ENRICO RUGGERI: crea il decalogo della buona musica. Ma non è troppo da “puristi”?
Il 18 marzo uscirà “La Rivoluzione” il nuovo disco di Enrico Ruggeri. In prossimità dell’uscita del disco Ruggeri ha pubblicato sui suoi social un decalogo dove sono citate le sue dieci regole fondamentali per fare buona musica.
Avendo avuto più tempo da passare in studio con la band, più tempo per scegliere i brani giusti e per calibrare ogni suono, ha avuto anche modo di distruggere e ricomporre i passi che si fanno in fase di registrazione.
Ha così deciso di imprimere in un decalogo le linee guida che lo hanno portato a realizzare un disco che sente completamente suo, riconoscibile già dai suoni, ancor prima che dalla voce.
Decalogo della buona musica”
«Come sapete tra pochi giorni uscirà a tre anni di distanza dal precedente il mio 38esimo album, frutto di un lungo lavoro di ricerca e comunione con i miei collaboratori.
Il punto fondamentale è stato La RICERCA DI UN SUONO che catturasse le nostre emozioni, senza nessun tipo di condizionamento esterno.
Per ottenere il risultato dei nostri sogni ci siamo attenuti scrupolosamente a dieci principi che ho indicato prima ancora di cominciare questo affascinante viaggio.
È venuto il momento di mostrare anche a voi questo “decalogo”»
Un po’ come gli opuscoli rossi di Dogma 95 distribuiti da Lars von Trier per contrastare il dilagare degli effetti speciali, o come il decalogo di scrittura spontanea di Jack Kerouac contro le inibizioni accademiche, così Enrico Ruggeri ragiona sulla musica nel 2022, sugli strumenti a disposizione e su come usarli per ottenere quello che, secondo lui, è il miglior risultato per dei brani destinati a restare nel tempo.
IL POST
IL DECALOGO
Ecco le dieci regole che secondo Ruggeri sarebbero da rispettare per fare buona musica (nella foto il volantino con tanto di macchia di un bicchierino di caffè).
Ma servono proprio delle regole da seguire? Fare musica non è creatività allo stato puro? E mettere dei paletti e delle regole non va solo ad alterare i diversi processi creativi dei vari artisti?
Forse le dieci regole sono un po’ troppo da “puristi” e da “integralisti” del suono?
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