Intervista: MATINÉE – Un nuovo orizzonte

Intervista: MATINÉE – Un nuovo orizzonte

A sei anni dal primo album, i Matinée tornano con “Event Horizon” un disco ottimista, dedicato alla lungimiranza e alla capacità di guardare oltre l’ostacolo. 

Torniamo indietro nel tempo, molto indietro. I Matinée come si sono conosciuti e come sono nati?

Eravamo amici prima di formare la band. Diciamo che il progetto Matinée è nato dalla noia dell’Italia di provincia e dall’amore per la musica di quattro amici che volevano passare il tempo suonando insieme.

Per molto tempo siete stati la cover band ufficiale dei Franz Ferdinand…  

Ahimè, quella è stata un’esperienza che seppur fantastica è durata soltanto un paio di anni, e ci ha dato la possibilità di calcare molti palchi importanti fin da subito.

Come ricordate il primo incontro con loro, e il tour?

E’ stata un’ esperienza indimenticabile. Quello che ricordiamo con più piacere è stato il modo in cui loro si sono presentati a noi: sono persone molto accessibili e infuse di umiltà. In verità la maggior parte dei musicisti con i quali abbiamo avuto la fortuna di collaborare in UK, e specialmente in Scozia, non ha mai mostrato smanie di grandezza, ma una disponibilità al 100%.

Quando avete deciso di diventare una band “autonoma” rispetto ai Franz Ferdinand e cominciare a dare priorità alla vostra musica? 

In verità furono proprio Kapranos e soci a chiederci come mai non facessimo pezzi nostri, e quindi abbiamo seguito il consiglio. I primi pezzi dei Matinée risalgono al 2008, il resto lo conoscete.

Amate molto la musica proveniente dalla Gran Bretagna. Cos’ ha in più?  

La musica UK non ha nulla in più rispetto alla musica italiana, ma noi quattro, per percorsi di vita e di gusto personale, siamo sempre stati legati alla musica inglese: sia al Britpop degli anni Novanti, che alle storiche band degli anni sessanta come Pink Floyd, Beatles, Kinks, Who, ecc.

Matinée

I Matinée – Luigi Tiberio (voce, synth e chitarra) Alfredo Ioannone (voce e basso), Giuseppe Cantoli (chitarre), Alessio Palizzi (batteria).

 

Oggi chi vale la pena seguire del panorama musicale UK? 

 Bella domanda! Ci sono migliaia di band validissime nel panorama UK. Noi siamo legati particolarmente ad Hot Chip, Belle and Sebastian, Editors, Bombay Bicycle Club.

Come si sta oggi in Abruzzo? E in UK? 

Beh, proprio oggi non si sta un granchè in entrambi i posti. Prima del Covid19 in Abruzzo si viveva in maniera abbastanza decente, anche se gli stimoli per un musicista possono essere carenti. In  UK si sta bene se non fosse per la Brexit e la pioggia 🙂

Come avete reagito all’iniziale reazione del premier Boris Johnson all’emergenza sanitaria? 

Non scorre buon sangue tra i cittadini europei in Gran Bretagna e il premier, oserei dire che non è molto rispettato. Sapremo meglio a bocce ferme chi aveva ragione, ma tra gli Italiani a Londra, Boris non è mai stato popolare.

E come avete vissuto la notizia della Brexit? 

Un colpo al cuore. Una ferita aperta che ha cambiato le dinamiche di una nazione tuttora divisa da una scelta che non doveva essere affidata al popolo. Ma qui andiamo su un terreno minato…

Passiamo ad “Event Horizon”. E’ un album dedicato alla capacità di guardare oltre l’ostacolo, e tutto sommato positivo. E mai come di questi tempi ne abbiamo bisogno…ci raccontate come è nato? 

Dopo aver finito la promozione di “These Days” volevamo continuare a scrivere canzoni per far ballare la gente. Poi c’è stata la Brexit, per cui abbiamo cercato di focalizzarci su ciò che non si può vedere ad occhio nudo, quasi per dimenticare la situazione socio-politica in cui ci siamo trovati…E’ così è nato questo concept album, che si ispira ai corpi celesti e all’astrologia in generale.

Musicalmente che novità ci sono nell’album?

Il disco suona diverso da tutto ciò che abbiamo prodotto in passato, basta guardare al singolo “Summer Sun”, un brano con synth anni Ottanta, quasi un mantra incessante, che sfida l’ascoltatore a stare fermo.

Ci sono anche vari ospiti, tra cui Pier Ferrantini e Chris Geddes dei Belle & Sebastian che ormai collabora con voi in maniera continuativa… 

Sì, ci teniamo sempre a sottolineare che siamo stati molto fortunati durante la nostra carriera musicale. Abbiamo avuto la possibilità di collaborare coi nostri idoli. I Velvet sono una delle band che crescendo abbiamo apprezzato di più, e Chris è una grande persona, al di là della componente musicale.

 

Matinée Event Horizon Cover
La cover di “Event Horizon”, secondo album dei Matinèe

Avete scelto coraggiosamente di non posticipare l’uscita del disco. Come mai?

Vogliamo lanciare un messaggio di positività e di speranza. Abbiamo pensato a lungo se fosse il caso di rimandare ma sarebbe stato contro i nostri valori.  Il supporto è stato enorme da parte di radio, tv e stampa, e  ne siamo davvero grati. Cerchiamo di portare una piccola distrazione durante questi giorni difficili, sperando che sia benvenuta.

Ben sei anni vi distanziano dal vostro primo disco. Cosa è successo ai Matinée in questo lasso di tempo? 

Bella domanda! Il bollettino è: due matrimoni, una nuova piccola arrivata, tanta buona musica digerita, la tecnologia che è sempre più presente nei nostri canali…Ma per il resto siamo sempre noi, i quattro amici annoiati di qualche anno fa 🙂

Proviamo a dare un’occhiata all’orizzonte? Cosa vedete un po’ più in là, e come sarà secondo voi quando tutto questo sarà finito? 

Dobbiamo reagire. Dobbiamo pensare che il dopo Covid19 andrà meglio e avremo tanto di cui gioire appena questa nuvola si solleverà. Per i Matinée, il futuro significherà tornare a suonare dal vivo e a portare a tutti la nostra musica.

 

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