FOSCO17: “Dicembre è una semplicissima canzone d’amore”

FOSCO17: “Dicembre è una semplicissima canzone d’amore”

A poche ore dalla sua esibizione, abbiamo sentito Fosco17.

Luca Jacobini in arte fosco17 ha 23 anni ed è di Bologna. Arriva dalla scena underground eppure non gli piace definirsi in un genere. Una visione chiara della musica che sta riscontrando grande approvazione tra gli addetti ai lavori. Che sia lui il primo giovane che ritroveremo a febbraio sul palco dell’Ariston?

Chi è Fosco 17 e perché Fosco 17?

Sono io, Luca Jacoboni. Mi piaceva trovare un altro nome perché mi trovavo più comodo nelle vesti di qualcun altro, quantomeno non volevo utilizzare il mio nome reale. Fosco è il nome del figlio di mio cugino e diciassette perché notoriamente porta fortuna, serviva un cognome e così inoltre mi trovate meglio su Internet (ridendo ndr.).

Arrivi dal panorama underground. Qual è il percorso che hai fatto?

E’ stato fluido, io da sempre ascolto musica mainstream e underground. Molti artisti della scena indie fanno pop, penso a Gazzelle o Calcutta, è solo una questione di nome di genere. I passaggi che mi hanno portato qui sono stati abbastanza costretti, un giorno abbiamo pensato di fare questa cosa e ci siamo ritrovati qua. In mezzo c’è stata confusione e burocrazia. Penso che Sanremo in generale, sia quasi sdoganato ai più. Ci sono tanti nomi che tentano il festival. Non è come fare un talent. Non ho nulla contro i talent, credo che siano per lo più rivolti agli interpreti, invece Sanremo è un modo per portare i miei brani in modo semplice a più persone, dando spazio ad entrambe le mie facce quella mainstream e quella underground.

Questa sera sali sul palco con Dicembre. Come nasce?

Mi piace definirla come una semplicissima canzone d’amore. Non ha velleità di essere qualcosa di complesso. Quello che cerco quando scrivo è qualcosa di semplice che non sia banale. E’ nata per caso come tutte le mie canzoni, più di un anno fa. Dicembre è stata la prima. Il periodo precedente lo definisco esercizio di stile, avevo bisogno di riconoscermi attraverso le canzoni. Dicembre è stata la prima, da lì sono partite tutte le altre.

Hai una scrittura per immagini

Mi è sempre piaciuto dare spazio a squarci ben precisi. Ogni tanto mi abbandono a liriche con un pelo più di aria però spesso ho qualche elemento che mi riporta a una dimensione quotidiana, concreta. Ogni tanto perdo il distacco su ciò che sento se vado sull’astratto.

Ti esibirai questa sera, come la stai vivendo?

Per ora molto bene tra qualche ora ne possiamo riparlare. Come tutte le cose le faccio per fare il meglio. Negli anni ho imparato a gestire le mie tensioni a costo di sprecare molte energie, crollo stanco la sera ma riesco a rimanere concentrato. Ne riparliamo quando sono sul palco.

Dicembre e poi? Stai lavorando al disco?

La volontà è quella di non sparire ma far sentire piano piano i brani che andranno a comporre un disco. Vorrei poterti dire non ti dico quando esce il disco perché è top secret, in realtà non posso dirtelo perché non lo so neanche io. Posso dirti che avrà dodici tracce.

 

 

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