Recensione: BRUCE SPRINGSTEEN – “Letter To You”
Nei giorni scorsi mi ha mandato un messaggio un mio amico avvocato appassionatissimo del Boss. E’ un fan accanito. L’ha visto in concerto mille volte in giro per l’Europa e lo segue da sempre.
Il suo messaggio diceva: Cosa ne pensi del nuovo disco di Bruce? L’hai già ascoltato?
Mi era arrivato il preascolto digitale da qualche giorno. L’avevo già sentito un paio di volte ma dovevo ancora metabolizzarlo.
Ho risposto subito: il disco di Springsteen è un disco di Springsteen. Ne più ne meno.
Devo dichiarare che io non sono un appassionato del Boss. Sono rimasto a “The River” e a qualche altra canzone degli anni a seguire.
Non mi ha mai esaltato però l’ho sempre ascoltato e mai disdegnato.
La conversazione con lui è andata avanti ed ho espresso il mio pensiero: Springsteen è una religione e i suoi dischi la liturgia da seguire in modo religioso. Punto e basta.
Lui mi ha risposto.: Amen! Va bene così.
Ti piacerà, ne sono sicuro, ho proseguito.
Ho sentito solo le due canzoni che ha rilasciato. Ghost naturalmente mi piace. Ma tutto quello che fa il Boss, mi piace. E’ una certezza.
“Letter To You”, l’album numero venti del rocker, è proprio questo. Un disco rock, caratterizzato dall’inconfondibile sound della sua cara ed amata E Street Band.
Non ci aspettavamo niente di diverso e sia felici che sia così.
Amo l’essenza quasi commovente di Letter to You e amo il sound della E Street Band che suona completamente live in studio, in un modo che non avevamo quasi mai fatto prima, senza nessuna sovraincisione. Abbiamo realizzato l’album in soli cinque giorni, e quella che ne è venuta fuori è una delle più belle esperienze di registrazione che io abbia mai vissuto”.
Il disco anche sotto il profilo lirico segue la strada classica del Boss e dei suoi racconti della periferia americana questa volta arricchiti da introspezioni e bilanci della sua vita e della sua carriera.
Tra i brani 9 sono stati scritti recentemente mentre 3 (Janey Needs a Shooter, If I Was the Priest, e Song for Orphans) sono canzoni mai pubblicate degli anni settanta (e si sente) recuperate dagli archivi e rimesse a nuovo per questo disco.
Alla fine io non professo la Springsteen-religione. Ho senza dubbio preferito la via della sperimentazione orchestrale presa nel precedente “Western Stars” ma non posso che ascoltare questa sua nuova celebrazione sonora ed uscirne piacevolmente colpito.
Come mi ha detto il mio amico avvocato … Amen è il Boss e poi è con la E Street Band cosa vogliamo di più !!!
SCORE : 7,20
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:
One Minute You’re Here – Last Man Standing – Rainmaker
TRACKLIST
1. One Minute You’re Here
2. Letter To You
3. Burnin’ Train
4. Janey Needs A Shooter
5. Last Man Standing
6. The Power Of Prayer
7. House Of A Thousand Guitars
8. Rainmaker
9. If I Was The Priest
10. Ghosts
11. Song For Orphans
12. I’ll See You In My Dreams
DISCOGRAFIA
1973 – Greetings from Asbury Park, N.J.
1973 – The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle
1975 – Born to Run
1978 – Darkness on the Edge of Town
1980 – The River
1982 – Nebraska
1984 – Born in the U.S.A.
1987 – Tunnel of Love
1992 – Human Touch
1992 – Lucky Town
1995 – The Ghost of Tom Joad
2002 – The Rising
2005 – Devils & Dust
2006 – We Shall Overcome: The Seeger Sessions
2007 – Magic
2009 – Working on a Dream
2012 – Wrecking Ball
2014 – High Hopes
2019 – Western Stars
2020 – Letter to You
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