NEGRAMARO: “Contatto” un concept album sul nostro cambiamento. Traccia per traccia
I negramaro tornano, a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni”, con un nuovo album “Contatto”.
E’ stata presentato oggi il nuovo progetto dei negramaro. CONTATTO non è una semplice playlist di canzoni, ma un concept album sul cambiamento il cui simbolo è la farfalla che incarna proprio l’evoluzione e il movimento. Con la direzione creativa di Thestylepusher, la copertina del disco è un progetto 3D nato dalla collaborazione tra i negramaro e il 3d artist Amin Farah di Theblacklab. Sulla cover sono raffigurati quattro umanoidi, senza caratteristiche somatiche definite, che con le loro ombre riproducono appunto una farfalla.
Il contatto è il nostro sogno.
Questo è l’album dell’immaturità. Noi abbiamo detto solo quello che pensiamo su questione umane. Noi ci siamo, rimaniamo in piedi… ci confrontiamo con le nuove generazioni.
La musica è il nostro posto e dobbiamo continuarla a farla.Il futuro non può essere questo. Va bene per adesso la musica live in streaming e senza concerti ma se tra due anni è ancora così, io cambio mestiere.
Le nostre non sono canzoni per fare lo streaming. Le nostre canzoni sono vita.
I TEMI
Decimo album dei Negramaro – che non hanno mai smesso di cercare, scoprire, mettersi in gioco e ri-scoprirsi – Contatto è il battito d’ali di una farfalla. Un concept album che racconta una storia: non 12 testi, non 12 canzoni, ma un unico battito d’ali che parte da piccoli gesti intimi, piccoli dettagli, spigoli e sterzate per esplodere dall’altra parte del mondo e del cuore in un uragano di speranza. Non si racconta il mondo con sterili proclami. Un piccolo gesto mio, qui e ora, può salvare il mondo dal riscaldamento globale. Un piccolo gesto mio può strappare un migrante fuori dall’acqua e dargli la possibilità di respirare, e vivere. Un piccolo gesto mio può salvare la vita di un uomo che sta per cadere sotto i colpi dell’ingiustizia e del razzismo. Un piccolo gesto mio, un contatto mio con te – non importa che ci tocchiamo con le mani, coi corpi, o con la coscienza e il cuore – può restituire il senso. Può salvare dal buio asfittico della solitudine. Un piccolo gesto mio può far saltare un sistema basato sul falso, sul cannibalismo delle informazioni e dei social capaci di distruggere una vita, una comunità, un Paese. Siamo persone, e questo i Negramaro lo urlano, rimaniamo persone, ricordiamoci chi siamo.
GLI OMAGGI
Tra le fonti di grande ispirazione nella realizzazione di questo album ci sono sicuramente su tutti: Lucio Dalla e il M° Ennio Morricone. In “La terra di nessuno” Lucio è citato nel testo con un riferimento alla canzone “Anna e Marco” e omaggiato con uno dei suoi tipici vocalizzi scat: “Incontriamoci laddove nasce quel vento / e riempiamolo di Dalla ed del suo canto”. Nel brano “Dalle mie parti” troviamo le orchestrazioni arrangiate dal M° Stefano Nanni, storico collaboratore di Luciano Pavarotti, che ha diretto per l’occasione l’Orchestra Roma Sinfonietta del M° Ennio Morricone. Il brano si chiude con una lunga e suggestiva coda orchestrale ispirata alle atmosfere dei film di Sergio Leone.
LA PRODUZIONE
La produzione di tutto l’album è firmata da Andrea Mariano che ha realizzato un sound potente e personale. Un vero lavoro tailor made sulle singole canzoni, capace di creare un vestito emotivo e sonoro unico attraverso e con un’attitudine a tratti progressive. Mentre i tre brani centrali dell’album “Come se non fosse successo mai niente”, “E se domani ti portassi al mare” e “Scegli me” sono un tuffo nelle tra le onde sonore degli anni ’90.
IL RACCONTO TRACCIA PER TRACCIA
Una canzone dei Negramaro è un corpo che vive, l’aria nei polmoni che torna fortissima, e respira, il petto si alza e si abbassa, mentre il mare è altissimo all’orizzonte e il sale ti accarezza pelle e diventa parte di te. Una canzone dei Negramaro è un noi che ci comprende, ci abbraccia, ci canta. E ci racconta.
Parte con una canzone di resistenza questo album, una stand up song che ci fa balzare in piedi e cantare a squarciagola che Noi resteremo in piedi : “e non avremo paura / di sentirci più grandi / quando si è nell’ombra / si ha molto tempo davanti / per capire meglio / cosa c’è da fare / per restare vivi una vita / e non per un istante / per capire meglio / cosa è più importante / se sembrare o essere / un uomo oppure un cantante”.
Non avremo paura di urlare che black lives matter, che tutte le vite contano. E quando penserete che siamo finiti, che non abbiamo più fiato, che ci siamo persi o abbiamo smesso di resistere: “povero illuso ci avevi sperato”, abbiamo soltanto preso la rincorsa per salire più in alto, per diventare più forti e reagire all’odio.
Questo è un album contro la paura. Contro la paura di dire quello che pensiamo, di contaminarci con quello che siamo stati e che saremo. È un album che non ha paura di abbracciare il passato e il futuro senza pensare che chi arriva dopo di noi sia qui per rubarci il presente e la scena – la collaborazione con Madame in Non è vero niente.
Il presente non deve farci paura: è un flusso che comprende ciò che è stato, che verrà, e i grandi come Battiato, Dalla, Modugno, le sonorità che si ri-creano ogni giorno e quelle degli anni Novanta che ci hanno attraversato. E solo adesso possiamo aprire la mente e capire che l’altro non è nostro. L’altro è altro da noi persino quando l’abbiamo generato. Non ti voglio prigioniero, ti voglio libero: perché ti amo. E allora nella splendida Devi solo ballare canzone dedicata a sua figlia, Giuliano Sangiorgi chiede solo una cosa a Stella: di essere felice. “Devi solo ballare, ballare, ballare / fino a perdere la pelle / devi solo cantare, cantare, cantare / per raggiungere le stelle / per rubarne solo una che / faccia stare bene almeno te / e non ti faccia più pensare”. Quale augurio più incredibile, più rivoluzionario per un figlio: sii felice, non aver paura, raggiungi le stelle. Balla.
Come non fosse successo mai niente, E se domani ti portassi al mare, Scegli me sono un trio di canzoni che è come un respiro pulito prima di tuffarsi nelle profondità più blu del mare senza fine. Azzerare gli odi e i risentimenti vuol dire innamorarsi di nuovo di tutto. Ripulirsi da tutto per gettarci a capofitto nell’ultima, potentissima parte di questo viaggio, di questa farfalla libera e coraggiosa che è questo album.
L’artista è un conduttore, è una coscienza collettiva che viaggia avanti e indietro nel tempo, e i Negramaro lo sono in maniera dirompente: “Facciamo un viaggio nelle nostre stanze. / Ci sono terre che non hai mai visto / perfino lontano al di qua del muro, / prendiamo il volo dal nostro divano / e poi atterriamo piano sul cuscino, / ci sono strade che non ho mai preso nemmeno per sbaglio / con te vicino”. In quante note e parole i Negramaro sembrano raccontare – molto prima che accadesse – il presente incerto e spaventoso che stiamo vivendo: continuare a viaggiare anche se non possiamo spostarci dalle nostre stanze, continuare a toccarci davvero, a cercare un contatto anche se non possiamo toccarci, smettere di essere avatar o emoticon e tornare carne, sangue, battiti del cuore, sesso, amore, corpo e anima. Amori e amici veri, per cui lottare, da preservare, per cui vivere.
E non siamo santi né eroi: siamo quello che siamo. “Ho bisogno di peccare / per capire ancora che si può sbagliare / e sbagliare fino in fondo, fino in fondo / per sentire dentro un atto di dolore…”. Uno dei più grandi atti vitali, uno dei più grandi atti di speranza – la speranza è un sentimento che attraversa tutto l’album, prendendo mille forme, mille sfumature, dalla rabbia, alla resistenza, al perdono, all’amore, alla libertà – di Contatto è qui, in questa canzone, in queste parole. Se mi sottraggo al dolore, se mi rinchiudo nelle mie certezze per non sbagliare, muoio.
Sì, ma se arrivasse la fine del mondo? Corri, fai presto, “le strade son piene da un’ora / di gente che corre e ha paura / che possa arrivare in questo momento / la fine del mondo”, ma tu non vuoi crederci e scappi e cerchi aria viva sul tetto di un palazzo che domina la città e vedi, con orrore, che davvero il mondo sta finendo, i palazzi crollano, il cielo si ribalta. Eppure.
Eppure c’è una farfalla che vola, libera, e io e te siamo insieme. “Stringimi, / anche se questo mondo dovesse finire / amami, / che semmai nuovo giorno dovesse arrivare / ci trovi qui, / stesi qui, / ad aspettarlo così”. E così un album che non sfugge alla realtà, sa però anche curarci: questa canzone non si chiama infatti la fine del mondo ma La cura del tempo. Perché insieme possiamo sconfiggere il buio e trovare la luce.
Smetto di pensare che qualcosa sia mio, che la terra è mia, il mare è mio, che “Dalle mie parti chi se ne fotte / delle tue parti…” e salvando anche una sola persona dal ruggito del mare aperto posso provare a salvarle tutte. E irrompere – come dopo un lunghissimo lockdown -, alla fine di un album sensuale, potentissimo, coraggioso, in una Terra di nessuno. Da ripopolare e restituire agli esseri viventi, all’uomo e alla natura. E “Anna e Marco” di Dalla dovrebbero essere i nuovi Adamo e Eva. Perché se la terra non è mia e non è tua, allora non è di nessuno. E quindi è di tutti.
Ma Contatto non è solo questo. È, ancora, capire che spetta a noi salvarlo, questo mondo: il brano che chiude il disco Dalle mie parti è una preghiera ad un mondo senza barriere e razzismi dove salvare anche una sola persona dal ruggito del mare aperto possa in qualche modo salvarle tutt
Siamo tutti diversi.
La diversità è la nostra forza.
Camminiamo insieme, come fratelli e sorelle. Perché siamo fratelli e sorelle. E se siamo fratelli e sorelle resteremo insieme, “fino alla fine dei giorni”. Avremo cura gli uni degli altri. Non cadremo e, se un giorno dovessimo cadere, non moriremo più.
IL LIVE
ENTRA IN CONTATTO. I negramaro, stasera alle ore 21.00, saranno protagonisti di “Entra in contatto” – l’evento italiano live dell’anno prodotto da Sugar con la direzione creativa di Giò Forma – dove la band si esibirà con un concerto esclusivo e presenterà dal vivo alcuni brani del nuovo disco. Un live unico all’interno di una vera e propria location costruita appositamente per il live in streaming, un Iper-Cubo reso vivo e pulsante dal 3d e che offre ai partecipanti un’esperienza tecnologica interattiva a metà tra il reale e il surreale, in una modalità totalmente inedita di entrare in contatto con la band. L’evento è gratuito ed esclusivo per tutti coloro che hanno pre-salvato o pre-ordinato l’album “Contatto”.
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