Intervista: LITFIBA: “L’ULTIMO GIRONE” il tour d’addio della band che si ferma
I Litfiba chiudono la loro carriera con un tour d’addio. Questa è la notizia che colpisce il mondo musicale italiano e i fan della band fiorentina, paladina di lunga data del rock italiano.
Quella iniziata a Firenze (“quasi per caso” dicono Ghigo Renzulli e Piero Pelù, i due superstiti e fondatori del progetto) è una storia lunga 40 anni (+2 del Covid) piena di soddisfazioni e di grandi successi in Italia e all’estero (dove hanno raggiunto la fama ancora prima che in casa).
Ora Renzulli e Pelù salutano il pubblico con il tour “L’ultimo girone”, in cui sono in calendario per ora 10 date in 5 città ma che si preannunciano solo come un “antipasto” di quello che diventerà, al pari dei Pooh, un lungo tour d’addio. che ha buone possibilità di protrarsi per i festival estivi.
L’INTERVISTA
Così tra mille ricordi e aneddoti (come quando in Australia hanno investito un canguro, o quando oltre cortina hanno ripreso le postazioni militari subito circondati dai soldati non certo fan della band e tante altre ancora) i due annunciano l’inizio dell’ultimo tour.
Come mai avete deciso di chiudere il progetto Litfiba?
Ghigo Renzulli.
È una scelta forte ma ogni cosa ha termine. È bello e divertente finire così, è la giusta conclusione.
Piero Pelù
Siamo orgogliosi e felici della nostra storia, di quanto abbiamo fatto e scritto siamo appagatissimi e non attaccati alla poltrona e questo sembra strano in un mondo dove non sei mai sazio. Ancora una volta siamo controcorrente.
Con che spirito affrontate quest’ultima esperienza?
PP
Voglio che sia chiaro. Siamo contenti di dire a tutti ciao con il sorriso sulle labbra volendoci bene e suonando, perché siamo animali da palcoscenico. Non deve restare nemmeno un vago senso di mestizia. Siamo felici, abbiamo voglia di suonare ed abbracciare il pubblico per salutarlo, ma senza il senso dell’ultima cosa, piuttosto con quello di fare festa tutti insieme.
Come sarà il tour d’addio dei Litfiba?
PP
Saremo accompagnanti da una super band (Luca “Luc Mitraglia” Martelli alla batteria, Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere e Dado “Black Dado” Neri al basso).
GR
Sul palco quasi sicuramente saliranno i vecchi compagni come Maroccolo e Aiazzi, non sappiamo se saranno presenti anche altri musicisti che negli anni hanno collaborato.
PP
In questo tour ripercorreremo tutti i dischi. Possiamo scegliere tra oltre 150 canzoni, ne prepareremo una settantina così da poter cambiare sette/otto brani della scaletta ogni sera. Da tutte le pubblicazioni usciranno almeno due brani, quindi sono 26 che è già un concerto lungo.
Una lunga carriera a cui porre fine lascia sempre spazio alle considerazioni. Voi quali fate?
PP GR
Abbiamo pubblicato tredici album in studio e dieci live, vendendone 10 milioni di copie, abbiamo suonato migliaia di concerti in giro per il mondo e abbiamo sempre detto quello che pensavamo e fatto ciò che volevamo. Certe cose potevano essere fatte diversamente, ma è sempre così e non abbiamo rimpianti.
Nemmeno quello di aver litigato nel 99?
PP
A noi gli Oasis ci fanno ‘na sega. Se vogliamo possiamo litigare su tutto, anche sullo zucchero nel caffè. Siamo toscani e teste di … Però non voglio fare come Paul McCartney pentitosi di non aver mai detto a Lennon di volergli bene. Per cui Ghigo te lo dico: ti voglio bene!!”
GR
Mi hai anche salvato la vita una volta in Messico (ride)
Il rock è la matrice che vi ha sempre contraddistinto e siete considerati (a ragione) una delle più importanti e longeve band nel panorama nazionale e connotati anche da un costante impegno e attenzione a tematiche di diverso tipo: dai diritti civili, all’ambiente, al sociale al pacifismo. Quanto ha pesato quest’ultima caratteristica?
PP
Molto e ne siamo contenti, per questo abbiamo sempre dato fastidio, sempre “contro”, denunciando e mai stando zitti di fronte alle cose. Siamo orgogliosi di essere stati una band scomoda, di non aver strizzato mai l’occhio a nessuno, anzi scalciando e senza mandarle a dire ai politici di turno, che però sono spariti e noi siamo ancora qui. Chiaramente non avevamo paura di farlo e sono arrivate pure le denunce, per vilipendio e istigazione alla diserzione e accuse anche papali perché avevamo messo il preservativo sul microfono di Mollica e in Vaticano non l’avevano presa bene. Siamo stati anche criticati.
GR
Fin troppo
PP
Mi auguro che tra i nostri temi qualcosa sia rimasto al pubblico, però di sicuro poco è cambiato e certi argomenti sono ancora oggi purtroppo d’attualità.
Finita la “festa” cosa farete?
GR
Torneremo a fare i musicisti ognuno per proprio conto, anche se, ad esempio, Jimmy Page e Robert Plant hanno fatto dei dischi insieme ma non con il nome dei Led Zeppelin. Potremmo farlo anche noi, senza le aspettative dei Litfiba.”
PP
Io faccio anche il nonno però a distanza perché mio nipote mi ha attaccato la bronchite.
Avete degli inediti nel cassetto?
PP
Abbiamo parecchio materiale mai uscito, ma non c’è niente di assolutamente pronto per essere pubblicato.
Leggi l’articolo completo di Luca Trambusti su musicadalpalco.com
LITFIBA: “L’ULTIMO GIRONE” il tour d’addio della band che si ferma. (Intervista)
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