Intervista – CAPONETTI: “C’è del sogno dietro a questo Ep”

Intervista – CAPONETTI: “C’è del sogno dietro a questo Ep”

“MADDAI” è il titolo del nuovo Ep di CAPONETTI (leggi la recensione). Un viaggio malinconico ma denso di speranza tra quelle che sono le incertezze di una generazione e le consapevolezze raggiunte.

Da oggi disponibile in streaming e sulle piattaforme digitali “MADDAI”, l’Ep di esordio di Caponetti.

Grazie anche alla collaborazione di Gianmarco Manilardi e KATOO (Mahmood, Tommaso Paradiso etc), produttore della maggior parte delle tracce dell’EP,  Caponetti ha dato vita ad un mondo sonoro leggero, malinconico e tipicamente italiano – a tratti scanzonato – i cui testi raccontano con schiettezza i piccoli e grandi drammi del quotidiano.

“MADDAI” è un debutto che arriva dopo anni di esperienze in giro per l’Europa, lavori in azienda presi e poi lasciati e l’incertezza tipica di chi si è appena affacciato ai trent’anni.

 

Come nasce l’Ep e come nascono certe immagini che hai incastrato nei brani?

Le canzoni sono tutte un collegate. Come linea costante c’è la cultura pop, molte immagini vengono dall’amore che provo per la cultura pop: la televisione, i giornali, i miti. Utilizzando queste immagini faccio un viaggio che porta a cinque brani. Google maps, il brano apripista,  è una canzone di disorientamento e una speranza verso l’incerto, in Ascoli FC la solitudine si acuisce così come si acuisce anche la speranza, in Maddai c’è l’incontro con una persona, il brano si apre di più anche a livello armonico, si porta all’apice con l’innamoramento di Batman Autogrill con il non-luogo per eccellenza che può diventare un luogo di festa e poi si chiude in maniera anulare con il ritorno alla solitudine, ma con una maggiore consapevolezza in Solo. Come funzione entro nelle immagini vedi Jan Solo, personaggio solitario che gira per a galassia ma che alla fine capisce che l’alleanza è fondamentale. Le immagini sono funzionali alla riflessione. Le immagini derivano dal mio sguardo, dalle mie esperienze. Io sono patito di squali, Twister, Lo Squalo sono cose che amo, anche l’oroscopo.

Jan Solo che menzioni in Solo è un personaggio ribelle, tu ti senti ribelle e in cosa?

Penso di sì, cerco di mettere nella musica ciò che amo. Non voglio utilizzare delle formule già viste. Non faccio un pezzo reggaeton perché è la moda del momento, come autore sono stato un fallimento perché non sono mai riuscito a far cantare le mie canzoni, perché ci metto tanto del mio. Inoltre non so se è ribelle, ma ho dei miei gusti personali che vanno sopra qualsiasi tipo di ragionamento. Io sono nato con quella musica lì, ho un fratello parecchio più grande che mi ha fatto ascoltare i Red Hot, per citarne uno, sono abbastanza fedele alla linea. Non so se sono un ribelle ma io faccio solo le cose che amo.

Per quanto riguarda il collegamento con l’oroscopo nomini Branco e Paolo Fox, che prospettiva hai verso il tuo futuro?

 Mi aspetto un futuro diverso. Per fare questo mestiere non ho fatto sacrifici perché amo ciò che faccio. Sicuramente mi aspetto di tranquillizzarmi un po’. Intraprendere questa strada da tanti anni con zero risultati, arrivare a trentunanni quando i tuoi amici hanno una famiglia, uno stipendio, una macchina. In un futuro diverso vorrei essere più tranquillo. Ho vissuto tante ansie. C’è quel senso di precariato proprio della mia generazione, di arrivare a fine mese, di rapporti che non durano perché c’è qualcosa di meglio, l’illusione prima e la disillusione, poi, delle cose che vanno di moda. Mi auguro un futuro un po’ più pieno d’amore.

C’è un sillogismo tra Batman Autogrill in cui appunto parli dell’aspettativa al futuro diverso, e Google maps in cui accenni che quello che cerchi sta da un’altra parte. Cosa stai cercando?

Penso che la vita sia una continua ricerca di consapevolezza, una ricerca deve avere un po’ più di chiarezza sul proprio ruolo nella vita, di avere qualcuno accanto, di riuscire a fare musica che ti piace e che ancora non hai fatto. La ricerca può essere verso una crescita personale che si riflette in quella artistica. Vanno di pari passo. Cerco di lavorare in questo modo.

Perché si dovrebbe ascoltare questo Ep?

Io penso che sia un Ep sincero, che arrivi al cuore perché parte dal cuore, non ci sono giochi intellettuali. Penso che sia un mio tentativo opinabile di rappresentare la modernità. Penso che le persone si possano riconoscere in ciò che dico. Nonostante le cose non vadano come programmate, c’è un senso di speranza. Non ha energie negative. Parlo di momenti di bassi ma anche di alti, c’è del sogno dietro a questo Ep.

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