Intervista: JOHNSON RIGHEIRA l’estate non sta finendo
Tormentoni, tormentoni, tormentoni … Formentera è la proposta di Johnson Righeira, uno che di tormentoni estivi è stato l’indiscusso dominatore in tutti gli anni ottanta con lo storico duo dei Righeira.
Un brano scritto da Johnson mentre la musica e la produzione sono dei La Bionda. Una canzone ispirata alla mitica isola spagnola alla quale Johnson è molto legato.
Alla vigilia di Ferragosto abbiamo incontrato Johnson (vero nome Stefano Righi; ndr) prima di una sua esibizione live al Mito Mapo Club di Igea Marina. Locale storico dell’estate della Riviera Adriatica.
Ecco il resoconto della nostra chiacchierata a bordo piscina sorseggiando uno spritz bianco come due nostalgici che rievocano i tanto osannati anni ’80.
L’estate non è finita anche se siamo a metà agosto. Ho ancora qualche data in giro per l’Italia poi a settembre mi rifugerò a Formentera e li la mia estate continuerà. Formentera è un’isola fantastica puoi avere la tranquillità e il relax ma al tempo stesso il divertimento e il casino. La concezione perfetta dell’estate!
Il mio nuovo brano Formentera è l’anti tormentone. Un pezzo ispirato agli anni ’80 realizzato con i fratelli La Bionda proprio per andare contro l’omologazione dei tormentoni estivi fatti tutti con base reggaeton o con qualche feat. di artista trap. Un segno di rottura come avevamo fatto con Vamos alla Playa.
In equilibrio con la spensieratezza della canzone c’è anche un lyrics video, di Paolo Proserpio e Alessandro Comotti, che contiene anche un messaggio di adesione al grande impegno di quest’estate per l’ambiente:
È la cosa importante: dobbiamo liberare il mare e il pianeta dalla plastica! Tutti dobbiamo fare qualcosa anche soltanto non buttare una cicca di sigaretta sulla spiaggia. Ogni rivoluzione inizia sempre da un piccolo gesto. Il pianeta sta soffrendo e sta morendo. Cosa stiamo lasciando in eredità ai nostri figli?
Della nuova musica italiana mi piacciono parecchie realtà. Interessanti sono personaggi della scena indie come i Coma_Cose, Auroro Borealo, Cosmo.
Per quanto riguarda la trap mi piace Young Signorino, Dani Faiv. Un amico è Nevruz con il quale ho collaborato qualche anno fa.La trap a mio parere è come il punk anche se non mi piacciono i messaggi che vengono inviati. Su ragazzini di dodici, tredici anni un messaggio che dipinge che la vita è fatta solo di droga, soldi, e donne da usare è un messaggio pericoloso. Io ho fatto mille sbagli nella mia vita e ne sono conscio ma questo stile di vita che viene proposto faccio davvero fatica a comprenderlo. Forse questo è il segno che sto diventando vecchio (ride; ndr).
Il problema della musica italiana è la difficoltà di essere trasmessi in radio. Ormai le radio offrono tutte lo stesso palinsesto e anche le piccole realtà si allineano a quello che decidono i grandi network. E’ difficile per dei progetti diversi a quello che va in questo momento farsi sentire.
Della musica del passato continuo ad ascoltare tanta disco anni ottanta, Prince e James Brown su tutti.
Se però dovessi scegliere un gruppo direi i Sigue Sigue Sputnik. Erano incredibili e innovativi.
Cosi come lo erano i tedeschi Daf o i Kraftwerk, loro erano avanti nel tempo e lo sono ancora tutt’oggi.
Sto preparando una cover di The Robots in italiano che mi piacerebbe realizzare in un futuro set live proprio come i Kraftwerk, essenziale e futuribile.Anche noi (i Righeira intende) nel nostro piccolo eravamo dei futuristi. Vamos alla Playa era la canzone della spiaggia post atomica.
Poi io ho proseguito con queste avanguardie. Bianca Surf era un pezzo twist ma figlio di una clonazione con la musica elettronica.
Quando parliamo di Italia e di futuro Johnson guarda il cielo!
Per il futuro guardiamo avanti, sempre! Purtroppo abbiamo creato un mondo che non mi piace basato su un consumismo portato all’esasperazione. In Italia siamo in una situazione paradossale, una condizione tragica che ha creato un paese che non funziona e con preoccupanti derive fasciste. Su Wikipedia erroneamente mi hanno associato ad essere simpatizzante e vicino al Partito Comunista di Marco Rizzo, è un mio amico ma nessun impegno politico. Sono sicuramente un uomo di sinistra ma se devo definirmi mi sento più un radicale che un comunista.
Per finire splafoniamo su calcio e arte.
Come vedi sono un gobbo Juventino. Quest’anno? Stiamo a vedere cosa succederà. Non ero un grande estimatore di Allegri e non lo sono anche di Sarri. Spero solo che porti un po’ di bel gioco!
Io amo l’arte. Ho tantissimi quadri a casa mia di amici pittori. Ti racconto un aneddoto.
Erano gli inizi degli anni ’80 e un mio amico artista era tornato da New York. Quando era stato lì aveva conosciuto Andy Warhol del quale aveva il numero di telefono. Io me lo sono fatto dare e una notte l’ho chiamato. Quando mi ha risposto ho chiesto… posso parlare con mister Warhol … e dall’altro capo del telefono mi ha risposto: Yes, I am. Ho parlato per oltre un’ora con lui. Non mi ricordo cosa ci siamo detti ma per me è stato una fonte di ispirazione. Non l’ho mai conosciuto di persona e non so nemmeno se quella notte fosse davvero lui comunque mi è rimasta la visione del futuro che aveva e che mi ha trasmesso per tutti questi anni. L’estate non sta finendo !