Intervista: NO LABEL un viaggio nel futuro prossimo
No Label è un produttore di 20 anni di Padova (all’anagrafe Carlo Megighian). Fino a qui niente di speciale, forse ci sono più producer che rapper ultimamente. Ma se premi il tasto play sulla prima traccia del suo disco di debutto omonimo si capisce subito la differenza. E No Label la differenza la fa tutta !
Il suo disco, 11 tracce tra strumentali e cantate (Dola, Barracano, Ugo Borghetti e Phra Crookers.) è qualcosa di diverso da quello che di aspettavi di ascoltare.
Ti lascia con la bocca aperta e dici: cazzo come spacca …
Non è un beat-tape, non un disco strumentale pensato per essere rappato ma il suo è un viaggio più complesso che spazia tra ritmi e generi. Un mash up di influenze e visioni che passa dal jazz all’elettronica, dal pop all’hip hop.
L’abbiamo incontrato …
Dove nasce la tua passione per la musica e soprattutto quali sono state le tue influenze?
Ho iniziato a fare musica quando avevo 13 anni ma senza tanta convinzione. Il tutto è svoltato quando ho ascoltato, quasi per caso, “Nevermind” dei Nirvana.
Da li mi si è aperto un mondo. Ho pensato che volevo fare anche io musica. Così mi sono intestardito ed ho iniziato a suonare la chitarra, poi il basso e le tastiere ed ora eccomi qui!
Cosa hai voluto rappresentare in questo disco di debutto?
Volevo fare un disco che al centro avesse il mio trip, quello che amo di più e tutte le mi ispirazioni. So che è un disco ostico e difficile da etichettare. Ci sono elementi di hip hop, degli elementi di musica elettronica, come di jazz, swing e rock. L’inserto dei cantati era per cercare di rendere il disco più fruibile. Ho scelto quattro brani e quattro amici che si sono cimentati su beat diversi da quelli che usano di solito. Come mettersi alla prova su territori diversi. Sperimentare. Quando la musica cerca nuovi confini, nuove vie da sperimentare diventa una assoluta figata. Io ho voluto provare a fare questo.
Cosa ascolti?
Un po’ tutto, Dal rock, alla prog, dall’elettronica all’hip hop. Ultimamente ascolto tante colonne sonore anni ’70. Se devo fare qualche nome mi piace un casino Flying Lotus e Sophie.
Come sono i tuo set live ?
Di solito siamo io e un batterista. Mi piace dare dinamicità al mio set e alle mie canzoni. In futuro mi piacerebbe avere sul palco anche altri musicisti. La mia è musica suonata non solo beat preconfezionati.
Ascoltare per credere…. lui spacca!
19.602 ASCOLTATORI MENSILI (DIC.2019)