M¥SS KETA: “Il cielo non è un limite” il nuovo EP traccia per traccia
E’ stato presentato in una call dalla Torre Galfa di Milano il nuovo EP di M¥SS KETA “IL CIELO NON È UN LIMITE”. Sette tracce prodotte da RIVA, con interventi compositivi di Populous e Unusual Magic, un featuring di Priestess e un cameo di Lilly Meraviglia.
Dopo i precedenti lavori UNA VITA IN CAPSLOCK e PAPRIKA, la Regina di Porta Venezia, ormai incensata anche dal New York Times, si immerge con questo EP in suoni complessi, oscuri, affilati, ricercati. Ne viene fuori un disco che suona come un rave all’ultimo piano di un grattacielo di vetro e acciaio, una Torre GalFa milanese traslata in una metropoli futura, dove la sacerdotessa M¥SS all’improvviso infrange una delle grandi vetrate per schizzare via come un razzo, alla ricerca dell’infinito. È in quell’attimo che noi tutti smettiamo all’improvviso di ballare, per renderci conto di essere nudi di fronte a uno specchio che ci mostra tutte le ferite della nostra epoca.
Con l’elemento aria al centro di tutto – contraltare dell’acqua di CARPACCIO GHIACCIATO, l’altro EP, del 2017 – IL CIELO NON È UN LIMITE nasce da un’immagine: un aereo che vola in cielo, solitario e libero, forte e indomato. Che sia quello solcato da una M¥SS trasformata in ultrasonica navetta d’acciaio, o che sia quello che in questo periodo abbiamo imparato a guardare da una finestra, è un cielo a prima vista limitato, incorniciato. Ma è nella forza centrifuga che si realizza la potenza di un’immagine, nella sua capacità di evocare il fuori campo. E così guardando questo spazio all’apparenza racchiuso si spalancano spazi interiori che sono, al contrario illimitati. Veri e propri cieli interiori che ci ricongiungono all’idea archetipica del cielo, quello vero, infinito e senza limiti, metafora di un’atavica e perenne tensione umana a conquistare l’impossibile.
Il cielo non ha limite. Il cielo non è un limite.
Nonostante fossimo in posti chiusi riuscivamo a vedere il cielo. Le finestre diventano come quadri che ci proiettano verso l’infinito e verso la nostra intimità. Il cielo illimitato fuori e lo spazio infinito che abbiamo dentro.
Un disco dalle sonorità super istintive ed estreme. Pezzi da club ma nei club non ci si può andare.
Si va dalla Jungle, alla Deep House. Dal punto di vista della vocalità è estremizzata, un po’ performativa.
Ogni volta abbiamo creato un personaggio e lo abbiamo fatto cantare e raccontare la sua storia.
Niente deve essere un limite. Abbiamo voluto giocato e sperimentare anche con lingue mai provate nella musica come il Greco Antico.La madrina ispiratrice di questo Ep è Grace Jones .
E per gettare le basi di un mondo nuovo, per prendersi tutto questo cielo, occorre ripartire da sé stessi, dalla propria interiorità. M¥SS lo fa cercando la liberazione attraverso la totale immersione nei propri mondi interiori e nei propri peccati, evidentemente ispirata da James G. Ballard. Creando immagini estreme, paradossali: visioni cronenberghiane che nella loro radicalità visionaria non sono altro che l’impietosa diagnosi del nostro presente, quel Medioevo Digitale descritto dall’artista e scrittore britannico James Bridle come nuova era oscura, dominata dalla post-verità e in cui la new economy rivela la propria natura feudale, con i rider delle nostre città al fondo della scala sociale.
È prima di tutto M¥SS KETA che non si dà limiti, sperimentando suoni sferzanti come le folate ad alta quota, fresche, quasi glaciali, con deviazioni a volte repentine come i cambi di direzione di un jet. Dominando una vocalità teatrale, recitata, estremizzata, in un mood a tratti da Marlene Dietrich versione androide, M¥SS canta in inglese, in tedesco, in greco antico, per dare voce ai pensieri interiori di molteplici doppelganger.
TRACCIA PER TRACCIA
1. IL CIELO NON È UN LIMITE – PROD. RIVA
Una intro con una poesia e Myss è la recitatrice.
2. GIOVANNA HARDCORE – PROD. RIVA
L’estatica ed eretica GIOVANNA HARDCORE, reincarnazione in chiave Mad Max della pulzella d’Orleans che evoca un incantesimo ancestrale ripetuto come un mantra, su un beat minimal spezzato da accelerazioni jungle.
Myss che arriva dal primo medioevo a questo secondo medioevo digitale. Danza istintiva primitiva e tribale. Un mantra per arrivare all’estasi e alla liberazione.
3. GMBH – PROD. RIVA
La mistress felina di GMBH, immersa in un rituale di seduzione scandito da un beat deep house alla moda di Chicago.
Myss affilata e tagliente. Da un palazzo tutto acciaio dove c’è una situazione clubbing. Un gioco della seduzione per una Myss diventata un po’ signora.
4. RIDER BITCH – PROD. RIVA, UNUSUAL MAGIC – CAMEO: LILLY MERAVIGLIA
La rider post apocalittica che sfreccia fra le vie dell’inferno in RIDER BITCH, sfogo electroclash ispirato al videogioco Wipeout 2097, una traccia che vede la co-produzione di Unusual Magic e il cameo di Lilly Meraviglia.
Tocchiamo un tema importante dal punto di vista contemporanea. Una Myss Rider che gira per le città e prende ordini. I Rider sono stati angeli di un momento tremendo, dall’altro schiacciati dalla sistema che porta ad essere sfruttati e sottopagati.
5. PHOTOSHOCK – PROD. RIVA
È un mondo che ha portato all’estremo l’ossessione per l’immagine sintetica, in cui le funzioni di photoshop diventano ordini, come in PHOTOSHOCK, brano costruito su un beat footwork con richiami house anni ’90 e synth-wave anni’80.
Myss diventa una modella anni novanta che si offre a svariati occhi. Persona fotografata e persona osserva. Parla dei social. Osservatore o l’osservato… chi ha il potere ?
6. DIANA FEAT. PRIESTESS – PROD. POPULOUS
La moderna dea DIANA, in compagnia di Priestess, a capo di una Magna Grecia futurista dalle atmosfere morbide e sognanti, musicalmente disegnata dal maestro Populous.
Diana è Magna Grecia futurista. Alberi alieni, boschi blu, fate, divinità. Io e Priestess siamo Dee dalla caccia che cantiamo in Greco Antico Una Magna Grecia mentale resa perfetta con i suoni di Popolous.
7. DUE – PROD. RIVA – SAMPLE: TWO TIMES, ANN LEE
Un mondo compromesso dalla saturazione post-capitalista che esplode definitivamente nella traccia finale, DUE, delirio electropop disegnato sul beat della hit anni ’90 Two Times di Ann Lee.
WEB & SOCIAL
https://www.instagram.com/myss.keta/
.Foto di Dario Pigato
