Intervista – NEGRITA “Canzoni per Anni Spietati”, il nuovo album tra denuncia e libertà

Sette anni di silenzio discografico e un mondo che, nel frattempo, è cambiato radicalmente. I Negrita tornano con Canzoni per Anni Spietati, un album che non lascia spazio all’indifferenza: nove brani come istantanee di una società inquieta, tra disillusione, rabbia e ricerca di indipendenza di pensiero.
Un concept che affonda le radici nel folk ma si apre a contaminazioni sonore e letterarie, con omaggi simbolici a Bob Dylan e Francesco De Gregori. Un disco politico nel senso più profondo del termine, un atto di resistenza artistica e culturale. Ne abbiamo parlato direttamente con loro.
Ecco il loro racconto.
L’INTERVISTA
Dopo anni di silenzio discografico, i Negrita tornano con un album che sembra racchiudere la loro essenza più autentica. Come nasce questo disco?
Abbiamo attraversato un periodo complesso, come tutti. La pandemia ci ha tolto il palco, ma anche l’ispirazione. A un certo punto, però, qualcosa si è sbloccato: abbiamo riscoperto il piacere di suonare senza pressioni, senza obiettivi precisi. E così, piano piano, le canzoni hanno iniziato a fluire in modo naturale.
Nel disco si avverte una forte componente poetica, quasi una “resistenza poetica”. Cosa intendete con questa espressione?
La poesia, in un certo senso, è già una forma di resistenza. Viviamo in un’epoca in cui si consuma tutto velocemente, dove si ascolta distrattamente. Noi abbiamo scelto di rallentare, di prenderci il tempo per scrivere testi che avessero un peso specifico, che parlassero di noi, del mondo che ci circonda, senza retorica ma con sincerità.
Musicalmente, invece, come avete affrontato la lavorazione dell’album?
Ci siamo messi a nudo. Abbiamo scavato tra le nostre radici, quelle del rock, del blues, del folk, cercando di dare una nuova veste ai nostri pezzi. Abbiamo registrato in presa diretta, con strumenti veri, lasciando spazio all’imperfezione, che per noi è sinonimo di umanità.
Il disco sembra avere una narrazione coesa, come se fosse un viaggio. È stato pensato in questo modo?
Sì, assolutamente. Non volevamo semplicemente una raccolta di canzoni, ma un racconto. Ogni brano è un tassello che porta l’ascoltatore in un percorso fatto di riflessioni, storie, emozioni. L’idea era quella di creare un flusso, un viaggio che avesse un inizio e una fine ben definiti.
C’è un pezzo che considerate particolarmente rappresentativo?
Drigo: Difficile sceglierne uno solo, ma sicuramente ci sono canzoni che sintetizzano al meglio il nostro stato d’animo attuale. Una di queste è [titolo del brano], che racconta il bisogno di rimanere autentici, di non farsi travolgere da un mondo che sembra sempre più distante da certi valori.
C’è un filo conduttore che lega i brani del disco?
Sicuramente. Ogni brano è un capitolo di un libro, un percorso che ci porta attraverso diverse emozioni, ma senza una fine definitiva. È un viaggio che si rinnova continuamente, come un ciclo che riparte ogni volta.
La primavera è un simbolo ricorrente in questo progetto. Che significato ha per voi?
La primavera è rinascita, è il ritorno della luce dopo un periodo di ombra. Dopo mesi di chiusura, di incertezza, abbiamo sentito il bisogno di esprimere questa voglia di rivedere il sole e di tornare a vivere appieno.
La musica può ancora essere uno strumento di cambiamento sociale?
Assolutamente sì. Siamo circondati da odio e divisioni, specialmente nei social media. La musica ha il potere di unire, di far riflettere, di aprire spazi di confronto autentico. Ci sentiamo responsabili di portare avanti questo messaggio.
Avete mai pensato di sperimentare con l’intelligenza artificiale nella vostra musica?
No, la creatività è un processo umano, fatto di errori, intuizioni, esperienze. L’IA può essere un supporto tecnologico, ma non potrà mai sostituire l’anima e l’essenza della creazione artistica.
Come vedete il futuro della musica in un’epoca sempre più digitale?
Il digitale offre possibilità immense, ma crediamo che la vera connessione con il pubblico passi ancora attraverso l’autenticità. Sperimentiamo con la tecnologia, ma il cuore del nostro lavoro resta analogico, fatto di strumenti veri, di mani che suonano, di voci che raccontano storie vissute.
Dopo tanti anni di carriera, cosa vi spinge ancora a fare musica?
La necessità di esprimerci. Non siamo mai stati una band che suona per inerzia. Se sentiamo di avere qualcosa da dire, scriviamo e pubblichiamo. Questo disco è nato così, dal bisogno di ritrovare un senso, di raccontare il presente con la nostra voce. E finché avremo questa urgenza, continueremo a farlo.
IL DISCO

Negrita-Canzoni-Per-Anni-Spietati-album-2025
1. Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra)
2. Noi Siamo Gli Altri
3. Ama O Lascia Stare
4. Song To Dylan
5. Non Esistono Innocenti Amico Mio
6. Buona Fortuna
7. Dov’è Che Abbiamo Sbagliato
8. Viva L’Italia
9. Non Si Può Fermare
IL TOUR
A partire da aprile 2025 i Negrita saranno in tour nei principali club italiani con il “Canzoni per Anni Spietati Tour 2025” che sarà l’occasione per i fan della band di ascoltare per la prima volta dal vivo i brani del nuovo disco, oltre ai cult che hanno fatto la loro storia.
08/04/2025 – Roma – Atlantico
09/04/2025 – Napoli – Casa Della Musica
12/04/2025 – Ravenna – GNX Arena
13/04/2025 – Milano – Alcatraz
15/04/2025 – Firenze – Teatro Cartiere Carrara
16/04/2025 – Venaria (To) – Teatro Concordia
18/04/2025 – Brescia – Teatro Clerici
19/04/2025 – Padova – Gran Teatro Geox
24/04/2025 – Rovereto (TN) – Palasport
01/05/2025 – Nonantola (Mo) – Vox Club
02/05/2025 – Nonantola (Mo) – Vox Club – SOLD OUT
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