NGN – Next Generation Newsic – GABS
Gabs è un sognatore con un cappello. E sotto quel cappello c’è un viaggiatore tra le nuvole. “Lasciami per terra” è il suo nuovo singolo, un invito alla solitudine… con cui però sta ancora imparando a fare i conti.
Il suo pezzo parla di solitudine. Una solitudine richiesta, pretesa, necessaria. Quello che chiediamo a Gabs è se è vero che si sta bene con gli altri solo se si sta bene con se stessi, o se è un luogo comune a cui ci affidiamo per giustificare i fallimenti delle relazioni, o l’impossibilità di riuscire a stare serenamente da soli. “Stare bene con se stessi penso sia molto importante”, ci dice. “Vivere consapevoli delle le proprie paure, debolezze e fragilità non è da sottovalutare. Io non ho ancora imparato a stare bene solo con me stesso. In realtà ho ancora un po’ di difficoltà, è giusto mettersi alla prova. Per fortuna che c’è Gabs che non pensa a queste cose”.
Quindi tu che tipo sei? Solitario, sociale o…a metà?
Sono un tipo che ama stare in buona compagnia. Sono un tipo che a volte ha bisogno di isolarsi da tutto.. sennò quando trovo il tempo per scrivere!? Quindi, diciamo che sto giusto nel mezzo.
“Gabs è un cappello” ti descrivi così. E’ una protezione, una coperta di Linus? Ma soprattutto…cosa c’è sotto quel cappello?
Sicuramente sotto a quel cappello ci sono dei capelli, non molti, ma ci sono. Sotto ancora diciamo che c’è un ragazzo che sta più tra le nuvole e nel mondo dei sogni che sulla terraferma. Almeno questo mi hanno sempre detto, che poi in realtà è un po’ la verità. Il cappello è il mezzo che ho per volare meno e avere una visione più chiara delle cose.
E Gabs cosa vuol dire?
Gabs vuol dire rivincita. Nello specifico invece, è l’abbreviazione di “Gabibbo”. Da piccolo avevo qualche chilo di troppo e per questo venivo preso in giro e chiamato in questo modo. Col tempo, perdendo peso, Gabibbo è diventato Gabs. Io per gli amici sono Gabs. Ed ho scelto questo nome perché mi porto dietro tutti quei bagagli del passato che pesano un po’.
Studi musica elettronica al Saint Louis music college. Quanto è importante lo studio nel mestiere di musicista, e quanto il talento? Quanto ancora la fortuna?
Lo studio è fondamentale. Con studio intendo arricchirsi di conoscenze che amplificano le proprie. Non deve essere per forza uno studio accademico. Io sto frequentando il Saint Louis perché un giorno mi piacerebbe anche insegnare, magari a ragazzi che come me hanno voglia di immergersi totalmente nella musica. Un po’ lo sto facendo anche per i miei genitori (ma a loro non ditelo per favore). Il talento invece una persona ce l’ha dentro, da quando si nasce. penso che ognuno abbia il suo, basta solo scoprirlo e ampliarlo con lo studio proprio per sfruttare tutte le sue potenzialità. La fortuna? Si, è importantissima, ma va anche cercata. Alzarsi dal letto o dal divano che sia, e mettersi alla prova.
Cosa serve secondo te, oggi, per emergere rispetto a tutti questi musicisti, cantanti e cantautori che si affacciano sulla scena? Cosa bisogna fare per avere successo?
Come detto prima, talento e conoscenza sono cose molto importanti. Non so bene come rispondere a questa domanda ma posso dirti che un cantante per avere successo deve riuscire a colpirti, anche in maniera violenta (ovviamente non in maniera fisica!).
Cosa vedi all’orizzonte? Che progetti hai?
Forse meglio non rispondere istintivamente a questa domanda, sono un po’ un sognatore e a volte volo troppo con la testa. Ma posso dirti che ho tanta voglia di fare, tante canzone scritte e messe da parte che pian piano si stanno trasformando in qualcosa di più di semplici parole e melodie cantate nella mia cameretta.
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