Intervista – GENERIC ANIMAL “Presto” è il post di tutto alla ricerca del nuovo concetto di pop
Presto è un mondo, un universo ricco di ispirazioni e di ricordi forgiato in un sottotetto milanese che si apre e diventa un’esplosione di suoni. Un disco poco etichettabile: trap, rap, indie ma anche rock, emo, soul/r’n’b, hip hop. Un disco post … post di tutto alla ricerca di un nuovo concetto di pop.
Un scenario sonoro innovativo e spiazzante, costruito di suoni e di quotidianità, senza eccessi e al tempo stesso senza filtri e artifizi.
Dietro all’omino viola di Generic Animal ci sta Luca Galizia, classe 1995, ragazzo del varesotto che con questo “Presto” firma il suo terzo lavoro. Il disco è stato pubblicato a poco più di un anno dall’esordio self-titled, seguito subito dopo dal secondo Emoranger, entrambi per La Tempesta. In mezzo, una lunghissima serie di date in giro per l’Italia passando per alcuni dei festival più prestigiosi, dal Todays al MiAmi e collaborazioni con alcuni dei migliori esponenti della scena hip-hop e trap come Ketama126, Massimo Pericolo, Mecna, Rkomi, Pretty Solero.
Il lavoro, l’infanzia e l’adolescenza, i soldi, l’amore, le relazioni con gli altri sono temi affrontati con l’approccio del nostro tempo, in forma individuale, intima, quotidiana, perché Generic Animal è un artista liquido con il dono naturale di trasportare la liquidità di una generazione e di una società ai piani alti della poesia.
Dai testi emerge chiara la capacità di Generic Animal di creare immagini definite con pochissime parole: metafore, metonimie, sineddoche per raccontare il quotidiano stralunato e bizzarro di un quasi millennial nato nella provincia italiana e cresciuto in seno alla generazione Z.
L’abbiamo incontrato … ecco cosa ci ha raccontato:
“Presto” è un disco suonato. Molta più musica, molta più melodia. Un composto molto più organico dove il mio disagio generazionale è romantico, malinconico e iper-creativo. Io vivo incastrato in una situazione dove i ricordi non sono quelli della mia generazione ma di quelle precedenti.
Racchiude tanti momenti: il momento per le storie e metafore infantili, il momento del lamentio e dei pochi soldi per la vita in viaggio, i momenti per le relazioni, spesso abbandonate, rotte dal silenzio.“Presto” è la sveglia, un modello di scarpe da ginnastica, un avverbio. Presto è cominciato 3 anni fa, quando il mio progetto nasceva, ma non me ne sono accorto.
Era troppo Presto. E ora deve uscire.
Ho cominciato a scriverlo subito dopo il mio primo disco, nel 2017.
A maggio 2019 avevo tutto quel che sapevo ci sarebbe finito dentro.
La maggior parte delle demo di questo disco le ho scritte nella mia prima vera dimora Milanese, a casa del mio amico Andrea, che ha lasciato me e una mia amica viverci dentro.
Un sottotetto. Su un divanoletto Ikea, con chitarra, i-rig, garageband, un sacco di cuscini per la schiena, le gocce per dormire.
Ci sono dei rimasugli di queste demo se si cerca attentamente nei brani.
Tra mille traslochi (4 per la precisione) e tour.
Periodi in cui sai parlare bene di quello che ti circonda e male di quello che provi dentro,o viceversa.
LA PRODUZIONE
La produzione è stata curata sin dal principio da Fight Pausa (Carlo Porrini), con cui condivido la musica e un’amicizia da almeno 10 anni, quindi quasi da quando ho cominciato a saper suonare uno strumento. Suonavamo in una band chiamata Leute.
Siamo partiti da “Comobynight” e “Nirvana”, di cui abbiamo fatto svariati provini, su bozze che avevo sul cellulare.
Abbiamo ritrovato l’affinità di quando si era piccoli e si suonava senza troppe mete, ma con la sicurezza di chi ha passato un po’ di tempo da solo e ha conosciuto i suoi gusti.
LE COLLABORAZIONI
Oltre alla mia voce sulle mie canzoni, ci sono solo amici nel disco: Franco126, Massimo Pericolo, Nicolaj Serjotti, Fight Pausa, Joan thiele, Jacopo lietti.
Non solo convenzionali “featuring” ma voci che avevano qualcosa da dire per chiudere e arricchire le mie storie.
LA COPERTINA
La copertina, la direzione artistica e le grafiche sono di Alvin Mojetta e Daniel Sansavini.
LA TRACKLIST
COMOBYNIGHT
1400
SORRY
SCHERZO FEAT. MASSIMO PERICOLO
PROMOTER
NIRVANA
ALVEARI FEAT. NICOLAJ SERJOTTI
VOLVO
700
PRESTO FEAT. FRANCO 126
ADELIO
SCARPE #2
TRACCIA PER TRACCIA
Como by night:
Quando trasformi in rimpianti e sensi di colpa quelli che per anni non sono stati ricordi di vacanze estive vuol dire che sei diventato adulto e, ahimè, sei pronto a soffrire.
1400:
Parla di come il fatto di avere solo 1400 euro in banca dopo 70 date fosse abbastanza, tanto quanto un motivo per sentirsi inferiori costantemente.
Salire su un palco di una città con il coraggio di un leone per poi ripartire il giorno avere una paura investibile di fallire.
Sorry:
Ho deciso il nome di questa canzone quasi solo dopo un anno averla scritta.
Non l’ho scritta per chiedere scusa ma per far finta che fosse tutto ok. Per fare il gentile.
Poi ho capito che volevo chiedere scusa perché niente era ok.
Scherzo feat Massimo Pericolo:
Ho studiato in un istituto professionale, diplomato odontotecnico.
Sono stati 5 anni intensi, ho anche avuto mio padre come supplente.
Promoter:
Il mio primo anno di tour, l’inizio e la fine di 80 date.
Nirvana:
A volte mi metto nei panni di un padre, mi chiedo cosa avrei da raccontare, cosa fare per farmi accettare.
Fossi nato a fine anni ’70 mi giocherei la carta dei Nirvana al Bloom di Mezzago.
Alveari:
Parla del rischio che si ricerca nella tranquillità e della tranquillità che si ricerca nel rischio.
Volvo:
Mio papà ha sempre avuto e cambiato macchine bruttine quando ero piccolo.
Una in particolare mi è rimasta impressa.
Non ci vediamo più spesso come quando ero piccolo e mi portava nei concessionari a vedere le macchine che non potevamo permetterci e vivevamo tutti insieme.
Spesso mi manca ballare in soggiorno insieme a lui ascoltando Lucio Dalla.
700:
È una parentesi della canzone 1400.
Ne avevo circa 1400, e ne ho persi 700.
Portando il tour un po’ ovunque anche in date che ti spremono il cervello tanto da farti dimenticare il borsello con tutti i soldi del merch.
Ho impiegato 2 mesetti a starci male.
Presto feat Franco 126:
Costruire muri ogni giorno tra la persona che ami e la persona che vorresti essere.
Accorgerti delle volte che l’unica cosa che ti manca è dormire. Stretto da qualcuno.
Adelio:
Adelio non è più in forma come qualche anno fa. Ha lo sguardo perso nel vuoto e lamenta spesso dolori ai piedi.
Spero che non ascolti mai questo pezzo; sapere che non ho mai creduto a quella storia del marinaio lo farebbe rimanere malissimo.
Scarpe #2:
Succede che nel delirio della quotidianità e della routine del lavoro la tua relazione amorosa diventi un cavallo che non ha più voglia di correre e su cui comunque continui imperterrito a scommettere.
IL TOUR
26 febbraio – Santeria Toscana 31 – Milano
6 marzo – Viper – Firenze
7 marzo – Monk – Roma
13 marzo – New Age Club – Roncade (TV)
14 marzo – Bronson – Ravenna
19 marzo – Hiroshima Mon Amour – Torino
21 marzo – The Cage – Livorno
28 marzo – Latteria Molloy – Brescia
4 aprile – Locomotiv – Bologna
8 aprile – Mangiadischi Live Club – Pescara
9 aprile – Mercato Nuovo – Taranto
Calendario in aggiornamento, info su www.bpmconcerti.com
WEB & SOCIAL
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photo: Domenico Nicoletti e Guido Borso, styling Anna Carraro