MARGHERITA VICARIO il nuovo brano “Pincio”. Guarda il video
Si intitola PINCIO il nuovo brano di Margherita Vicario. In un periodo così particolare, in cui la vita sembra sospesa, Margherita vuole raccontare una storia di condivisione, di stima e di coraggio.
Il Pincio è il luogo del ricordo ma anche del futuro, dove trova spazio un amore raccontato in questo brano in una delle sue forme più pure: quello nei confronti di una figura femminile che è un’amica, una sorella, una cugina.
Ci vedo da vecchie a bere,
col tuo sguardo di sguincio sul terrazzo del Pincio,
che mi offri un abbraccio mentre io do di matto.
La scelta di pubblicare PINCIO è strettamente collegata a questo momento particolarmente delicato e racconta la forza dei legami umani più intimi e concreti, quelli che maggiormente ci mancano oggi, tra la riscoperta del ricordo e la proiezione piena di speranza nel futuro. Il brano, infatti, è una dedica a una persona coraggiosa che continua a svolgere quotidianamente il proprio lavoro di ostetrica: un simbolo di speranza e di umanità.
Con la produzione di Davide “Dade” Pavanello, le sonorità riflettono la delicatezza del testo, con atmosfere sospese tra la ninna nanna e il racconto cinematografico, quasi da “viaggio”. Queste si appoggiano su un tessuto elettronico, che rende il brano ballabile, regalandogli un’energia e un’apertura inaspettate. PINCIO è un’ulteriore prova della maturità artistica di Margherita Vicario, della sua consapevolezza e sicurezza nell’esplorazione di temi e suoni sempre diversi.
L’uscita di PINCIO è accompagnata da un videoclip che racconta questo periodo attraverso lo sguardo da un terrazzo, con immagini “rubate” dalla vita quotidiana di uomini e donne che hanno dovuto adattarsi ad una nuova normalità. I piccoli gesti, che siano quelli di ogni giorno o che siano quelli più bizzarri, captati silenziosamente, diventano ancora più commoventi e carichi di significato.
IL TESTO
Tua figlia avrà gli occhi neri
Non so se andrà bene a scuola
Se ha preso da sua madre
Allora la vedo dura
Ma tu senza nessuna paura
Saprai dargli col seno l’amore
E senza mai fare la dura
Che ormai lui già ti ama
E non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchi a bere
Col tuo sguardo di squincio sul terrazzo del Pincio
Che mi offri un abbraccio mentre io do di matto
Sei vera come una strega
Che fa congetture e prega
Per la sua piantina che è rimasta nel vaso
Ma da mille frutti con cui farci un gelato
Che sono trent’anni che lo mangio
Anche quando è più aspro
E poi
trecento scalini in salita di corsa per salvare un
Povero gatto cisposo malato buttato in un angolo ed io
Già stanca sfinita senza più coraggio mi prendevo il tuo
Lo faccio da sempre e per sempre lo farò perché
Tu non sai quanto ti voglio bene
Ci vedo da vecchi a bere
Col tuo sguardo di squincio sul terrazzo del Pincio
Che mi offri un abbraccio mentre io do di matto
Sei vera come una strega
Che fa congetture e prega
Per la sua piantina che è rimasta nel vaso
Ma da mille frutti con cui farci un gelato
Che sono trent’anni che lo mangio
Anche quando è più aspro
Mi basta un abbraccio
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