FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Animali notturni traccia per traccia
E’ stato presentato il nuovo disco Fast Animals And Slow Kids “Animali Notturni”, quinto album in studio della band di Perugia.
Il disco, in uscita sabato 10 maggio, arriva a due anni di distanza dal precedente lavoro discografico “Forse non é la felicità”. Sempre il 10 maggio esce, nelle radio, “Radio Radio” il primo singolo estratto dal nuovo lavoro e presentato live, in anteprima, in occasione della loro partecipazione al Concerto del Primo Maggio a Roma.
Nella vita di un’artista arriva sempre il momento in cui si pondera il compromesso – raccontano i FASK – Tutto parte da una profonda voglia di contatto con le persone ed è umanamente comprensibile. Non sarebbe bello poter arrivare a tutti con la propria musica? Non sarebbe stupendo parlare la lingua del mondo e sentirsi finalmente capiti? Assolutamente si, ma questa purtroppo è un’utopia e lo è tanto quanto una chitarra elettrica e una voce incazzata in radio nel 2019.
Questo disco è il più scuro della nostra carriera e rappresenta una ricerca egocentrica di purezza. Il disco rappresenta la nostra vita.
Un sorta di quadro dove abbiamo messo dentro i nostri pensieri, positivi e negativi che siano.
Il disco è curato nella struttura dei pezzi e abbiamo puntato alla forma canzone. Come riferimento abbiamo il “drive in rock” americano.
Ci piaceva l’idea che il nostro disco suonasse durante un lungo viaggio di notte, lungo strade deserte alla ricerca di una meta da raggiungere.
Il titolo “Animali notturni” è la sintesi dello stesso disco. Volevamo rappresentare le due anime del disco: quella degli “animali notturni” che vivono la notte al massimo facendo serata e senza pensieri e quella di chi invece si nasconde in casa con i proprio pensieri e la propria introspezione.
Ecco il disco raccontato traccia per traccia dagli stessi Fask
Animali Notturni:
La stabilità gioca brutti scherzi, la si cerca per tanto tempo poi quando arriva ci fa rimanere svegli tutta la notte a riflettere se dopotutto non stavamo meglio senza di lei, dispersi nel vento della giovinezza e circondati da persone che la vita non ci aveva ancora portato via, in un modo o nell’altro. C’è però un fuoco che non si spegne mai ed è la speranza per cui prima o poi, come rami secchi in un camino, ci ritroveremo tutti quanti ad ardere insieme ancora un’ultima grande volta.
Cinema:
Quando diventa impossibile mettere in atto i gesti più semplici vuol dire che qualcosa si è rotto dentro.
Compierli in maniera meccanica e continuare a pensare in grande pur sapendo che non finirà come abbiamo sperato non porta a nulla e la consapevolezza di tutto questo è forse la cosa più difficile da affrontare. Certe volte, quando percepisci che la montagna sta franando, sarebbe bello riuscire a fermare il tempo e il fluire dei pensieri, sarebbe bello fare cose normali, provare a ridere di domenica pomeriggio in un multisala affollato, di fronte ad un film che difficilmente ricorderemo.
L’urlo:
Un urlo nella notte, un suono per liberarsi dall’egoismo intrinseco che da sempre condiziona le nostre vite artistiche.
Chiedere scusa nella maniera più diretta possibile, smascherare la nostra parte peggiore, quella che non riesce a vedere oltre i propri bisogni, quella ossessionata solamente da se stessa e da nessun altro. Un urlo disperato, che riecheggia nel passato ma che fa da monito per il proprio futuro, una canzone per provare ad essere persone migliori.
Non potrei mai:
Il “bene” è come una moneta che mantiene il suo valore indipendentemente da quante volte la si usi, crea ricchezza in colui/colei che la cede ed arricchisce colui/colei che la riceve e quando poi, inevitabilmente, il flusso si interrompe, il “bene” non si disperde perché resta incastrato nel labirinto dell’anima umana. La domanda che quindi dovremmo porci è: se si è fatto davvero del bene, se si è stati davvero onesti, se ci si è concessi senza nessun filtro, perché dovremmo piangere al termine di una relazione?
Dritto al cuore:
Tutti possono sbagliare almeno una volta.
Questa frase la sentiamo ogni giorno ma ne capiamo l’importanza solo quando ricade su di noi, solo quando siamo noi quelli in errore. “Dritto al cuore” è una pistola carica di parole che punta alle orecchie di chi non non vuole più ascoltare, una confessione all’altare di chi non vorrebbe più fidarsi, un’ultima grande richiesta di asilo nel cuore di chi non vorrebbe mai più amare.
Canzoni tristi:
Una riflessione sul bisogno di cambiare umore per necessità, uscire dal proprio guscio di emozioni per provare ad essere qualcosa di diverso, qualcosa di felice. Così come chi affoga ricerca aria pura, così noi cerchiamo di fuggire dai nostri pensieri più oscuri. Probabilmente non riusciremo mai in questa impresa e tutto ciò che rimarrà della nostra poetica saranno una manciata di canzoni tristi.
Un’altra ancora:
Quando eravamo piccoli ci immaginavamo di volare lontano, vedere i posti più irraggiungibili del mondo e poi tornare indietro per raccontare alle nostre famiglie, ai nostri amori, ai nostri amici quello che avevamo visto. Quando si cresce, certe volte, ci si domanda se davvero quei viaggi dovrebbero prevedere un biglietto di ritorno. Una città che non senti più amica, delle persone che ti hanno abbandonato e che senti il bisogno di dimenticare, delle parole che ti escono dalla bocca ma che vorresti rimanessero per sempre nell’oscurità della tua mente.
Sentire la presenza di un male oscuro che vorrebbe annientarti definitivamente ma cercare in tutti i modi di combatterlo, di non sopperire al suo volere. Una canzone nata in uno dei nostri periodi più bui.
Demoni:
Un rapporto può cedere anche se nessuno dei due sbaglia.
Si prova con tutte le forze a tenere insieme i pezzi, a combattere mostri invincibili di cui non si conosce origine, a struggersi di fronte a problemi impercettibili, eppure, alla fine, senza poter fermare questa valanga, ci si lascia sommergere dalla neve. Ci sono demoni più forti dell’amore che nemmeno la musica può aiutare a dimenticare.
Radio radio:
Nella vita di un’artista arriva sempre il momento in cui si pondera il compromesso. Tutto parte da una profonda voglia di contatto con le persone ed è umanamente comprensibile.
Non sarebbe bello poter arrivare a tutti con la propria musica?
Non sarebbe stupendo parlare la lingua del mondo e sentirsi finalmente capiti?
Assolutamente si ma questa purtroppo è un’utopia e lo è tanto quanto una chitarra elettrica e una voce incazzata.
Chiediti di te:
Nascondersi quando passa la santa inquisizione.
Schiavizzati dalla paura di essere inadatti, quasi uomini, quasi donne, quasi umani, si tende ad essere inesistenti. Si preferisce guardare un documentario invece di documentare, nascondere le proprie ambizioni invece di ambire, ricevere violenza e non chiedere giustizia, non esternare se stessi per paura di non essere capiti.
Una canzone per chi ha paura di esistere e per chi ha il coraggio di vivere.
Novecento:
Il novecento è il secolo del cambiamento.
Il cambiamento parte sempre da una sorta di scommessa, rischiosa e incerta, pronta a farti crollare nel momento in cui non andrà come avevi sperato. Il momento in cui stai per piazzarla però è indimenticabile e vada come vada è proprio per quell’attimo lì che ne sarà comunque valsa la pena.
Questa canzone parla di questo, di nuovi orizzonti e grandi incertezze, è il finale aperto del nostro film mentale.
Oggi è il nostro primo gennaio del 1900.
Con “Animali Notturni”, i FASK rimangono liricamente introspettivi e musicalmente rudi ma cristallini e consapevoli. Il nuovo lavoro, prodotto da Matteo Cantaluppi, è diretto, senza fronzoli ma pieno di dettagli, un punk pulito e rotondo. In questo nuovo progetto la band dimostra di continuare a evolversi rimanendo fedeli al proprio animo rock e diretto e proseguono in quella graduale ma importante maturazione che li ha resi una delle realtà più interessanti tra le band nostrane. “Animali notturni” è un disco più armonioso e omogeneo rispetto ai precedenti lavori. Nelle 11 tracce sono riversate riflessioni e sfoghi dalla penna di Aimone Romizi.
Prima di partire per il tour ufficiale che prenderà il via il 24 maggio da Milano, la band perugina terrà una serie di appuntamenti che saranno l’occasione per incontrare i fan e per presentare il nuovo lavoro con mini live, firmacopie ed alcuni eventi speciali.
Di seguito il calendario degli appuntamenti:
10 MAGGIO -TORINO – MONDADORI STORE ORE 17.00
10 MAGGIO -TORINO – COMEHOME ORE 21.00
11 MAGGIO -MILANO – MONDADORI STORE ORE 15.00
11 MAGGIO -MILANO – COMEHOME ORE 21.00
12 MAGGIO -FORLI’ – MONDADORI STORE ORE 15.00
12 MAGGIO -BOLOGNA – MONDADORI STORE ORE 17.30
13 MAGGIO -LUCCA – SKY STONE ORE 15.00
13 MAGGIO -FIRENZE – FELTRINELLI RED ORE 18.30
14 MAGGIO -PERUGIA – FELTRINELLI ORE 17.30
15 MAGGIO -FROSINONE – MONDADORI STORE ORE 16.00
15 MAGGIO -ROMA – COMEHOME ORE 21.00
16 MAGGIO -SALERNO – MONDADORI STORE ORE 15.00
16 MAGGIO -NAPOLI – MONDADORI STORE 18.30
24 MAGGIO – MILANO – MIAMI FESTIVAL
01 GIUGNO – TOLENTINO (MC) – STRIKE UP FESTIVAL
04 GIUGNO – BOLOGNA – BIOGRAFILM PARK 08 GIUGNO – LUCCA – WOM FESTIVAL
28 GIUGNO – L’AQUILA – PINEWOOD FESTIVAL
09 LUGLIO – TORINO – FLOWERS FESTIVAL
10 LUGLIO – AREZZO – MEN/GO MUSIC FEST 12 LUGLIO – PARMA – PARMA MUSIC PARK
17 LUGLIO – GENOVA – GOABOA FESTIVAL
20 LUGLIO – SCHIO (VI) – LINE FESTIVAL
30 LUGLIO – FILAGO (BG) – FILAGOSTO FESTIVAL
03 AGOSTO PLATANIA (CZ) – COLOR FEST
10 AGOSTO – BRESCIA – FESTA RADIO ONDA D’URTO
12 AGOSTO – CAST.NA GROTTE (BA) – FARM FESTIVAL 24 AGOSTO – VINADIO (CN) – BALLA COI CINGHIALI
05 SETTEMBRE – EMPOLI (FI) – BEAT FESTIVAL
La band salirà sul palco con la seguente formazione: Aimone Romizi (voce), Alessandro Guercini (chitarra), Alessio Mingoli (batteria) e Jacopo Gigliotti (basso)