GIOVANNI TRUPPI: parte il tour estivo di “POESIA E CIVILTÀ”
GIOVANNI TRUPPI e la sua band tornano sui palchi dei più importanti festival della penisola per presentare “POESIA E CIVILTÀ”, l’ultimo album di inediti del cantautore napoletano.
GIOVANNI TRUPPI è un polistrumentista e cantante che per stile e liriche rievoca i grandi del cantautorato italiano degli anni ‘70, ma che al contempo si fa interprete e capofila di un modo di scrivere e comporre del tutto inedito. La sua forma canzone è profonda, provocatoria, complessa, imprevedibile e mai banale.
“POESIA E CIVILTÀ”, il primo lavoro del cantautore con una major, è un album di 11 brani inediti scritti da Giovanni Truppi, tra cui il primo estratto “L’UNICA OLTRE L’AMORE” e il nuovo singolo “BORGHESIA”, che prende spunto dal romanzo di Edoardo Albinati “La scuola cattolica”. Il video del brano, diretto da Gabriel Azorìn, Giuseppe Truppi e Oscar Vincentelli.
Ho cercato di basare questo disco su quello che è più importante per me in questo momento – dichiara Giovanni Truppi – ovvero l’identità, la vita adulta, la bellezza, il modo in cui scegliamo di porci nei confronti degli altri e quindi il rapporto con la società. Tutti concetti che mi appassionano anche per via della grande fase di ridefinizione che stanno attraversando in questo momento storico. La poesia e la civiltà sono i punti cardinali verso i quali tendono tutti gli elementi di questo lavoro (gli argomenti delle canzoni, il lessico, gli arrangiamenti e la produzione), la scelta del titolo scaturisce da qui. Nel mettermi al servizio di questi due principi ispiratori ho sentito l’esigenza di abbandonare il linguaggio dei miei lavori precedenti e di costruirne uno nuovo, che rimandasse a una scrittura più classica e meno anarchica e spigolosa”.
Il tour estivo, organizzato da Ponderosa Music&Art, parte il 15 giugno da NAPOLI e prosegue fino a settembre nei principali festival italiani.
Di seguito il calendario delle date ad oggi confermate, in continuo aggiornamento:
15 Giugno – Cortile Scugnizzo Liberato – NAPOLI
26 Giugno – Villa Ada – ROMA
29 Giugno – Albori Festival – SULZANO (BS)
5 Luglio – Goa Boa Festival – GENOVA
7 Luglio – Borgofuturo Festival – RIPE SAN GINESIO (MC)
10 Luglio – Flowers Festival – COLLEGNO (TO)
17 Luglio – Invasioni Festival – COSENZA
19 Luglio – Basse Frequenze – CUNEO
21 Luglio – Castello Sforzesco – MILANO
17 Agosto – Tre Gotti al Campino – TREQUANDA (SI)
22 Agosto – Disorder Festival – EBOLI (SA)
25 Agosto – Roccolo Park Festival – ROCCOLO DI SAN GIUSTINO (PG)
Ad accompagnare sul palco Giovanni Truppi (chitarra, piano e voce) ci saranno: Paolo Mongardi (batteria), Giovanni Pallotti (basso), Daniele Fiaschi (chitarra),Duilio Galioto (tastiere) e Nicoletta Nardi (voce e tastiere).
Giovanni Truppi è nato a Napoli nel 1981. Tra il 2010 e il 2017 ha pubblicato quattro dischi di inediti: “C’è un me dentro di me” (CinicoDisincanto/CNI 2009), “Il mondo è come te lo metti in testa” (I Miracoli-Jabajabamusic/Audioglobe 2013), “Giovanni Truppi” (Woodworm/Audioglobe 2015) e “Solopiano”(Woodworm/Audioglobe 2017) e tra il 2013 e il 2017 è stato protagonista di un tour di circa 300 date, con la sua band e da solo. Nel corso del 2014 ha progettato e costruito un proprio pianoforte ottenuto modificando un piano verticale: il risultato è uno strumento dalle dimensioni inferiori allo standard, smontabile, ed elettrificato tramite una serie di pick-up che permettono di amplificarlo. Truppi ha collaborato con lo scrittore Antonio Moresco per la scrittura della canzone “Lettera a Papa Francesco” ed ha partecipato come chitarrista alle registrazioni del disco del cantautore Stefano “Edda” Rampoldi “Graziosa Utopia” (Woodworm/Audioglobe 2017). Nel 2017 ha ricevuto il Premio Nuovo Imaie per la migliore interpretazione al Premio Tenco. Nel 2018 è stato candidato ai Nastri D’Argento per la migliore canzone originale per “Amori che non sanno stare al mondo”, brano composto per l’omonimo film di Francesca Comencini (Fandango 2017). Truppi ha inoltre scritto “La Domenica”, brano che fa parte della colonna sonora e del testo dello spettacolo teatrale “Il cielo non è un fondale” della compagnia Deflorian/Tagliarini.