Recensione: ARIETE – “La notte” [Traccia per traccia]
Ariete si avventura, per questo suo secondo album di inediti, in un concept che ha come tema principale il titolo del disco “LA NOTTE”.
La notte come momento creativo, la notte come spazio intimo di riflessione, la notte come momento in cui nascono le canzoni. Ed è proprio di notte che Arianna Del Giaccio (classe 2002) si riprende il suo tempo. Il telefono non suona e gli impegni si placano. La notte trova pace nel silenzio della notte e rimette in ordine i pensieri.
Ariete racconta così il suo piccolo mondo di emozioni, fragilità, dubbi e soprattutto di amore. Una sorta di diario segreto della generazione Z pieno di confidenze, pensieri e speranze e suggestioni alimentato e condiviso con il suo pubblico con delicatezza e nel suo stile unico e personale dall’impronta malinconica ma anche romantica e speranzosa.
All’interno dell’album un unico featuring quello con chiello. Un altro protagonista della scena Z che sotto molti aspetti è speculare e affine alla personalità sonora e lirica di Ariete.
I due, anche amici nella vita e complici nella musica, si uniscono in un brano malinconico e profondo in cui affrontano le proprie fragilità.
Un diario generazionale, delicato e onesto, tra dubbi, fragilità, gioia, amore e soprattutto voglia di diventare adulta e costruire il proprio futuro!
TRACCIA PER TRACCIA
COSE IN COMUNE
Il brano che apre “LA NOTTE”. La cantautrice sceglie di cominciare con una canzone che racconta l’illusione di poter creare sintonia con la persona che ci interessa inventando, però, cose in comune di cui poter parlare. Nonostante questo tentativo forzato di mantenere una relazione, il tempo riporta ogni cosa al proprio posto e presto ci si scontra con la consapevolezza che non ci si incontra mai se uno parla solo di sè e l’altro non si sente compreso. La relazione che ARIETE racconta in COSE IN COMUNE è il risultato di una serie di scelte sbagliate: è necessario imparare ad amarsi e scegliersi, piuttosto che concentrarsi su ciò che piace all’altro.
CARAMELLE
Il secondo pezzo del disco ed è un brano in cui ARIETE parla a se stessa come ad un’amica, a qualcuno che abbraccia perché ne percepisce le fragilità. L’immagine suggestiva delle “caramelle alla fragola” è legata all’infanzia, ai momenti di spensieratezza del passato e ne sottolinea la distanza: gli anni sono passati, ci si sente svuotati da un mondo che non permette di prendersi del tempo, oltre a non stimolare le emozioni (“siamo bambini figli della noia”). ARIETE parla a se stessa in questa lettera aperta dedicata all’attenzione verso sé: “Resta con me / Arianna resta con me / la notte è piena di gente che vuole il peggio di te / tu che ti fidi forse sono stanca / vederti ridere per forza è come un pugno in faccia / un corridoio senza fine / o un viaggio che sta per finire / tra me e me / che conta avermi sempre vuota / come un bar a fine serata”.
UN’ALTRA ORA
La cantautrice racconta in questo pezzo un amore giovane e appena nato attraverso un linguaggio diretto e attuale, nel pieno stile di ARIETE. Il racconto si immerge in un panorama estivo, evocato in alcune frasi come “scaldi piano ma senza bruciare / sole in terra / occhi di mare”, utilizzando le immagini dell’estate come metafora dei sentimenti che si provano quando ci si innamora: la vicinanza non è mai abbastanza (“portami su, voglio di più ancora”) e tutto ciò che è intorno sembra migliore.
RUMORE
È il singolo estratto dall’album e il brano rappresentativo del concept di questo nuovo disco: con la notte che fa da sfondo, l’artista racconta un amore in silenzio che ha terminato le parole e ha lasciato un vuoto che sembra essere incolmabile. La paura di andare nel profondo, di spogliarsi e mostrare le proprie fragilità ha alimentato il desiderio di scappare, consapevole che allontanarsi significa perdersi. Ma “in silenzio facciamo più rumore di una strada di centro città”, a dimostrazione che l’amore supera qualsiasi difficoltà e fa sentire la propria voce nonostante la distanza.
DORMIVEGLIA
Il concept del disco, la notte, torna nel titolo di questa canzone, DORMIVEGLIA, che è come una pagina del diario personale di ARIETE: la cantautrice ci porta in una dimensione profondamente malinconica con il racconto di un amore finito. E’ il tentativo di mettere un punto anche se sembra non essere mai definitivo, la lotta continua tra restare e andare via. Il limbo emotivo causato dall’incertezza di poter stare davvero insieme provoca lo stesso effetto della dormiveglia: stiamo dormendo, ci stiamo lasciando andare ma non completamente perché il timore che tutto finisca non lascia spazio alla pace. (“Dormiveglia da tre notti e non ci sei / ho una voce nella testa che mi dice resta”).
LE COSE CHE HO FATTO PER PIACERTI
Un brano che sottolinea la maturità di ARIETE, che crescendo ha capito cosa significa imparare ad amare anche se stessi. Con LE COSE CHE HO FATTO PER PIACERTI l’artista descrive le sensazioni che si provano quando si è incastrati in una relazione difettosa: sembra diventi necessario cambiare tutto di noi, impariamo a fare cose che non ci piacciono solo per brillare agli occhi di chi, in realtà, dovrebbe amarci così come siamo. “Per piacerti / ho cambiato colore di tutta la casa / ho tagliato i capelli alla giusta lunghezza / imparato a saltare da una certa altezza” – il taglio di capelli, il profumo nuovo, i salti troppo alti sono metafora delle tracce permanenti che queste storie lasciano dentro di noi. Una storia sbagliata causa inevitabilmente ferite che difficilmente si rimarginano e, anche quando finisce, ci sentiamo difettosi (“e ora che sono senza te / ho comunque la casa di un altro colore / ed il vizio di farmi i capelli più corti / la caviglia slogata per tutti quei salti”), per poi scoprire la rinascita. Dopo aver modificato tutto fino a non piacere più nemmeno a noi stessi, avviene la svolta scoprendo l’amor proprio – un sentimento che raramente si ritrova nelle persone ed è l’origine di rapporti tossici come quello che ARIETE racconta in questo brano scritto e prodotto dalla cantautrice stessa.
QUATTRO INVERNI
Con delle sonorità emotivamente coinvolgenti, QUATTRO INVERNI è una canzone che parla del tempo: un tempo che passa inesorabilmente e non lascia spazio a sufficienza per fermarsi ed elaborare ciò che accade. Arianna cresce, ma la sensazione di non essere compresa sembra non lasciarla mai (Quattro inverni io che ti aspetto / consumata da questo vento…”). L’amore viene vissuto come un sentimento che causa incertezza, un’emozione irrisolta attorno alla quale ruotano solo parole non dette (“lascia un sapore amaro / un finale già scritto / di parole non dette / trema tutto il soffitto”).
NULLA (FEAT. chiello)
In un’atmosfera quasi onirica, ARIETE e chiello (l’unico featuring dell’album) si uniscono e cantano insieme sulle note di NULLA, un brano malinconico e profondo in cui due giovani della scena musicale italiana scelgono di aprire le porte della propria anima, affrontando le fragilità senza nasconderle mai. Nel racconto di un amore complicato, i due sono complici nella difficoltà che si prova a gestire relazioni che si desiderano, ma non trovano un equilibrio nella quotidianità (“Io non voglio essere nulla di grande perché / questa notte non chiude mai gli occhi / e dà solo consigli sbagliati, sbagliati perché / io non voglio essere nulla di grande per te”)
NOSTALGIA
Si prosegue con NOSTALGIA. “Diventeremo nostalgia” scrive ARIETE, sottolineando la velocità con cui certi rapporti si sfaldano, trasformandosi solo in vecchi ricordi. Il tema centrale, infatti, è l’incapacità di mantenere un equilibrio all’interno delle relazioni, arrivando emotivamente sempre al limite (“e non capisco se sbaglio / a chiamarti mia / e le mie storie fanno questa fine / che stringo i pugni finché sono al limite / giurami, giura che puoi capire”) e lasciando andare tutto ancor prima di vivere i sentimenti.
MARE DI GUAI
È un brano malinconico e riflessivo, che parla di una relazione finita raccontata in un’ottica introspettiva, senza tuttavia abbandonarsi alla tristezza fine a se stessa; l’invito, al contrario, è quello di reagire, di trovare la forza per riemergere da un momento “no” e andare avanti a testa alta. La canzone, emotiva e sentimentale, rappresenta ARIETE a 360° e il suo modo di approcciarsi alla vita.
LA NOTTE
Focus track del disco, LA NOTTE è l’unico brano nato postumo, oltre ad essere il più intimo. Dopo aver chiuso l’album e aver scelto il titolo, ARIETE ha voluto aggiungere una canzone che parlasse di se stessa: LA NOTTE è un manifesto che racconta Arianna, quella che si lascia andare alle riflessioni più profonde. In questa canzone si riconosce il desiderio della cantautrice di affermare la propria identità, quella di chi usa le parole per esigenza, perché sono l’unico mezzo possibile per farsi conoscere davvero. La notte è il simbolo di pace, perché è quando tutti dormono che rimane del tempo per pensare a sé (“Io sorrido di notte notte notte notte / con quelli giusti intorno / penso alle cose rotte rotte rotte / quando si ferma il mondo”). Questo è l’unico modo per maturare, evolversi in quanto giovane donna che ha bisogno di cambiare, conoscersi meglio e imparare ad amarsi di più. Insomma, ARIETE prende per mano Arianna in questo brano e, insieme, guardano verso la stessa direzione con la consapevolezza che il percorso è lungo, ma non impossibile. (“mi sento piccola, piccola / come una foglia in un bosco / o quello che non conosco / come la pioggia ad agosto”).
SCORE: 7,25
DA ASCOLTARE SUBITO
COSE IN COMUNE – DORMIVEGLIA – LA NOTTE
DA SKIPPARE SUBITO
Mezzora si ascolta bene senza saltare forsennatamente
TRACKLIST
COSE IN COMUNE
CARAMELLE
UN’ALTRA ORA
RUMORE
DORMIVEGLIA
LE COSE CHE HO FATTO PER PIACERTI
QUATTRO INVERNI
NULLA (FEAT. chiello)
NOSTALGIA
MARE DI GUAI
LA NOTTE