Recensione: BIAGIO ANTONACCI – “L’inizio” [Traccia per traccia]
Intitolare un disco “L’INIZIO” per un cantante che ha oltre 35 anni di carriera, sedici dischi in studio nella sua discografia e una lista infinita di live e festival è abbastanza strano o meglio rappresenta una nuova sfida importante della sua vita.
“L’INIZIO” è il titolo del nuovo disco di BIAGIO ANTONACCI. Undici nuovi brani, più tre brani già editi: Seria, Telenovela e la collaborazione con Benny Benassi in Tridimensionale e la nuova versione del successo del 2007 Sognami (in collaborazione con Tananai e Don Joe nata in occasione della partecipazione come ospite dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo).
Un disco Antonacci-centrico, per il quale ha scritto testi e musiche di tutti i brani ad esclusione della title track scritta da Giorgio Poi, all’interno del quale racconta ancora una volta l’amore.
Biagio sembra avere deciso di cambiare idea ma poi è tornato all’inizio.
I primi tre singoli erano piena sperimentazione, sperimentazione musicale anche nel metodo di lavoro – sperimentazione uscita male secondo me – ma pur sempre apprezzabile sperimentazione.
Una voglia di uscire dalla sua zona di confort, ammiccando, forse in maniera troppo “giovane”, a una contemporaneità che non si addiceva al suo stile.
Ma poi c’è stato il ripensamento e il risultato, meno male, è stato quello che ci aspettavamo.
Un inizio si ma guardando al passato e continuando sulla sua strada, senza sbandare o osare inutilmente.
Vai così Biagio!
TRACCIA PER TRACCIA
1. L’INIZIO
Questo è l’unico brano del disco che non ho scritto io ma è stato un regalo di Giorgio Poi. Quando mi mandò il pezzo mi scrisse un messaggio che conservo ancora e che diceva: “Si resta vivi finché si ha l’entusiasmo per iniziare qualcosa, per generare una scintilla e farne un progetto, un amore, un’amicizia, un lavoro, una canzone, un figlio. Riuscire ad entusiasmarsi è riuscire a vivere. Saranno poi altre forze a rendere fiamme quelle scintille, a spingerci a proteggerle con le mani e soffiarci sopra per farle crescere, ma non c’è universo senza un Big Bang”.
Ho fatto mie queste parole tanto da decidere di cantarle e di dare al mio nuovo album il titolo di questa canzone. Il cambiamento per me rappresenta nuova energia, vitalità, nuovi orizzonti da raggiungere ed invece troppo spesso viene associato alla mancanza di coerenza perché siamo legati agli stereotipi, alle abitudini. Nella società di oggi il cambiamento diventa un atto di coraggio (“chi prende strade sterrate sa che non crescono fiori sulle autostrade, non voglio più avere fretta rincorrere un tempo che non aspetta”). Quante relazioni vanno avanti per inerzia perché un nuovo inizio è faticoso solo da pensare?
“L’inizio” è dedicata a mio figlio Carlo. Sono stato padre in epoche diverse e oggi, che ho acquisito maggiore consapevolezza, vivo maggiormente nel presente.
Alla fine, il passato è nostalgia, il futuro è ansia, solo il presente è reale e voglio viverlo al meglio per Carlo, per me stesso, per non avere rimpianti (“ho scritto una canzone per te prendila per quello che è una lunga carezza un porto sicuro nella tempesta”).
2. DELIVERY
“Se non hai voglia fai il delivery, sognavo amori un po’ più semplici”.
Viviamo in un mondo complesso, le relazioni umane sono complesse ma allo stesso tempo cerchiamo semplicità e sicurezza. Sembra un ossimoro. Come si concilia la voglia di semplicità all’interno della complessità? Spesso con l’illusione (“c’era un mare che sembrava un grande acquario di balene”).
Siamo consapevoli di vivere nella complessità del mare ma abbiamo bisogno di costruire acquari per sentirci protetti e vivere nella bellezza. E cosa rimane alla fine? Rimangono le piccole cose a fare la differenza, quelle a cui troppo spesso non diamo importanza perché siamo impegnati a dare un senso alla complessità (“non hai capito che le cose che ti piacciono son libere, son libere”).
3. A CENA CON GLI DEI
È una canzone che parla di inizi, di come sia difficile lasciare andare e di quanto l’ego personale influisca sul processo di consapevolezza. Quando un rapporto finisce restiamo meravigliati. Pensiamo di aver dato il massimo e dunque chi può essere meglio di noi? Solo gli dei (“voglio comprarti un leone ma non si può fare, o non morire d’amore ma non si può fare, volevo farlo davvero”)
Quando inizia il processo della consapevolezza, che passa anche da una dolorosa solitudine (“la solitudine spreca il tempo di una persona normale”) capisci che spesso le relazioni sono dei “regimi”, fatte di regole. Quando si innescano queste dinamiche qual è la naturale reazione? Spostarsi verso il confine di un rapporto che diventa un terreno minato (“Io sottomesso al regime, mi sposto verso il confine, se cado dentro le spine, se salto sopra le mine, non mi venire a cercare”). Ormai è tardi, tu sei già a cena con gli dei.
4. È CAPITATO
È una canzone che parla di abbandono, di dipendenza emotiva che impedisce la trasformazione della sofferenza in un nuovo inizio. Dimenticare significa “allontanare dalla mente” mentre ricordare significa “aprire, dare il nostro cuore di nuovo”. I Romani pensavano che la memoria risiedesse nel cuore non nel cervello. La differenza tra dimenticare e ricordare è la chiave per ricominciare, portare con sé il ricordo come bagaglio emotivo costruttivo, privo di nostalgia, per affrontare una nuovo inizio (“come hai fatto a sgomberare tutto in un quarto d’ora e la stanza è ritornata bianca… ricomincerò”).
5. ANITA
Ho voluto dedicare questa canzone all’eroina dei due mondi, Anita Garibaldi, nata in Brasile e deceduta in Italia. È un personaggio che mi ha sempre appassionato, una donna potente, che ha seguito il marito nelle sue battaglie senza dimenticare la sua missione di vita, senza annullarsi per Garibaldi ma condividendo gli stessi ideali (“devi essere sincera, devi esserlo per me, se mi giuri che sei vera, puoi combattere con me”).
Garibaldi non si è mai separato da Anita, era la sua musa, hanno vissuto un amore intenso, la sofferenza, la perdita di uno dei sei figli, la lontananza e la morte a Ravenna (“quanti chilometri e quante lettere io e te, ora ti porto al mare, tu dimmi quanto male hai”).
Anita ha rappresentato il femminismo nell’epoca in cui ha vissuto, amante della natura, imparò a cavalcare da bambina, costretta a sposarsi giovanissima, ha lasciato tutto per un nuovo inizio con Garibaldi.
6. LASCIATI PENSARE
Lasciati pensare è una canzone che parla di amore. Ho sempre pensato che amare è più bello di essere amati. È difficile trovare il giusto bilanciamento in una coppia tra chi dà e chi riceve, ma quando si trova l’esatto equilibrio, quello è amore puro, raro. Vogliamo essere persone libere e lasciare libere le persone che ci sono accanto ma allo stesso tempo, quando emerge l’ego, cadiamo sempre nell’errore di volerle controllare. Pensiamoci: è comune dire “è mio figlio” piuttosto che “sono suo padre”. Anche il linguaggio esprime molto dei nostri retaggi culturali, l’amore condizionato non è amore libero (“vestiti serena che da tutti gli occhi pende solo vanità, tutte le virtù, tutte le virtù, quelle le hai già dentro tu”).
7. TRIDIMENSIONALE
Tridimensionale riprende il tema di questo album, l’Inizio, e parla di amore adolescenziale. L’ispirazione nasce a Bologna passeggiando in Piazza Santo Stefano ed osservando due giovani innamorati (“in piazza delle sette chiese mentre sbucciavi il mandarino mi dicevi bonjour amour ti dicevo adios my love mi dicevi se muori tu voglio vivere ancora un po’”).
Ho ripensato a quelle emozioni che si provano all’inizio di un primo amore, quella sensazione che vorremmo durasse per sempre. Ritorna il tema della canzone “non diamoci del tu”, a volte la fretta cancella la magia (“e se l’amore vale il prezzo del biglietto non può finire adesso non può finire a letto”).
Questo amore agli occhi dei due ragazzi è tridimensionale perché si muove nello spazio e nel tempo.
8. DIMMI DI LEI
Ho voluto scrivere questa canzone per raccontare un amore immaginario. Una ragazza festeggia il suo compleanno con due amiche in un locale di Bologna ed all’improvviso tutto quello che un uomo può desiderare si materializza davanti ai suoi occhi. È un sogno, non può essere vero. Vorresti quasi ci fosse qualcuno a chiederle di uscire e la portasse via, ed invece no, lei è lì per te. (“Dimmi di lei, o portala via, dimmi di lei, mi guarda dentro, dimmi di lei, è vita, è vita dimmi di lei”).
Lei è stata una visione di un amore puro, perfetto, ideale che non esiste ma che continuiamo a cercare perché il tempo non è mai un ostacolo nel perseguimento dell’amore (“chissà se il tempo porterà conforto per adesso non parlo ma domani ci penso”).
9. TELENOVELA
In un susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni inaspettate degne di una telenovela, le vicende sentimentali possono salvarti la vita, così come possono togliertela. Noi, episodio dopo episodio, giochiamo a volte il ruolo di vittime e a volte quello di carnefici.
10. SOGNAMI featuring TANANAI e DON JOE
Complice l’invito di Sanremo ho deciso di dare una nuova vita a questo brano che è stato pubblicato nel 2007. La produzione, la ritmica di Don Joe e la voce di Tananai hanno dato la possibilità a “Sognami” di fare un salto in avanti di 16 anni ed arrivare ad una nuova generazione di ascoltatori che si è trovata davanti un terzetto inaspettato, senza perdere però la sua parte romantica originale.
11. BASTASSE VIVERE
La canzone parla di un amore vissuto con maggiore consapevolezza, scremato da paure, insicurezza, possesso, basato invece sulla fiducia e sulla libertà reciproca (“sento che potrei usare gli occhi tuoi ho solo paura del tempo aiutami”). Non c’è la paura di perdere una persona, c’è armonia e serenità. Racconto di un amore emancipato, quasi fosse un miracolo, ma anche i miracoli hanno una scadenza. Ed allora rimane da vivere pienamente il presente nelle piccole cose (“vivere, bastasse vivere per adesso tocco i piedi a te tu tocchi i piedi a me ho solo paura del tempo aiutami aiutami come sai fare aiutami”). Il processo di consapevolezza che ha permesso di vivere un amore puro ha richiesto di spogliarmi completamente per capire chi fossi. È stato un percorso lungo ma liberatorio.
12. NON DIAMOCI DEL TU
L’eccessiva confidenza toglie fantasia. Una volta il tu era collegato ad una profonda conoscenza di una persona, oggi non è più così. I social network svolgono una funzione di acceleratore di relazioni, abbattono le nostre barriere verso il mondo esterno. La canzone è un appello ai giovani a farsi rispettare. Prima di aprire la sfera privata, prima di dare del tu, è meglio prendersi il proprio tempo, anche per continuare a vivere la magia (“per capire chi sei non hai bisogno di me la confidenza toglie l’aria dalla stanza”).
13. SERIA
Tutto cambia, mi evolvo, conquisto consapevolezza e vivo di riassunti preziosi. Ho scritto spesso degli umori e degli amori delle donne fino ad arrivare a “Seria”, che è il desiderio di un uomo che attende la decisione di una donna. Seria è una donna in continua ricerca, senza compromettere mai la sua libertà, libera di portarsi anche solo un cuscino.
14. NON VOGLIO SVEGLIARTI
Prendersi cura della persona amata, proteggerla dal mondo esterno, è questo il sentimento che ha ispirato “Non voglio svegliarti”. Il 2023 è stato un anno pesante per tutto quello che è accaduto nel mondo. Per creare un ambiente sereno è necessario eliminare tutti quegli elementi esterni che hanno un’influenza disturbante, (“tu pensi alla fine del mondo ci provo anch’io ma muoio male respiro forse per pudore mentre tu tu parli con il telecomando”). Proteggere la famiglia che abbiamo scelto, qualsiasi essa sia, come rifugio dalle turbolenze del mondo.
15. EVOCO
“Evoco” rappresenta un sogno, uno di quei sogni che anche quando ti svegli continua nella realtà. Ho l’immagine di un bosco ed avvicinandomi, evoco mio padre al quale non sono mai riuscito a dire ti voglio bene. Esprimo rimpianto ma anche voglia di un nuovo inizio, non commettere gli stessi errori con mio figlio.
In questo bosco c’è anche una ragazza, bellissima, rappresenta la speranza, vorrei sapere di più di lei. Sia mio padre che la ragazza mi trasmettono una inquietudine che solo gli angeli possono placare. (“evoco nel bosco entra luce quando vuole lei e io a piedi scalzi inciampo e sanguino mio padre e una ragazza color nuvola evoco di notte l’inquietudine mi lapida, mi uccide il mormorio degli angeli mi salva sempre la provvidenza esiste tra i rottami evoco”).
L’inquietudine mi blocca, un tempo che è passato, che mi ha dato occasioni che ho sprecato, ed un tempo che passa veloce per cercare un futuro diverso. La provvidenza mi fa vivere in un sogno di amore.
QUOTES
Lasciati pensare
tanto il tempo per dormire
poi lo troverò
lasciati pensare
che ci sono
intanto credimi che ci sarò
SCORE TRACCIA PER TRACCIA: 6,00
01. L’inizio – Voto 7,00
02. Delivery – Voto 5,00
3. A cena con gli dei – Voto 6,00
04. È capitato – Voto 6,75
05. Anita – Voto 5,50
06. Lasciati pensare – Voto 7,00
07. Tridimensionale featuring Benny Benassi -Voto 4,50
08. Dimmi di lei -Voto 5,50
09. Telenovela – Voto 4,50
10. Sognami featuring Tananai e Don Joe – Voto 6,50
11. Bastasse vivere – Voto 6,00
12. Non diamoci del tu – Voto 5,00
13. Seria – Voto 5,00
14. Non voglio svegliarti -Voto 6,00
15. Evoco – Voto 6,75
DA ASCOLTARE SUBITO
L’inizio – Lasciati pensare – Evoco
DA SKIPPARE SUBITO
Salterei subito Tridimensionale, Telenovela e Seria!
TRACKLIST
LA DISCOGRAFIA
1989 – Sono cose che capitano
1991 – Adagio Biagio
1992 – Liberatemi
1994 – Biagio Antonacci
1996 – Il mucchio
1998 – Mi fai stare bene
2001 – 9/nov/2001
2004 – Convivendo Parte I
2005 – Convivendo Parte II
2007 – Vicky Love
2010 – Inaspettata
2012 – Sapessi dire no
2014 – L’amore comporta
2017 – Dediche e manie
2019 – Chiaramente visibili dallo spazio
2024 – L’inizio