In edicola il nuovo numero di RUMORE: NICK CAVE, le confessioni del re inchiostro

In edicola il nuovo numero di RUMORE: NICK CAVE, le confessioni del re inchiostro

È in edicola il nuovo numero di Rumore Magazine. La cover è dedicata a Nick Cave. Allegata al magazine la guida pratica dedicata alle radio libere curata da Luca Frazzi.

Dalla voce intensa e dalla faccia del Re Inchiostro, Nick Cave, parte la cover story di Rumore 372, gennaio 2023.

Sul finire del 2022 Rumore è stato al Cheltenham Literature Festival per assistere a un incontro pubblico con Nick Cave. Ma non si tratta di un incontro qualsiasi, visto che il suo interlocutore per l’occasione era Sean O’Hagan: il suo biografo ufficiale. I due si frequentano da decenni, hanno una consolidata intimità e hanno dato alle stampe una autobiografia di Cave firmata a quattro mani, anche tradotta in Italia da La Nave Di Teseo: Fede, Speranza e Carneficina.

L’incontro tra i due è stato torrenziale. Rumore ha avuto l’opportunità di seguirlo e raccontarlo. Cosa non irrilevante se consideriamo la ormai proverbiale riservatezza di Cave. Che non rilascia interviste, se non in occasioni editoriali del genere. Dopo anni di silenzio e di pubblicazioni discografiche e cinematografiche senza mezza parola a seguire, abbiamo così colto l’occasione per tornare a sentire le sue dichiarazioni e la sua voce. Un dialogo lunghissimo in cui parla di tutto: degli ultimi anni, della tragica scomparsa dei figli, del suo sito, di religione, di musica naturalmente.

A proposito di Inghilterra, su questo numero del magazine si parla se c’è vita oltre il Brit Pop. Ovviamente sì. Ma bisogna capire come. Magari scegliendo l’isolamento. Come ha fatto Gaz Coombes, già a capo degli indimenticati Supergrass. E nella stessa direzione si è mosso il batterista e autore Dave Rowntree, qualche mese prima della rimpatriata con i Blur. Carlo Bordone e Francesco Vignani hanno incontrato per noi i due musicisti, facendosi raccontare come si va avanti e si sopravvive a 25 anni di distanza dal caos dei tempi d’oro. Due dischi solisti in uscita per i due intervistati: che ci permettono di fare il punto di quell’eterna Inghilterra sospesa fra il passato e il presente.

Restiamo sempre oltre la Manica, ma spostandoci. Una delle vicende artistiche più rilevanti dell’anno appena cominciato è quella dei Ladytron.

Quartetto di Liverpool, misterioso e scuro: attivo ormai da una ventina d’anni, tempo che gli ha permesso di diventare una autentica band di culto in tutto il mondo. Proprio al confine tra due universi, a livello di popolarità. La qualità del loro pop denso di sintetizzatori invece è sempre stata altissima.

Un album nuovo a inizio 2023 ci ha permesso di fare due cose assieme. Dapprima incontrarli, grazie alla penna di Diego Ballani. Poi, sempre la stessa firma si è spinta ad analizzare il mondo della cosiddetta synth wave, definita colonna sonora ideale per il tempo distopico che stiamo vivendo. Allargando lo sguardo, Ballani ha quindi interrogato anche i tipi della Dais Records, veri numi tutelari del suono in oggetto, in questi ultimi anni. Un suono che ha radici lontane, ma che in questi anni recenti è stato spesso riproposto e riaggiornato alla contemporaneità.

Non possono naturalmente mancare nel numero di gennaio le consuete classifiche riassuntive del 2022 appena trascorso: a cura dei singoli collaboratori della rivista, voce per voce, firma per firma. 10 dischi  significativi a testa fra quelli che hanno caratterizzato l’anno da poco concluso.

Su Rumore poi si può leggere delle ultime uscite editoriali di Bob Dylan, Nick Hornby, Bono (voce degli U2) ed Eve Babitz. Ricostruiamo la vicenda personale di Giuseppe Sabella, già bassista dell’ottimo gruppo pop wave milanese La Sintesi. Fra le interviste spiccano poi quelle a nomi del futuro prossimo come i londinesi The Tubs e Big Joanie, i fiorentini Morgana, i genovesi Eugenia Post Meridiem, il viennese Dorian Concept e gli statunitensi Getsemane e Skullcrusher. 

Il disco del mese è quello del ritorno a chiare lettere post punk dei dublinesi The Murder Capital.

Tra le recensioni inoltre le nuove uscite di Little Simz, The Smashing Pumpkins, The Devils, Italia 90, Laibach, White Lung, Micah P. Hinson, Pluhm, John Cale, Fucked Up, Jean-Michel Jarre, Osvaldo Schwartz, Ernia, Jeff Parker, Obituary, Stormzy, Brockhampton, Chat Pile, C+C = Maxigross, Iggy Pop, Billy Nomates, Mistaman etc. A questi si aggiungono, fra le altre, le ristampe di Dinosaur Jr., Neil Young, The Beach Boys, Queens Of The Stone Age, Kina.

LA GUIDA 

50 + 50 Radio Libere… Ma Libere Veramente (sottotitolo: Emittenti Rock Italiane in FM) è il nuovo volume a firma Luca Frazzi. Frazzi questa volta si dedica alle radio private e/o indipendenti che hanno animato l’etere nazionale dalla loro nascita a oggi. Una piccola grande storia dell’altra Italia in modulazione di frequenza, dal Friuli alla Sicilia, che ripercorre mezzo secolo di vicende radiofoniche. Spesso pionieristiche e avventurose: figlie di un’epoca in cui la musica passava solo attraverso pochi e limitati canali (ma non per questo meno affascinanti, anzi). 100 schede dettagliate per altrettante emittenti di area rock, introduzione a cura dello stesso Frazzi. Ma c’è di più: le tre postfazioni, invece, sono firmate da leggende come Eugenio Finardi (proprio lui!), Luca De Gennaro e Arturo Compagnoni. 

INFO

“Rumore” 372, gennaio 2023, è in edicola: al prezzo, inclusa la guida allegata, di 9 euro. 
Disponibile anche la versione app da scaricare, per tutte le piattaforme. 

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