Recensione: BJORK – “Debut”

Recensione: BJORK – “Debut”

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Trentenni fa usciva uno di quei dischi che hanno mutato la storia della musica pop mondiale.

“Debut” di Björk è stato un fulmine a ciel sereno in quell’estate del 1993.

La cantante islandese dopo lo scioglimento della band degli The Sugarcubes ha realizzato un disco che ha rappresentato il futuro.

Undici canzoni, prodotte da Nellee Hooper, che erano il condensato e la fusione di mille generi differenti: pop, elettropop, trip hop, dance, house, world music e perfino jazz.

Per capire meglio l’importanza che ha avuto il disco nella storia della musica bisogna proiettarsi nel 1993. Periodo abbastanza cupo musicalmente, dove il Grunge e il pop abbastanza becero la faceva da padrone. 

Björk si presentava come un elfo che aveva uno stile diverso da tutto.
Un viaggio intimo e artistico nella sperimentazione sonora, che incorpora rumori e richiami della natura in un infinito caleidoscopio musicale come mai prima si era sentito. 

“Debut” ha rappresentato la perfetta sintesi sonora di quegli anni ed ha aperto il fantastico cammino camaleontico ed innovativo di Björk.

SCORE: 9,50 

TRACKLIST

Human Behaviour
Crying 
Venus as a Boy 
There’s More to Life Than This 
Like Someone in Love 
Big Time Sensuality 
One Day 
Aeroplane 
Come to Me 
Violently Happy 
The Anchor Song 

DISCOGRAFIA

1977 – Björk
1993 – Debut
1995 – Post
1997 – Homogenic
2000 – Selmasongs
2001 – Vespertine
2004 – Medúlla
2007 – Volta
2011 – Biophilia
2015 – Vulnicura
2017 – Utopia
2022 – Fossora

I VIDEO 

WEB & SOCIAL

https://www.instagram.com/bjork

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