Intervista – OTTOBRE: le canzoni mi si sono appiccicate addosso, proprio come “Gomme da masticare”

Intervista – OTTOBRE: le canzoni mi si sono appiccicate addosso, proprio come “Gomme da masticare”

“Gomme da masticare” è L’EP di debutto di Ottobre.

Intensa, autentica e senza filtri, l’artista campana racconta il suo mondo fatto di emozioni crude, conflitti interiori e una continua ricerca di sé.
Ottobre ci porta dietro le quinte del suo progetto musicale, svelando le storie dietro i suoi brani, il percorso che l’ha condotta a questo esordio e i suoi sogni per il futuro.

Tra rock e pop, tra musica e vita alla ricerca dell’anima di una cantautrice pronta a lasciare il segno.

L’ INTERVISTA 

Ciao Giulia! Allora, siamo qui per parlare del tuo primo EP. È uscito l’8 novembre, giusto? Raccontaci un po’ come sono andati questi primi giorni. Di solito si fanno interviste prima dell’uscita, ma mi piace farle dopo, così possiamo capire le reazioni e le emozioni. Come stai vivendo questa esperienza?

È un’esperienza incredibile, davvero! È la prima volta che pubblico un EP e, anche se scrivo da un po’, questa è la mia vera prima volta in cui posso esprimere tutto di me.

È un po’ come un primo innamoramento.
Devo dire che sono soddisfatta già solo per il lavoro fatto con il mio team.
C’è tanto di me in queste canzoni, non riesco a essere estranea a ciò che faccio.

E come sono stati i primi feedback?

Super positivi! Abbiamo fatto anche una serata di release in un locale ed è stato emozionante. M
i mancava esibirmi dal vivo. È stato come un effetto domino: ritrovare quelle sensazioni, quell’energia.
Ho fatto altri live in passato, ma questa volta è stato diverso, più intenso.

Quindi possiamo dire che non è stata “un’idea di merda” (cit. titolo di un brano del suo disco; ndr) fare questo EP, giusto?

Ahah, no, assolutamente! Magari ci ho messo dentro qualche idea strampalata, ma non avrebbe senso non farlo. Alla fine, è divertente raccontarsi anche così.

Parliamo del titolo del tuo EP, “Gomma da masticare”. È metaforico, no? Cosa rappresenta per te?

Assolutamente! Rappresenta tantissime cose. Innanzitutto, sì, sono dipendente da caramelle gommose, quindi è un riferimento anche a quello!
Ma soprattutto è una metafora del mio processo creativo. Le canzoni mi si sono appiccicate addosso, proprio come una gomma.
E sai quando la mastichi troppo e il sapore diventa disgustoso. È il momento in cui dici: “Ok, basta, ora la lascio andare”.
Così è stato con i pezzi: erano miei, ma ora sono di chi li ascolta.

Dal punto di vista musicale, hai scelto un pop con attitudine rock. Un po’ in controtendenza rispetto all’abbuffata di prodotti urban. Ti sei lasciata guidare solo ciò che sentivi?

Non mi sono posta il problema delle tendenze. Volevo fare qualcosa che mi rappresentasse al 100%, qualcosa in cui anche gli altri potessero ritrovarsi.
Musicalmente, sono cresciuta con il pop-punk, cantavo i Blink sotto la doccia! Era naturale che tirassi fuori questo lato di me.

Tra i brani dell’EP c’è un brano di Naska “A Letto sveglio”, dove c’è anche un omaggio a Cremonini. Ma se dovessi scegliere tra Naska o Cremonini?

Difficile scegliere! Cremonini mi ha accompagnata durante la crescita, mentre Naska mi ha conquistata con il suo approccio diretto e autentico.
È una combinazione che ha funzionato perfettamente. Nel brano mi sono ritrovata completamente, e Cremonini ci sta a pennello: ho solo reso il suo omaggio un po’ più mio.

Prima mi hai accennato che questo EP rappresenta una sorta di rinascita per te. In passato hai avuto esperienze nella moda, nella danza… Come hai portato tutto questo nella musica?

Ho sempre pensato che tutto ciò che facciamo serva a qualcosa.
Sono una persona “molteplice”, mi piace fare tante cose e credo che, se integrate bene, diventino un plus.
Nella moda, ad esempio, ho curato lo styling e l’immagine del progetto.
C’è un top nello shooting che ho cucito io, così come un copricapo all’uncinetto.
È bello inserire tutto ciò che ti rappresenta in quello che fai.

Ultima domanda: c’è stato un momento preciso in cui hai deciso di fare la cantante? Un’epifania?

Non credo ci sia stato un momento unico. È come se fosse sempre stata una parte di me.
Anche quando mi dedicavo ad altro, la musica continuava a “bussare alla porta”.
A un certo punto, mi sono chiesta: sto davvero dando un’opportunità a questa cosa?
È stato un processo graduale, ma inevitabile.

Giulia, grazie per questa chiacchierata e in bocca al lupo per tutto. Il tuo EP non è “un’idea “di merda”, anzi!

Grazie a te! E sai, anche le idee strampalate servono, sempre.

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA

“idea di merda”

Un’amara delusione e il rimpianto per aver dato fiducia a qualcuno che non la meritava. Ottobre descrive così la prima traccia dell’Ep: “Sì ho avuto un’idea di merda, pensavo di poterti dare una seconda possibilità e invece era una cazzata, tutto è andato a finire male e va bene così, ti metterò nel lungo elenco delle storie perse, delle gomme masticate rimaste appiccicate sotto le scarpe”.

“prima dell’alba”

Il brano riflette una nostalgia intima e malinconica, legata a ricordi di momenti felici e alla consapevolezza di un ciclo che sembra inevitabile. “Stamattina mi sono svegliata e avevo voglia di pancake, e allora li ho preparati, e mentre lo facevo mi chiedevo dove avessimo sbagliato, un tempo ci volevamo bene e io ancora me lo ricordo quando facevamo l’amore e in fondo lo so che ti richiamerò, che mi riscriverai e che ci finiremo ancora una volta nella tua stanza”.

“tachicardia”

“Ci rinuncio, è tutto sbagliato e neanche lo so se è colpa mia o è colpa tua, mi scoppia la testa, ho l’ansia, voglio starmene da sola, ho paura, il cuore mi batte a mille e vorrei ancora poterti avere vicino per poterti chiamare casa, ma io lo so che non sei più casa mia” così l’artista spiega questo brano . La canzone esprime un forte conflitto interiore e un senso di smarrimento, mescolando ansia, paura e malinconia.

“a letto sveglia”

Il brano è una versione riletta dagli occhi di Ottobre del brano “A letto sveglio” di Naska. Viene esplorato il tema della reciproca incomprensione, emerge la paura di non essere accettata per ciò che è e la consapevolezza delle differenze tra lei e l’altra persona. “Mi convinco troppo spesso che sono sbagliata, che non mi puoi capire, e mi chiedo se siamo destinati all’infelicità, non sarò come vuoi tu e tu non sarai come voglio io ma mi chiedo in ogni caso se insieme siamo ancora qualcosa”. Nella canzone anche una citazione/omaggio a Cesare Cremonini.

“pugnale”

Il brano rappresenta l’auto accettazione del dolore e della sofferenza, trasformando il vuoto e la paranoia in un luogo in cui l’artista si immerge volontariamente. “Sto in paranoia, sento il vuoto e mi ci butto dentro, ci nuoto e alla fine mi piace, il dolore me lo prendo e ci costruisco qualcosa di nuovo, neanche un colpo di pugnale può ferirmi, mi resterà un segno da cui nasceranno nuove storie”.

“alla fine”

L’incertezza sul futuro si mescola con un’accettazione serena della separazione, sottolineando che, nonostante il dolore, potrebbe essere meglio così. Ottobre commenta così l’ultimo brano dell’EP: “Spengo le luci, spengo il telefono, ho detto tutto quello che avevo da dirti, ci siamo fatti tanto bene e ci siamo fatti tanto male, la pianto con le accuse e sto zitta, tanto non ci capisco niente, forse è tardi e forse no, non lo so, so solo che alla fine mi giro e non ci sei più, e forse, alla fine, va bene così”.

ABOUT OTTOBRE 

Ottobre è Giulia Panza, classe 1996, nata tra le case silenziose di Ariano Irpino, una cittadina della Campania, in provincia di Avellino.
Da lì a poco si trasferisce a Teramo per frequentare il liceo coreutico, dove studia danza classica e contemporanea, discipline che approfondisce poi a Roma all’Accademia Nazionale di Danza. Qui si avvicina alla musica e inizia a suonare la chitarra da autodidatta e condivide alcune cover su YouTube, riscuotendo un piccolo successo e arrivando ad avere una prima fanbase. Quando le parole degli altri cominciano a starle strette, inizia a scrivere le sue canzoni, che suona dal vivo tra Roma e Milano, dove nel frattempo si è trasferita. A Milano, inizia a collaborare come modella con diversi brand, arrivando a sfilare per AVAVAV e Simon Cracker alla Milano Fashion Week 2023; nello stesso anno escono due suoi primi singoli “Musica orientale”, scritta con Iacopo Sinigaglia e prodotta da Brail e “Solo se è buio”, prodotta da okgiorgio. Nel 2024, Ottobre firma per l’etichetta Thamsanqa con cui pubblica il suo primo Ep dal titolo “GOMME DA MASTICARE”.

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/ottobre.off

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