Live report- FABRIZIO MORO: Il coraggio di essere
Fabrizio Moro sbarca al Forum di Assago per raccontare la sua storia in musica.
Non c’è bisogno di presentazioni. Fabrizio Moro lo conoscono tutti, tanti. Da quando anni or sono si presentò a quel Sanremo Giovani spodestando ogni classifica immaginabile con un brano: Pensa. Una carriera non sempre facile quella di Fabrizio, fatta di alti e anche tanti bassi. Paroliere di altri, cantautore. Eppure Fabrizio ha avuto il coraggio di rimanere coerente con quello che è. Un provocatore? Può essere. Soprattutto un uomo capace di indagare l’animo umano, che sia per questione di cuore o sociali.
La riprova? Sono i ventinove brani per due ore e mezza, portati ieri sera su quel palco mastodontiche hanno consacrato l’artista, come se ce ne fosse bisogno.
Il suo popolo era lì pronto ad abbracciarlo, a cantare forte, a saltare in alto. Il suo popolo, già quello dei fan di ultima ora grazie all’inarrestabile potenza del brano portato a Sanremo, Non Mi Avete Fatto Niente in coppia con Ermal Meta che è valso loro la vittoria. Ma non solo, il suo popolo sono anche i fan che lo seguono da sempre in quella montagna russa emozionale che è anche un po’ la sua carriera musicale.
Fabrizio ha messo tutto lì davanti, su un piatto d’argento o meglio su un palco. Alessandra sarà sempre più bella, Giocattoli, Libero fino a Figli di Nessuno. Ritroviamo lui, il Fabrizio capace di mirare, pensare e colpire, quello delle corse sfrenate sul palco. Fabrizio è rock? Sicuramente.
Poi arrivano inarrestabili Eppure Mi hai Cambiato La Vita, Portami Via, Parole Rumori e Giorni, Sono Solo Parole ed è lì che ti ritrovi ferma a un benzinaio con il disco a tutto volume mentre nel bagagliaio hai accumulato valigie che contengono una vita.
Così mi sono trovata a pensare che alla fine siamo tutti collegati da un sottile filo che sono le parole. Quanti di noi hanno dedicato uno o più brani di Moro? Quanti di noi li hanno cantati forte per scacciare la malinconia o come grido di esistenza?. La risposta era lì tra gli occhi della gente, della sua gente che cercava di non sbattere troppo le palpebre per non perdersi neanche un attimo, che urlava forte, che si stringeva piano.
Fabrizio Moro lo conoscono tutti, tanti. La sua forza è sempre stata la sua coerenza, di mostrarsi per ciò che è. Talvolta tagliente, talvolta soffice. É vero, la verità di certe parole può infastidire, eppure è proprio questo che dovrebbe portare a riflettere. In fondo anche questo è vita. Lo canta lui stesso in quel brano Acqua che rimane il mio personale grande escluso dalla sua scaletta. Ascoltare impaziente il fluire del tempo/Assicurarsi con un piccolo dolore di essere veri/Lasciare un frammento del nostro pensiero a chi ha pensato poco/O non ha pensato mai di estrarsi dal passato.