Recensione: COLLA ZIO – “Rockabilly Carter”

Sono già in cinque, ma evidentemente non si bastavano: i Colla Zio hanno deciso di ospitare un sesto incomodo nella band, tale “Rockabilly Carter”, una sorta di alter ego immaginario che dà anche il nome al loro primo disco.

“Rockabilly Carter” è un gigante buono. Deve superare un viaggio e mille peripezie, come nel migliore dei videogame, attraversando un mondo coloratissimo e fantastico, fra tentativi riusciti o meno, momenti di sconforto e di vittoria, balli e canti, seguendo una direzione che non va necessariamente verso un punto di arrivo prestabilito. Come a dire: quello che conta davvero è il percorso, non la meta.

E se la meta fosse proprio il palco musicale più importante d’Italia? Bando alla retorica, la meta conta eccome allora: i Colla Zio, in compagnia del loro angelo custode Rockabilly Carter, sono approdati a Sanremo dopo la vittoria a Sanremo Giovani, e hanno tenuto banco senza temere i colleghi da milioni di streaming su Spotify, o i veterani della kermesse.

I Colla Zio ci hanno fatto divertire, questo è poco ma sicuro. Dopo il lancio dell’EP “Zafferano”, la partecipazione al Festival con brano “Non Mi Va” e la conquista della ventesima posizione in classifica finale, hanno lanciato il primo disco, che si chiama proprio come il loro amico immaginario, “Rockabilly Carter“, che è anche un po’ il protagonista: 11 tracce composte in un anno di lavoro, che condensano all’ interno le influenze, gli umori, i gusti e gli stili di tutti e cinque i componenti, restituendo un racconto musicale fresco, vivace, divertente e scanzonato, al travolgente ritmo del funky.

Si parte con “Billy 4ever”, intro del disco in cui facciamo la conoscenza del gigante, in preda alla malinconia dei suoi ricordi milanesi. Nella hit sanremese “Non Mi Va”, un brano ricco di immagini, si parla dell’insicurezza e del ristagno nel quale tutti, chi più chi meno, si trovano in alcuni momenti della vita.

Segue “La Nostra Seconda Primavera”, la rinascita dopo l’immobilità, la speranza dopo lo sconforto (i Colla Zio dichiarano di essersi ispirati a Beatles e Arctic Monkeys). “Asfalto” è un allegro canto di liberazione per celebrare la musica come vera soluzione per affrontare tutti i problemi. “Genova” racconta di una storia d’amore a distanza mentre in “Chiara”, uno dei pezzi più interessanti anche grazie al featuring dei Selton, il significato è tutto attorno ad una frase – “Cambia lo spazzolino” -, una metafora di incertezza e della necessità di voltare pagina.

“Tanto Piove” è il disordine prima della ricerca dell’ordine, “Ci Rimango Male Quando Sei Puntuale”, una canzone sulle relazioni e sui difficili equilibri che si tengono in piedi solo grazie ai compromessi e al gioco di squadra. E il finale? Non poteva che chiamarsi “Rockabilly Carter”: il gigante ha trovato finalmente un posto nel mondo? Forse no, per questo bisogna continuare ad andare, ma con più strumenti e consapevolezza, e finalmente più libero.

Un po’ come ci aspettiamo dai Colla Zio, che insieme a Rockabilly Carter avranno ancora molte cose da dire prossimamente.

SCORE: 6,00

TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:

“La Nostra Seconda Primavera” – “Chiara” – “Tanto Piove”

UN BRANO DA SKIPPARE SUBITO:

“Billy Forever” – “Asfalto” – “Mezzora”

QUOTES:

(Chiara)

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