MAX CASACCI firma la colonna sonora di “The girl in the fountain”

MAX CASACCI firma la colonna sonora di “The girl in the fountain”

Presentato oggi al Torino Film Festival “The girl in the fountain”, il film documentario scritto da Paola Jacobbi e Camilla Paternò sulla vita della Diva de La Dolce Vita Anita Ekberg raccontata attraverso lo sguardo di Monica Bellucci e la regia di Antongiulio Panizzi.

A firmare la colonna sonora del documentario è stato chiamato MAX CASACCI, musicista e produttore che si è messo alla prova creando una soundtrack innovativa e originale utilizzando anche i “Suoni vocali” della protagonista MONICA BELLUCCI.

La traccia principale, “ANITA”, sarà disponibile dal 6 dicembre per 35mm (la sub-label di 42 Records dedicata alle sonorizzazioni, alle colonne sonore e alla musica sperimentale).

Racconta Max Casacci:

Quando Antongiulio mi ha cercato per propormi una colonna sonora ho risposto – prima ancora di conoscere il soggetto del film – che avrei voluto realizzare le musiche senza utilizzare strumenti. Solo rumori e ambienti sonori di scena.

Non era il film adatto. Il taglio era documentaristico ed erano previste numerose sequenze di repertorio. 

Ho quindi chiesto più informazioni per poi rilanciare: “benissimo, allora potrei usare, come strumenti, solo i suoni vocali di Monica”.

Monica stava girando altri film in giro per il mondo, era difficile averla a disposizione per estrarre dalla sua voce i “duuum, dscht, ahhhh, uhhhhh diiin, paaam…” necessari per costruire gli strumenti immaginari.

Ma era comunque rimasta incuriosita dalla proposta e si era documentata sui miei lavori più recenti. Qualcosa saremmo riusciti a realizzare.

Il brano “Anita” – creato esclusivamente con i suoni vocali di Monica – arriverà per ultimo a sottolineare una sua camminata tra le strade dell’Eur. E accompagnerà anche i titoli di coda.

Nel frattempo avevo incominciato con sintetizzatori e chitarre, ritrovandomi da subito alle prese con una sfida impegnativa: sonorizzare uno dei più importanti momenti della storia del cinema. Anita nella Fontana di Trevi. 

Roba da fare tremare i polsi. 

Assecondando la magia sospesa di quel momento perfetto, ho optato per una rarefazione eterea che è risultata una chiave adatta anche per la maggior parte degli altri temi legati alla grande diva.

Sospensione temporale e una nota malinconica di fondo sono lì per sottolineare i tratti dolorosi di una vita energica, di talento e di successo fortemente segnata dalle delusioni. L’utilizzo dell’elettronica sposta il piano del riferimento storico e mette al riparo da tentazioni di “modernariato sonoro.”

Una colonna sonora tradizionale con musica nostalgica, di fatto, non avrebbe funzionato.”

Dopo l’anteprima torinese, The girl in the fountain (prodotto da Dugong Films) arriverà nei cinema italiani per un evento unico di due giorni – l’1 e il 2 dicembre – distribuito da Eagle Pictures.

LA SINOSSI THE GIRL IN THE FOUNTAIN

Correva l’anno 1960 quando le curve sinuose di un’attrice dalla bellezza dirompente, Anita Ekberg, sconvolgevano le acque di Fontana di Trevi e il mondo intero. Proprio in quella scena iconica de La Dolce Vita di Federico Fellini, la storia del cinema e la memoria collettiva ha cristallizzato la giunonica diva svedese. Ma persona e personaggio di un film non sono la stessa cosa e, per una vita, Anita si è battuta per dimostrarlo. The girl in the fountain è il racconto di un’attrice divorata dalla sua stessa icona attraverso la voce e la sensibilità̀ di Monica Bellucci che con attenzione e delicatezza si mette alla ricerca di quel personaggio, per riscattarne la figura stereotipata della “ragazza nella fontana”.

Una conversazione verbale e visiva, un dialogo impossibile tra due donne e dive di epoche diverse con cui la Bellucci riscopre il percorso di una donna libera e indipendente, che ha pagato un prezzo per non voler sottostare a nessuno.

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