giorno che ha il sapore di rinascita, di gioia e speranza, quella sincera che sino ad oggi ha circondato velatamente il chitarrista.
Neruda scriveva:
Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.