Recensione: CESARE CREMONINI – “La Ragazza del futuro”

Bisogna trovare la chiave giusta di lettura per entrare in questo nuovo disco di Cremonini Cesare. Una chiave che apre la porta della sua sensibilità e del suo mondo.

Non è possibile ascoltare “La Ragazza del futuro” a pezzi, in modo svogliato e distratto.
C’è bisogno di attenzione e di tempo per lasciarsi trasportare tra le diverse atmosfere, influenze e sonorità che sono raccolte in questo album e cogliere tutte le sue essenze. 

Album è una parola da prendere in attenta considerazione rispetto a questo progetto. Non una playlist di singoli e tanto meno non un concept, ma una sorta di progetto che dalla centralità della musica irradia energia e si espande nei sentimenti, nel cuore e nell’anima. 

Una volontà ben precisa iniziata cinque anni fa con “Possibili scenari” (2017). 

Cremonini, ormai e non Cesare, racconta il suo universo. La vita di un quarantenne che attraversa una fase di maturazione con mille dubbi, incertezze e domande, ma con lo spirito di chi guarda al futuro. Il disco è questo suo racconto sincero, un film pieno di immagini in sequenza che si alternano e hanno come collante le varie interlude orchestrali. 

Le liriche e le melodie hanno lo stesso valore. Una ricerca quasi maniacale nei suoni e nell’uso delle giuste parole. 
Le tematiche sono l’amore (Chimica, La Camicia), la famiglia (MoonWalk è il commuovente racconto personale di un dialogo con suo padre pochi mesi prima dalla sua morte), il futuro (La ragazza del futuro, Colibrì), la voglia di tornare a respirare e viaggiare (La fine del mondo), il ricordo delle storie del passato (Stand Up Comedy), la solitudine (Jeky), la follia (Psyco) e la malinconica ricerca della felicità (Chiamala felicità). 

Musicalmente si spazia: pop, rock, funk, word, elettronica, orchestrazioni, Beatles … 

Un album. Completo, organico, pieno e intenso. 

Alla fine, la ragazza del futuro non sei tu, non sono io. Siamo io e te: insieme! 

SCORE: 7,25

DA ASCOLTARE SUBITO

La ragazza del futuro – La fine del mondo – Chiamala felicità 

DA SKIPPARE SUBITO

Nessuna. Il disco scorre e non ti tenta di premere il tasto skip! Se proprio devo comunque citare quella che mi piace meno è senza dubbio Psyco!