La musica diventa strumento di inclusione con il progetto didattico-teatrale “Opera white”

La musica diventa strumento di inclusione con il progetto didattico-teatrale “Opera white”

A Milano e nel territorio comasco prende vita Opera white, il progetto che promuove la musica come strumento di terapia, inclusione e socializzazione per la Terza Età.

Opera white è un percorso didattico musicale per anziani – ispirato all’esperienza degli altri format AsLiCo per bambini e ragazzi – che fa della musica non solo lo strumento per superare la solitudine all’interno delle RSA, ma anche per creare attività di socializzazione tra gli ospiti e momenti di inclusione con la comunità in cui vivono.

Dopo la collaborazione di successo con il network della salute Korian nel 2023, il progetto è ripartito anche quest’anno in altre due residenze per anziani comasche, l’RSA Antonio Vivaldi di Cantù e l’RSA S. Giulio di Beregazzo con Figliaro (CO), e si è allargato al territorio milanese, coinvolgendo l’RSA Santa Giulia e Chiara e l’RSA Ippocrate.

IL PERCORSO

Il percorso è iniziato a giugno con un incontro di formazione musicale per gli operatori delle strutture, per poi proseguire nelle strutture con gli ospiti selezionati alla partecipazione attiva nello spettacolo, che hanno incontrato musicoterapeuti e artisti per prendere confidenza con la musica di Turandot e per imparare i canti corali da interpretare durante la recita finale.

L’iniziativa, di Opera Education, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, mette gli anziani al centro, rendendo la loro partecipazione fondamentale per la riuscita stessa della recita, stimolando le loro capacità mnemoniche e di apprendimento e coinvolgendoli in un’attività arricchente. Le performance finali andranno in scena dall’8 al 13 luglio nelle quattro strutture, portando in scena lo spettacolo Memorie di un amore, tratto da Turandot di G. Puccini con la regia di Andrea Bernard. Protagonisti saranno tre cantanti lirici professionisti, un attore e un pianista: Marianna Iencarelli nel ruolo di Turandot, Vincenzo Spinelli in quello di Calaf, Suji Kwon sarà Liù, mentre Simone Ruvolo sarà Ping, accompagnati al pianoforte da Martino Ruggero Dondi.

Divertimento ed emozione sono le chiavi del successo di Opera white, che anche quest’anno ha riscosso grande apprezzamento tra i partecipanti, che si sono sentiti stimolati e parte attiva nel creare qualcosa di grande valore artistico-culturale. L’approccio didattico del progetto si prefigge l’obiettivo di portare con sé benefici che riguardano l’attivazione globale dell’anziano: il senso d’identità̀, la memoria a breve termine, l’orientamento spazio-temporale, il tono dell’umore, le competenze espressive e relazionali. Per il raggiungimento di questi traguardi il teatro in musica si conferma lo strumento ideale.

Considerando l’esito della scorsa edizione – racconta Barbara Minghetti, ideatrice di Opera Education e di questo nuovo progetto insieme a Francesco Malanchin – abbiamo compreso la necessità di un percorso come questo che ha la mission di regalare un obiettivo nuovo agli anziani istituzionalizzati. Agli spettacoli è un’emozione fortissima vedere l’impegno nei loro occhi esibendosi assieme ai protagonisti”.

La musica è considerata da sempre uno strumento potente, capace di stimolare il senso di aggregazione e di socialità condivisa: sono questi gli elementi che spiegano il successo di Opera white. Un progetto che, come Korian, abbiamo deciso di sposare anche quest’anno visti i benefici della prima edizione, che ha permesso ai nostri ospiti di riscoprire, o scoprire da zero, la passione per la cultura del teatro e la lirica, in un clima conviviale fatto di socializzazione e inclusione dell’anziano con le comunità del territorio”, ha commentato Barbara Grill, Deputy COO e Head of Benefit Impact di Korian Italia.

Un’iniziativa che riflette concretamente il nostro impegno per rendere le RSA attive e partecipative, luoghi nei quali la solitudine non trova spazio, credendo fortemente nel valore di una musica che, con dolcezza e armonia, cura corpo e anima dei pazienti”.

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