Recensione: ARLO PARKS – “Collapsed In Sunbeams”
Arlo Parks era uno dei debut album che aspettavo in questo gennaio (l’altro era quello di Celeste).
L’universo è più o meno lo stesso: il disco di debutto, giovani, inglesi ma con origini cosmopolite, universo neo-soul dalle tinte jazzy e talento da vendere.
Ascoltare Arlo è rassicurante. La sua musica e la sua voce ti avvolge come la coperta di Linus e ti coccola nonostante parte delle sue canzoni raccontano di malinconia, solitudine, tristezza e della difficoltà dei rapporti.
Arlo è anche molto di più della solo musica. L’aspetto lirico è uno dei suoi punti di forza. Lei oltre ad essere una cantante è anche una poetessa (inizio del disco).
Storie di una ventenne scritte nella sua cameretta. Quaderni e diari ricchi di stati d’animo e osservazioni che trovano sfogo in canzoni e poesie che raccontano le fragilità, i sogni e le emozioni della sua intera generazione.
Dopo un paio di Ep e una serie di singoli (6 tutti compresi nell’album) eccola alla prova definitiva: un progetto completo.
Brani splendidamente arrangiati, forse se fossero lisci e non così stilosi non avrebbero lo stesso effetto (produzione di Luca Buccellati), che attraversano il soul e il pop.
Se dovessi fare un paragone Arlo mi ricorda come atmosfere ricreate Bill Withers al femminile.
Una grande qualità quella di avvolgere con la sua musica.
Gran bel disco!
SCORE: 8,50
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:
Hope – Too Good – Green Eyes
TRACKLIST:
I VIDEO
DISCOGRAFIA
2021 – Collapsed In Sunbeams
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