SANREMO 2020: le canzoni nelle prove del lunedì
Da sempre e per sempre mai potrei perdermi le prove del lunedì con le canzoni suonate dall’orchestra. Beccatevi le prime impressioni. Ci risentiamo nei prossimi giorni. Se sopravvivo.
Achille Lauro – “Me ne frego”
Achille Lauro se ne frega. E lo fa da Dio. Un ritornello che canteremo dal secondo dopo la fine dell’esibizione prevista per domani. E se in prova si è vestito come si è vestito, quale sarà l’outfit della diretta?
Alberto Urso – “Il sole ad est”
Mannaggia. Bravo sì ma mannaggia. Sono stato abbastanza chiaro?
Anastasio – “Rosso di rabbia”
Allora. Gli incisi sono quelli a cui siamo abituati, quindi ciao. Ma il ritornello? Una bomba. Io ci ho sentito un po’ di Subsonica, quindi fate vobis.
Bugo e Mogan – “Sincero”
Un pezzo che funziona. Il pezzo e la coppia. E mai avrei pensato di poterlo dire. Quando entra Bugo col ritornello vorresti alzarti e saltare e cantare quel “Volevo fare il cantante”. Sorrisi e sorrisoni.
Diodato – “Fai rumore”
Eccallà la prima lacrimuccia. Un Diodato in grande forma, che nemmeno m’ero mai reso conto che c’avesse una voce così. Candidato alla vittoria. E alla scelta del pezzo per la prima settimana post Festival nel tragitto casa-lavoro. Che la mattina siamo tutti più sensibili, io almeno sì. “Fai rumore, che non lo posso sopportare questo silenzio innaturale tra me e te”.
Elettra Lamborghini – “Musica (e il resto scompare)”
Ragà, io sono in un altro mondo. E so già che fino a stanotte canterò solo il ritornello di questo pezzo. E dovete vederla poi sul palco che non vi dico nulla apposta. Quanto manca all’estate?
Elodie – “Andromeda”
Posso dire? Strofe troppo altalenanti per un ritornello che invece spacca. Si sentono Mahmood e Dardust. Il modo in cui lei canta e interpreta rende il pezzo ancora più interessante. Da riascoltare.
Enrico Nigiotti – “Baciami adesso”
Paga il confronto con la bellissima “Nonno Hollywood” dell’anno scorso. Appare quindi un pelo debole. Il basso rende l’esibizione degna di quel palco.
Francesco Gabbani – “Viceversa”
Sono solo canzonette, diceva Bennato. E Gabbani in “Viceversa” mi ha ricordato Bennato. Gabbani è tornato, in nuove vesti, che gli stanno bene come quelle della scimmia nuda che balla. Artista completo, si diceva un tempo.
Giordana Angi – “Come mia madre”
Inutile dire che i pezzi sui genitori o i fratelli o i nonni ti lasciano qualcosa dentro che non ce n’è per nessuno. Emozioni e lacrimoni. Mi riprendo e torno a scrivere.
Irene Grandi – “Finalmente io”
Ohhhhh. Finalmente tu, Irene. Un premio per la felicità si può dare? Irene Grandi è felice (e lo sarei pure io con una canzone scritta da Vasco).
Junior Cally – “No grazie”
Lo spettatore medio non lo capirà. E invece merita di essere capito. Un brano sincero, un sound pazzesco.
Le Vibrazioni – “Dov’è”
Not bad. Che non pensavo di poterlo dire, parte due. In perfetto stile Vibrazioni, forse un po’ meglio.
Levante – “TikiBomBom”
Non riesci a non guardarla. Nel complesso, intendo. Pezzo meritevole di un qualche premio per il suo testo che tra quelli “impegnati” di quest’anno è forse il migliore.
Marco Masini – “Il confronto”
Stavo messaggiando, porca troia. Scusate. Hanno applaudito tutti, però. Quindi ci piace, sulla fiducia.
Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango”
“Una rosa blu” e “Cinque giorni” ve le canterei subito. Questa, secondo me, tra vent’anni, farei fatica.
Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”
Cantautore fatto e compiuto. È il posto giusto per lui, come la canzone, anche se gli altri colleghi tendono a coprirlo. Conterà molto piazzarlo bene in scaletta.
Piero Pelù – “Gigante”
Rock romantico per un pezzo dedicato al nipotino. Quanto bene Pieropelùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù!
Pinguini tattici nucleari – “Ringo Starr”
Tanti tantissimi cuori per chi sul palco si diverte. Come sti sei pazzi che portano un pezzo di quelli che avrei voluto scrivere io: “In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr”.
Rancore – “Eden”
La quota rap va a lui. Produzione perfetta, tutto perfetto, come l’Eden, appunto.
Raphael Gualazzi – “Carioca”
Un’orchestra che balla voi l’avete mai vista? Pronti per un viaggio in Brasile di pochi minuti? Grande ritorno per Raphael che s’è mangiato Raphael che s’è mangiato Raphael che al mercato mio padre comprò.
Riki – “Lo sappiamo entrambi”
Lo sappiamo entrambi sì, che ci voleva pure una quota per le teenager. Ed eccola qua.
Rita Pavone – “Niente (Resilienza 74)”
La sorpresa, giuro. E che voce! Hai capito la pappa pa pa col po po pomodor?!
Tosca – “Ho amato tutto”
Un’artista, senza dubbio. Testo e musica posati e gentili. La metterei a inizio serata o a metà scaletta: i più distratti potrebbero assopirsi. Il pezzo è una cosa a sé in tutto e per tutto.
Le canzoni dei giovani le ascolto da almeno un mese, un mese e mezzo. Potrei cantarvele tutte o quasi. Tranne un paio.
Tecla Insolia – “8 marzo”
“8 marzo” rientra in quel paio lì che non saprei ricantarvi. Un pezzo, dal tema nobile, un po’ retrò per una ragazza di 16 anni. O no?
Eugenio in via di Gioia – “Tsunami”
“Guarda lo Tsunami che travolge la cittàààààààààà”. Dardust anche qui. Nella mia testa ci sarà sempre la loro “Altrove” ma subito dopo c’è “Tsunami”, dai.
Matteo Faustini – “Nel bene e nel male”
Vincitore del Premio Lunezia tra i giovani. Una canzone d’altri tempi, mi fa impazzire il bene e il male che riproduce, cantando, con le mani destra e sinistra. Candidato alla vittoria perché diretto e semplice, in pieno stile sanremese.
Gabriella Martinelli e Lula – “Il gigante d’acciaio”
Un testo importante. Viva Taranto. Poche possibilità però per il duo di ragazze a cui il premio lo darei per il solo fatto di aver portato questo testo qua sul palco di Sanremo.
Leo Gassman – “Va bene così”
Diretto concorrente, per brano e musicalità, di Matteo Faustini. Conterà la sfida diretta. Non iniziamo a parlare di padri e nonni famosi, però, dai. Ok?
Marco Sentieri – Billy Blu
L’altro pezzo di quel paio lì che non ho ascoltato per bene in questi mesi. In prova non convince appieno. È l’arma a doppio taglio della canzone con tema sociale (il bullismo, in questo caso).
Fasma – “Per sentirmi vivo”
Farei vincere lui, se potessi. Il brano racchiude tutto quello che nel 2020 un giovane a Sanremo può portare, con la modernità dei suoi anni.
Fadi – “Due noi”
“Per le strade di Bologna” io ho ritrovato me stesso. Già il fatto che se ne parli in una canzone mi riempie il cuore di gioia. La sincerità delle intenzioni paga sempre. In questo pezzo Fadi lo dimostra appieno.