Intervista – BENJAMIN MASCOLO: “BEN: RESPIRA” … la vita è una maratona

Intervista – BENJAMIN MASCOLO: “BEN: RESPIRA” … la vita è una maratona

“Ben: Respira” è un documentario intimo, introspettivo e prezioso. Un racconto sincero e intenso che racchiude la storia di Benjamin Mascolo aka B3N, il Benji del duo Benji & Fede.

Una storia di speranza, una storia di lotta contro una grave malattia e di determinazione per raggiungere risultati e successi apparentemente impossibili ma anche una storia d’amore, quella di Ben con la sua futura moglie l’attrice americana Bella Thorne. 

Il docufilm Amazon Original, che andrà in onda dal 12 novembre su Prime Video, porterà gli spettatori in un lungo viaggio attraverso la vita del cantante, conosciuto e amato con il nome di B3N.

Dall’Italia a Los Angeles e New York, partendo dall’esperienza traumatica della malattia e scoprendo le sue ambizioni, gli ostacoli che ha incontrato nella sua scalata verso il successo e la sua determinazione e forza di volontà per superarli.

Oltre alle sue relazioni più profonde e ai suoi valori quali l’amicizia, la famiglia, l’amore.  Ben: Respira è prodotto da Marco Belardi per Lotus Production – una società di Leone Film Group – e diretto da Gianluigi Carella.  

L’abbiamo incontrato in videoconferenza da Los Angeles ecco il suo racconto: 

LE PAURE

La mia più grande paura era quella di fallire e l’idea della corsa è nata proprio per questo, perché avevo paura di non riuscirci.
Correre era la cosa che odiavo più di tutti, la cosa che poteva farmi fallire. Sto ancora combattendo le mie paure e i miei demoni, 

LA MARATONA 

La vita è come una maratona, una corsa continua. Io ho sempre vissuto la vita come se fosse uno sprint. Sempre al massimo, andavo a 300 all’ora ma poi dovevo riprendermi. Troppe energie. Avevo bisogno di recuperare.
In questo mio processo evolutivo, dovuto anche alla malattia e alla paura di essa, ho capito che dovevo essere più regolare, più metodico. Era il mio corpo che me lo chiedeva. 

Dovevo sacrificare il piacere per la felicità. 

Ho spostato il limite sempre un po’ più in là, allenamento dopo allenamento, adottando uno stile di vita sano, eliminando alcool e cibo spazzatura, ho imparato ad ascoltarmi e mi sono riappropriato del mio corpo dimostrando ancora una volta che volere è potere.

LA PERFEZIONE

Io voglio sempre essere perfetto e per questo mi è difficile accettarmi. Da quando ho conosciuto Bella ho cambiato perché lei mi ha amato per quello che ero con tutti i lati negativa e le mie sfumature che mi rendono unico e speciale.

LA VITA A HOLLYWOOD

La vita ad Hollywood è una vita estrema dove è facile essere risucchiati in una spirale. A Hollywood c’è tutto il meglio ma anche tutto il peggio della nostra società. E’ tutto amplificato. Una scelta sbagliata ti può fare schiantare. E’ facile perdersi. Bisogna essere lucido per fare scelte giuste. Io fortunatamente ho insieme a me Bella. Lei vive qui da quando era piccola ed è intelligente e sa muoversi alla perfezione in questo mondo. 

IL TALENTO NON E’ TUTTO

In questa società il talento è visto come il fattore dominante o ce l’hai o non ce l’hai. Tante volte però è la determinazione il vero talento. Il talento vale il 20%, è il lavoro quotidiano a fare la differenza e questo vale in tutto dallo sport, alla musica all’imprenditoria.
Pensate a me e a Fede. Siamo stato scartati a Sanremo Giovani, a X Factor e Amici ma non ci siamo scoraggiati.
Abbiamo iniziato a lavorare sempre di più, tutti i giorni, con metodo, senza eccessi e alla fine siamo riusciti ad arrivare all’Arena di Verona. 

L’AMORE

Da quando sono con Belle le mie priorità sono cambiate. Prima la priorità numero uno era il lavoro, adesso è lei e il progetto di vita che ho con lei. Mi piacerebbe diventare un buon marito, un buon padre e fare una famiglia. Questa è diventata la mia priorità numero uno. Un nuovo capitolo della mia vita. 

IL CONCERTO ALL’ARENA

Il concerto all’Arena di Verona è stata la chiusura di un momento gigante della mia vita. Fede è un fratello per me e lo sarà sempre però dovevamo prendere le nostre strade. Quella sera è stata una grande festa ma c’era anche tanta malinconia. Dovevo a mettermi a correre da solo… 

LA SINOSSI

Quando respiriamo il diaframma e i muscoli appena sotto la gabbia toracica si contraggono mentre quando espiriamo si rilassano. Un gesto istintivo e automatico per il nostro corpo: un atto che compiamo tra le 12 e le 16 volte al minuto a riposo, e fino a 35-45 invece sotto sforzo.  Respiriamo senza accorgercene ma cosa succede quando invece qualcosa si rompe e quell’automatismo si inceppa?

È quello che è successo a Ben, artista diventato famoso insieme all’amico fraterno Federico Rossi col duo Benji & Fede. Dietro una vita vissuta sempre a mille all’ora, con l’adrenalina e l’entusiasmo tipici di chi sta realizzando un sogno, Ben ha infatti dovuto fare i conti con una rarissima malattia, l’Istiocitosi X che quando era ancora un ragazzino ha compromesso la sua capacità polmonare, portandolo fino in terapia intensiva. Questa patologia ha influito sul suo respiro, certo, ma non di sicuro sui progetti e sulle ambizioni di Ben che, dopo aver messo sotto stress il suo fisico, ha deciso invece di iniziare a prendersene cura.

Un vero e proprio punto di svolta nella sua vita che ha coinciso con l’amore di Bella Thorne, la sua futura moglie, la ragazza che è riuscita a vedere in lui un potenziale che Ben invece non credeva di avere.

Da una città come Modena ad Hollywood, dalle esibizioni alle sagre della zona, all’Arena di Verona, dall’incontro con Fede all’album solista e al debutto come cantante, dalla vita di provincia ai paparazzi e all’amore con Bella, passando per il suo nuovo impegno come attore, dalla malattia al riscatto che culmina con la Maratona di New York: la parabola della vita di Ben è una parabola in ascesa, fatta di sogni inseguiti con tenacia e realizzati, di talento, di impegno, cercando di non restare fossilizzato nel ruolo di Teen Idol.

A differenza di molte altre giovani star Ben non è rimasto schiavo del suo successo ma ad un certo punto ha capito che poteva restarne schiacciato ed è lì che ha deciso di ricominciare. E per farlo ha deciso di mettersi alla prova sfidando il suo più grande limite: il respiro.

IL COMMENTO DEL REGISTA 

Non è stato immediato per me capire la natura di questo film. È stato un processo lento e faticoso. Il giorno che ho conosciuto Ben ho conosciuto 3 persone diverse. L’artista, Lo stoico, L’amante. Lo guardavo di nascosto per capire cosa fare. La maggior parte del parlato è stato girato due volte. 75% del materiale era inclassificabile e continuavo a buttarlo. Sembrava il telegiornale.

A Los Angeles dopo un paio di mesi di lavoro tra Italia e Spagna, potevo già osare di più.

Nella sua cabina armadio abbiamo preso delle Vans a scacchi direttamente dal 2006 e un jeans che gli stava doppio, senza maglia, armatura di tatuaggi in vista. L’ho messo seduto per terra in una stanza rosa e panna che poteva tranquillamente passare per una fabbrica di elfi di Natale. Seduto lì nella luce pulita e senza filtri di un sole che arriva diretto su quella montagna che ricorda tanto la Puglia, con quegli occhi grandi e blu come i pastelli colorati sparsi sulla scrivania, è nata un’estetica. L’immagine di un uomo che per amore di una donna si ritaglia angoli di vita in un mondo arcobaleno ultra-stimolante, fatto di sregolatezze ed eccessi alternati a periodi di lavoro matto e disperatissimo. Un amore profondo che fa perno su un’intesa fortissima. Lei passionale e protettiva. Lui incorruttibile.

Ricordo non appena arrivati a NY il giorno prima della maratona, erano le 18:40 e per Bella la primissima priorità era che permettessimo a Ben di essere a letto entro le 19:00 come da suo programma.

È stato intenso e bellissimo. Non ho mai visto tanta inflessibile determinazione e mi ha insegnato tanto.

Per chi guarda il film, diventa chiaro come di fatto la maratona diventa un po’ una filosofia di vita, una metafora, un tronco avvolto da rampicanti: la musica, l’amore, il lavoro.

Anche da un punto di vista tecnico è stato un po’ un continuo evolversi.

In Europa avevamo questi zoom anamorfici drammatici per mobilità e funzionalità che poi abbiamo abbandonato in America per un linguaggio più filmico. Avendo qui tempi più dilatati ho avuto la possibilità di illuminare ogni scena e trattare ogni sequenza con più cura stilistica.

In generale mi auguro che chi guardi questo documentario possa cogliere questo slancio vigoroso ed eroico e farlo proprio. La storia di un giovane uomo che neanche riusciva a parlare e camminare nello stesso tempo perché gli mancava il fiato e decide di correre una maratona. La favola del “volere è potere” vecchia come il mondo ma che una delle poche vere verità.

IL TRAILER 

LA GALLERY 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/b3nm
https://www.instagram.com/bellathorne

 

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