Intervista: CORDIO tra leggerezza e malinconia
Torna Cordio con un disco e tre date evento per presentare i suoi Ritratti post diploma.
Cordio è un artista. Cosa che a lui farebbe storcere il naso, ma inutile sarebbe non ammettere il suo talento. Ritratti post diploma è un Ep completo e differenziato, ricco di sfaccettature, con una nota malinconica che non può lasciare indifferenti, con l’accettazione di quell’andare contro corrente o semplicemente contro l’idea comune che si debba per forza avere una strada segnata senza permettersi di sbagliare.
Ritratti post diploma un titolo abbastanza evocativo: perché?
Io non mi sono laureato, quindi il mio post diploma è andato avanti. Ci sono in me la stessa curiosità e lo stesso desiderio di imparare. Di diverso c’è che sono un po’ più concreto: ora sono molto felice di non prendermi nessuna responsabilità, e di non scegliere. Questa cosa adesso è decisamente cambiata.
Mi riferivo esattamente a quello, il post diploma è il momento in cui si chiede a un ragazzo di diventare adulto.
La chiave è il realismo. Per quanto mi riguarda, ora è realistico pensare di poter fare qualcosa con la mia musica, ma lo è non solo perché ci credo io, come accadeva prima: lo è perché lavoro con delle persone che ci credono quanto me e hanno voglia di fare un progetto a lungo termine.
Tu sei di Catania. Si può parlare di scuola Catanese?
Assolutamente sì. In ritratti post diploma c’è Catania in ogni nota, nella malinconia. Forse gli autori siciliani sono accomunati proprio da questo: la malinconia per la propria terra.
Effettivamente il filo conduttore è una latente malinconia tra queste tracce come Ci passavo l’estate
Hai colto una cosa molto bella, non facile: la prima stesura del brano era estremamente triste. Poi, una volta in studio, è stata un’intuizione di Ermal capire che però in quella melodia c’era anche una leggerezza, e le cose malinconiche, soprattutto gli addii, a volte è meglio raccontarle con leggerezza, altrimenti diventano veramente pesanti da digerire. Così, cambiando anche un po’ il testo, abbiamo creato questo contrasto che secondo me rende anche più forte la malinconia di fondo, paradossalmente.
Come ti sta addosso l’etichetta di artista?
È una domanda difficile. Penso che l’artista sia qualcuno che riesce veramente, col talento che ha e che ha coltivato, a creare stupore, a raccontare con un quadro, con un film, con una canzone, qualcosa che in effetti solo il suo sguardo è riuscito a intercettare, e che le sue parole o la sua mano riescono a riprodurre in un modo davvero unico. Quello crea arte, stupore, aggiunge qualcosa, che si parli di sentimenti o di politica è indifferente: una bella canzone d’amore è molto meglio di una brutta canzone politica.
Come mai hai scelto di uscire con un Ep invece con un album?
Volevo creare una fotografia che imprimesse l’esatto momento, stato d’ animo in cui mi trovo. Un album è in programma ma inserire i brani passati, mi suonava antitetico.
Stai preparando tre date evento, cosa ti aspetti?
Ho visto tantissimi concerti negli ultimi anni. Quando vado ad un live, vengo trasportato nel viaggio dell’artista Spero di conquistare e trasportare chi verrà a sentirmi e trasportarli all’interno del mio viaggio. Vorrei che chiunque uscisse da un mio concerto ne uscisse arricchito. Spendere dei soldi per partecipare a un concerto ha senso nella misura in cui ti abbandoni a un altro che ti porta, attraverso le cose che ha da dire, a compiere un viaggio emotivo, e quel viaggio ti cambia, ti fa uscire diverso da come sei entrato. Quindi, in fondo ciò che spero è che chi viene a un mio concerto, attraverso le suggestioni che porterò in scena possa tornare a casa con un pezzetto in più, che sia un ricordo o una speranza riaccesi.
Le date previste
22 Novembre – ROMA / LARGO VENUE
24 Novembre – MILANO / APOLLO CLUB
28 Novembre – CATANIA / MA