Intervista: LOST era arrivato il tempo per una canzone buona
Tornano i Lost! La formazione una delle band italiane più popolari del primo decennio degli anni Duemila, si ripropone, dopo quasi dieci anni di assenza, con un nuovo brano intitolato “Una canzone buona”
Eravamo rimasti al 2011 quando la band vicentina, guidata da Walter Fontana assieme a Luca Donazzan (basso elettrico) e Roberto Visentin (chitarra elettrica), aveva deciso di scendere dal palco. Sulle spalle avevano un successo pesante da gestire, qualcosa si era rotto nelle loro anime troppo giovani per essere idolatrate in tutta Italia. La band si era sciolta e Walter si era focalizzato su un progetto solista.
In bacheca c’erano riconoscimenti enormi. Mtv total request live li aveva nominati miglior miglior gruppo riempipiazza italiano, nel 2008 erano stati i precursori dell’uso dei social network per dialogare coi fan (si parlava di MySpace, Facebook era alle origini) ed erano arrivati ad aprire i concerti dei Tokio Hotel. Ai Trl Awards 2009 avevano vinto come “best band” e il cd “Sospeso” divenne disco d’oro. Non solo, nello stesso anno a Berlino, conquistano il prestigioso premio “Best Italian Act” agli Mtv Europe Awards. Una raffica di successi e attorno gruppi scatenati di fan, in particolare donne, si erano organizzate in Street Team che seguivano la band in tutti i loro live, una sorta di revival anni ’70 delle carovane di fans che seguivano le band on the road, ma questa volta coordinati sui social network.
Abbiamo intervistato il leader della band Walter Fontana, ecco cosa ci ha raccontato:
In questi anni di sosta abbiamo fatto veramente di tutto. Ognuno di noi ha portato avanti le proprie passioni; Luca la fotografia e i video (con il fratello hanno girato il nuovo video del singolo), Roberto ha aperto uno studio di registrazione mentre io ho viaggiato tantissimo. Avevo bisogno di sfogarmi e di spezzare con il passato. Ho scritto tantissimo e ho realizzato anche un disco solista molto intimo ed introspettivo.
Questo mio viaggiare mi ha fatto conoscere tantissime persone e esperienze che poi si riflettono sui miei testi. Poi lo scorso anni ci siamo ritrovati per una pizza. Come dei vecchi amici abbiamo ritrovato il feeling giusto, abbiamo chiarito le incomprensioni che c’erano state e abbiamo, quasi per scherzo, buttato giù delle idee. Poi siamo andati in studio e abbiamo ri-iniziato a suonare. Dopo un concerto che abbiamo fatto con i nostri fan abbiamo deciso che era giunto il momento di tornare.
Facciamo parte di un mondo sempre più veloce, accessibile, ma allo stesso tempo distante e sfuggente. Rappresentiamo una generazione fragile, senza punti di riferimento. Noi abbiamo già sperimentato l’ascesa, la caduta e il successivo vuoto. Ma ne siamo usciti con un nuovo modo di interpretare la vita. Le cose semplici, le cose belle. Il vero successo è una dimensione intima di realizzazione. L’ho capito tornando nella nostra casa, dalle nostre famiglie, dai piccoli gesti che ti fanno capire di essere vivo. È stato un viaggio di redenzione, un viaggio temporale dentro le nostre vite.
“Una canzone buona” è una canzone nata in maniera naturale e spontanea. Un bisogno di raccontare la quotidianità della nostra generazione presa con le paure, le ambizioni, gli amori e le delusioni. E’ nata una notte, in maniera quasi inaspettata. Attorno a me il silenzio della casa. Ho preso in mano la penna e ho iniziato a scrivere. Le parole sono scivolate sul foglio senza incontrare ostacoli. La melodia iniziava a girarmi in testa e sentivo che tutto era perfetto, sincero, stavo parlando a me stesso ma allo stesso tempo a un qualcuno di non ben definito. Il giorno dopo sono corso in studio dai ragazzi e insieme a loro abbiamo buttato giù lo scheletro della canzone. Le note si incastravano come piccoli mattoncini di un lego. Siamo poi finiti nello studio di Milano e insieme al nostro produttore Francesco Catitti abbiamo fatto indossare alla nostra canzone il vestito adeguato per il grande ballo”.
La nostra musica di oggi è l’evoluzione di questi anni. Adesso siamo dei trentenni e ci rapportiamo anche con il nostro pubblico che è cresciuto. Ci capita di ricevere dei messaggi e delle foto dalle nostro fan di dieci anni fa che adesso hanno dei figli. Nuove tematiche, nuove speranze e nuovi problemi. Non saremmo credibili fare musica e scrivere testi come quando eravamo ventenni.
Il nostro cammino adesso prevede un paio di concerti nel mese di luglio. Una anteprima di un tour più strutturato che andremo a proporlo in autunno-inverno.
Per quanto riguarda una album non l’abbiamo ancora programmato. Stiamo lavorando a dei nuovi pezzi. Penso che pubblicheremo una serie di singoli. Il nostro obbiettivo primario è tornare a divertirsi insieme e continuare a suonare e a fare la nostra musica.
I Lost, tra le band italiane più popolari del primo decennio degli anni Duemila, hanno ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui 3 dischi d’oro, 1 dvd di platino, 1 Best Italian Act agli Mtv Music Awards 2009 a Berlino come miglior artista italiano, 1 best new artist ai Wind Music Awards. Hanno stretto collaborazioni importanti come quella con Joel Madden (Good Charlotte) nel singolo del 2009 “Sulla mia pelle”; hanno poi aperto concerti di artisti internazionali come Tokio Hotel e Simple Plan. Hanno avuto ruoli di comparsa in serie tv e film quali “L’ispettore Coliandro” e “Una canzone per te”. All’apice del successo, nel 2011, la band decide di sciogliersi per intraprendere nuove strade, e dopo diversi anni di silenzio, nel 2018, sono ritornati ufficialmente nelle scene con un concerto a sorpresa in occasione del Vivi Festival di Vicenza, che ha registrato il tutto esaurito. I Lost sono pronti a portare in giro uno show che ripercorre tutta la loro carriera, uno spettacolo arricchito da scenografie ed effetti visivi!
Il singolo “Una canzone buona” è stato preprodotto a Colceresa presso il Revolver Studio con grande cura della band stessa e postprodotto e mixato a Milano presso il Loud studio. Produzione Francesco Catitti (Mengoni, Bravi, Galiazzo, Mahmood e molti altri famosi artisti).