Recensione: COEZ – “Volare” [Traccia per Traccia]

Recensione: COEZ – “Volare” [Traccia per Traccia]

Faccio fatica a capire se Coez mi piace oppure no. La cartella stampa ha un sotto titolo: “Contiene hit underground e canzoni per il grande pubblico”. Forse è proprio questo che non mi convince di Coez.

Non riesco bene a collocarlo nei miei schemi mentali. Lo so è un mio problema. Ci mancherebbe! Ma forse il suo limite sta proprio qui. 

Cerco di spiegarmi meglio.

Nel disco c’è Wu-Tang, un pezzo con un giro di basso bello pressante e ruvido e uno svolgimento molto street, c’è un pezzo souleggiante super stiloso come Cerchi come il fumo, quella con Neffa. 
Poi ascolto Occhi Rossi e torna il Coez generazionale che non mi piace. Ma sento la successiva Sesso e Droga che ha un flow super hype e penso che Coez mi possa piacere. 
Poi ascolto Come nelle canzoni e non mi piace di nuovo e sento quella dopo Ol’ Dirty (Coez ha una predilezione per il Wu Tang Clan e i suoi membri che continua a fare canzoni citando la crew) e mi ri-convinco!
E poi va avanti cosi in modo quasi analitico: non mi piace, mi piace!  
Tra questo su e giù c’è Crack è super figa. Ha un beat da paura come il feat. di Pericolo e di Salmo. Questo è il Coez giusto… 

Alla fine ho capito che mi piacciono le hit underground  e mi fanno cagare le canzoni per il grande pubblico. 
Cinquanta, cinquanta ecco la ricetta vincente di Coez! 

TRACCIA PER TRACCIA 

WU-TANG

“E si può urlare per vari motivi, tipo sentirsi vivi”.

Il titolo è un riferimento al “Wu-Tang Clan”, il supergruppo culto americano e collettivo newyorkese che negli anni ’90 ha cambiato per sempre il mondo dell’hip-hop, nel segno dell’indipendenza creativa degli artisti ed elevando il concetto di crew a comunione collettiva. “Ho sempre amato i gruppi che potevano passare da canzoni introspettive a pezzi da un impatto più violento senza mai perdere di credibilità, forse questo pezzo in particolare prende ispirazione da Song 2 dei Blur dove Damon Albarn sul ritornello cantava “when i feel heavy metal”. Ho pensato di tradurre tutto in un linguaggio più simile al mio mondo di appartenenza, e io quando ascolto il Wu-Tang vado fuori di testa” – dichiara Coez. “È partito tutto da un giro di basso che mi ha mandato Ford78, uno dei miei produttori storici, poi la produzione è stata terminata da Sine, altro mio collaboratore di lunga data. È molto significativo per me uscire dopo tanto tempo con una traccia fatta a sei mani con loro, che ci sono da sempre.”

FRA LE NUVOLE

“Steso sul pavimento come chi sta per volare ma la pista per volare ce l’ha dentro”

Il brano è un sogno, un viaggio di evasione immaginato guardando il cielo e le nuvole che corrono veloci. La mente vola verso lidi lontani macchiati di nostalgia, un sentimento dolce amaro dovuto a una relazione troppo complicata per essere definita con un solo aggettivo. “Sapessi un po’ meno di sale anche tu”, canta Coez ripetutamente, paragonando l’amore alla bellezza infinita del mare, ma che al contempo brucia se il sale tocca ferite che ancora sono rimaste aperte.

FLOW EASY

“Baby se mi chiedi cos’è il buio per me, forse la distanza da te”

“Flow Easy”, anticipato all’interno del video di “Wu-Tang”, è un pezzo romantico, una dedica a “l’altra metà di me”, un vero e proprio flusso melodico che ricorda il mood emotivo del Coez che è stato riconosciuto da tutti come il simbolo del nuovo cantautorato italiano. Con un ritornello in cui il sound elettronico delle strofe cantate accompagna il ritmo rap del brano, “Flow Easy” racconta una storia fatta di ricordi del passato, di rimpianti per non essersi goduti a pieno abbastanza momenti insieme, di incertezza ma allo stesso tempo di speranza di rivedersi in futuro.

CERCHI CON IL FUMO (feat. Neffa)

“Spesso dentro tutto chiaro, a volte invece cerchi con il fumo”

Il brano si apre con la voce inconfondibile di Neffa che si rivolge direttamente a Coez tramite una nota vocale. L’incontro tra i due artisti produce una traccia in cui il soul di Neffa si mischia con il rappato-cantato di Coez, in un brano in cui la disillusione è il sentimento protagonista. Il tempo dissolve sempre di più i ricordi di qualcosa che si pensava non potesse passare mai, come il profumo di una persona che nel frattempo sa già di un altro uomo.

OCCHI ROSSI

“E tutti dormono, sei la sola sveglia al mondo, ma non sei la sola, però sei la sola per me”

La traccia è una ballad in cui Coez si rivolge direttamente a chi in passato è stata la protagonista di una relazione che ormai è giunta al termine, ma per cui nonostante tutto non ha perso stima e affetto. Il cantautore conosce bene colei a cui si rivolge, e si immagina cosa le riserva il futuro, a cosa penserà, chi incontrerà, il tutto scandito da una dolce melodia che culla l’ascoltatore.

SESSO E DROGA (feat. Guè e Gemitaiz)

“Tu che ne volevi ancora, io che non sapevo ancora, stare senza di te “

Il genere cross-over tra rap e pop di cui Coez è il portavoce più importante della sua generazione incontra due nomi tra i più autorevoli dell’hip hop italiano, Guè e Gemitaiz. Il titolo è un riferimento sarcastico e sprezzante ai temi per cui il rap è spesso additato per essere un genere musicale estremo. Il brano in realtà parla di un amore passionale, che non riesce a contenersi, fatto di emozioni estreme e di brividi a fior di pelle.

COME NELLE CANZONI

“Non c’era nessuno, c’eravamo io e te che siamo sempre da soli come nelle canzoni”

“Come nelle canzoni” è un brano intenso, onesto e senza filtri, in puro stile Coez, che mette in luce la scrittura inconfondibile del cantautore, tra frasi claim e perfette descrizioni di sensazioni e stati d’animo che hanno raccontato un’intera generazione, intrappolata tra aspettative e modelli di vita impossibili da raggiungere, e relazioni fragili e in bilico ma che ogni volta lasciano ferite sempre più profonde. Il singolo parla di una storia d’amore e dei ricordi di una relazione iniziata molto tempo fa, e poi finita. È una dedica a quella che è stata la propria metà, a cui si è dato tutto e con cui si sono condivisi momenti impressi nella mente: “Con te ho imparato il termine mancarsi”.

OL’ DIRTY (feat. Noyz Narcos)

“Non è mai stato un gioco, ho solo messo a fuoco, ed ho imparato a volare da me”

Coez torna al rap che lo ha fatto conoscere al pubblico fin dalle origini, accompagnato da un amico che insieme a lui ha fatto la storia della scena urban romana, Noyz Narcos. Il brano è una sorta di manifesto, un flusso di coscienza in cui Coez analizza il suo percorso e come sia arrivato sul tetto del mondo soltanto grazie al proprio talento. “Questi platini non placano mica la fame, quella vera”, rappa Silvano che ancora non ha dimenticato da dove viene e la strada da cui proviene. “Non è mai stato un gioco ed ho imparato a volare da me”

BOMBA A MANO

“Quasi dimenticavo la testa prima di uscire di casa, e com’è che non mi dimentico te”

La “Bomba a mano” del titolo è l’effetto esplosivo che ha un sentimento intensissimo sul cantautore, che racconta di un amore travolgente, assoluto, totalizzante, in grado di annullare la realtà circostante. Un vero e proprio inno a qualcosa che, seppur incerto e fatto di alti e bassi, cambia per sempre il proprio essere.

CRACK (feat. Salmo e Massimo Pericolo)

“Sei sabbia calda dopo mesi di naufragio in mare, se la mia luna mi fa vacillare”

Coez gioca con le barre in compagnia di due pesi massimi del rap italiano contemporaneo, Salmo e Massimo Pericolo. Il cantautore si diverte a paragonare la sensazione di dipendenza e assuefazione data da un’attrazione per una persona a quella data da una potente droga come il crack. Il brano ha un sapore retrò, dato anche dal sax che fa da sottofondo nel ritornello, l’atmosfera è rarefatta e notturna.

CASSE ROTTE (feat. Brokenspeakers)

“Temporale dentro, impara a perdere e a non perdere tempo, non spendere mai le parole al vento”

I Brokenspeakers sono stati un collettivo romano nato nel 2006 e di cui ha fatto parte anche Coez fino allo scioglimento nel 2013. Per l’occasione di questo nuovo progetto discografico, Silvano omaggia le proprie radici con “Casse Rotte”, dove sono riuniti per l’occasione tutti gli ex membri. Nel brano è una fiera dichiarazione d’intenti, un’esplicita asserzione a non dimenticare chi si è stati, alla voglia di continuare a fare musica, nonostante gli anni che passano e il tempo che viene a mancare.

MARGHERITA

“Un mare che non mi porta mai da te”

Il mare, protagonista ricorrente dei brani di Coez, torna in questa traccia, metafora di una distanza incolmabile tra il cantautore e l’interlocutore a cui si rivolge, anche in questo caso parte di una relazione sofferta e complicata, a cui è difficile mettere un punto. L’arrangiamento è essenziale, quasi una ninna nanna, che trasporta l’ascoltatore con l’immaginazione e verso orizzonti lontani.

FACCIA DA RAPINA

Il brano che chiude l’album è un up tempo, con dei richiami techno anni’ 90. “Faccia da rapina, faccia da bambina, facciamo come vuoi te”, canta Coez, che si arrende al non riuscire a dire di no alla propria interlocutrice, a metà tra il ricatto di chi minaccia una rapina e una bambina a cui non si può negare niente.

SCORE: 6,75

DA ASCOLTARE SUBITO

Wu-Tang – Cerchi con il fumo – Crack

DA SKIPPARE SUBITO

Flow Easy – Occhi Rossi – Bomba a Mano 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2009 – Figlio di nessuno
2013 – Non erano fiori
2015 – Niente che non va
2017 – Faccio un casino
2019 – È sempre bello
2021 – Volare

VIDEO 

WEB & SOCIAL

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