Live report: GHEMON: tra musica e parole alla Casa degli Artisti di Milano
Ieri, 20 luglio, Ghemon ha accolto il pubblico in una serata speciale, uno show di un’ora e mezza in cui il cantante avellinese ha cantato le sue canzoni e raccontato con ironia e leggerezza gli ultimi mesi della sua vita.
Ormai è cosa nota che Ghemon non sia solo un cantante hip hop. Forse però non tutti sanno che Ghemon non è neppure soltanto un cantante. Ieri il non-solo-rapper avellinese ha accolto un pubblico ristretto presso la Casa degli Artisti, uno di quei posti tipicamente milanesi che quando ci vai, capisci perché ami follemente questa città. Lì abbiamo incontrato Gianluca, più che Ghemon: un ragazzo che non ha mai avuto paura di denudarsi e mostrarsi per quello che davvero è, inclusi difetti, debolezze e paure. Ieri però lo ha fatto con un esperimento di musica e parole con cui ha voluto sorprendere prima di tutto sé stesso.
Ghemon è una persona che si apprezza ben oltre la musica che fa. Non che di questa se ne possa fare a meno, ma se per qualche ragione dovesse saltare improvvisamente la corrente nel bel mezzo di un concerto, se i suoi musicisti lo boicottassero all’ultimo momento, se avesse mal di gola e non potesse più cantare, saprebbe ugualmente come spendere un’ora e mezza in compagnia del suo pubblico senza che questo abbia voglia di andarsene via.
Ghemon ha sempre avuto voglia di dire cose oltre la sua musica, lo avevo capito il giorno che ho terminato il suo libro e ho pensato che ci volesse coraggio, a scrivere quello che ha scritto, a non apparire sempre perfetto, intatto, in equilibrio.
Ok, nessuno di noi lo è, ma in quanti si prendono la briga di scriverlo nero su bianco spiegando anche il perché, il per come, il come è successo e come se ne esce? In un mondo di supereroi, essere persone normali non è facile affatto.
Ghemon ha scelto di chiudersi per due mesi alla Casa degli Artisti, uno spazio multifunzionale di Milano che offre a chiunque voglia fare arte la possibilità di trovare un luogo in cui studiare, creare, trovare ispirazione. Ghemon l’ha individuata subito nella luce che filtrava dalle finestre della stanza che lo ospitava, e che gli ha permesso di guardare tutto secondo una nuova prospettiva, così ha raccontato.
Poi ha fatto altre tre cose molto importanti: ha abbandonato i social per un po’, ha intensificato la corsa e soprattutto ha cominciato a studiare pianoforte. E così, non senza ironizzarci su, ci ha resi spettatori del suo primo “saggio di pianoforte”, in realtà l’ennesima dimostrazione che la “costanza si può imparare”, la determinazione premia, i risultati si raggiungono.
Ghemon cantante, pianista, animale da palcoscenico. Intrattenitore, rapper, cantautore, stand up comedian. Ghemon a Sanremo, Ghemon a teatro, Ghemon alla Casa degli Artisti. In questa serata così calda e così luminosa nonostante siano già le nove, penso che alla fine non ci sia veramente bisogno di definire qualcuno per legittimarlo.
Ghemon è un ragazzo, oggi ce l’ha raccontato, che è ancora dentro al suo percorso. E noi siamo felici di esserne spettatori.