Recensione concerto: JACK SAVORETTI: pop elegante tra Italia e Inghilterra [Info e Scaletta]

Recensione concerto: JACK SAVORETTI: pop elegante tra Italia e Inghilterra [Info e Scaletta]

JACK SAVORETTI sta ricoprendo in questo momento il ruolo del portabandiera della musica d’autore italiana in terra d’Albione. Il suo disco “Miss Italia” (dove miss è da intendersi come forma verbale in inglese, quindi niente a che vedere con il concorso di bellezza) è una raccolta di canzoni cantate in italiano che sta raggiungendo ottimi risultati nelle classifiche d’oltremanica (oltre che in Italia).

Il disco vive tutto sul rapporto di Savoretti con il suo secondo (o primo) paese: l’Italia. Il cantante britannico diventa una sorta di “italian man in Uk” il cui legame con l’Italia dopo la scomparsa del padre (di origini genovesi) si è fatto per certi versi più debole ma anche più forte. 

Fin dal suo esordio Savoretti è stato molto amato in Italia, un po’ per la sua musica, un po’ per questo legame con il paese che per ora si era sempre espresso nei suoi discorsi e non direttamente nelle canzoni e nella lingua come ha invece fatto in “Miss Italia”.

Tra italiano e inglese

Savoretti per l’occasione mette in scena uno spettacolo in cui unisce il suo repertorio anglofono con quello in italiano, uno show in cui mostra di muoversi con autorevolezza nell’ambito del songwriting/canzone d’autore e del rock d’autore. Melodie e chitarre elettriche, piano e chitarre acustiche con tirate più rock, mischiate al country e al blues sono gli elementi musicali della sua proposta live.

Sul palco i suoi successi si uniscono alle canzoni in italiano ed è proprio con una di queste, “Non ho capito niente”, che si apre lo show ma si passa subito all’inglese mentre il pubblico nei giardini della suggestiva location di Villa Arconati, appena fuori dalle porte di Milano (molto apprezzata anche dal cantante italo inglese), si alza (anche su richiesta del protagonista) e abbandona le sedie per spostarsi ai lati e sotto il palco.

Rock e acustica

Savoretti è coinvolgente, racconta e parla in italiano ribadendo il suo amore per il paese, vissuto nei ricordi di suo padre. Ma non c’è solo l’Italia, Jack infatti introduce le canzoni, ne racconta la genesi e il significato, parla di composizioni romantiche introducendo “The Way You Said Goodbye”, preceduta da una bella versione “voce e due chitarre acustiche” di “Crazy Fool” e prima ancora da solo con l’acustica su “Come posso raccontare”.

Anche dal punto di vista vocale Savoretti ha due anime, capace di usare la voce in maniera molto melodica e morbida (a tratti ricorda Cat Stevens) per poi far esplodere il graffio roco che lo contraddistingue e che riesce sempre bene come su “Candelight” che si apre in maniera “morriconiana” con fischi e chitarra “desertica”.

L’ospite

Nella serata milanese c’è anche un ospite: Miles Kane, cantautore e rocker britannico che Savoretti introduce come “uno nato a Liverpool ma dentro più italiano di me. Ci siamo incontrati subito e abbiamo condiviso l’amore per Toto Schillaci” (in realtà Kane tempo fa ha dedicato una canzone a Baggio). Insieme i due (con Miles alla chitarra e voce) propongono, come su disco,“Bada Bing, Bada Boom”.

Il concerto sul finale affonda nel rock, in lunghe canzoni elettriche con Jack accompagnato dalla sua band (chitarra, tastiere, basso e batteria) impegnato con il repertorio del passato, selezionato dai suoi sette album pre “Miss Italia”. In chiusura una “furiosa” “Dancing Through the Rain” preceduta prima dal country rock di “Tie me down”.

In un’oretta il concerto si conclude ma c’è spazio ancora per due bis. Il primo vede il solo Jack al piano a interpretare l’intensa “Casa colorata”. La band rientra sul palco per la cover di “Io che non vivo (senza te)” di Pino Donaggio eseguita a Sanremo ‘65. Savoretti rende giustizia alla canzone e al suo autore originario (insieme a Vito Pallavicini) “Tutti la conoscono nel mondo, ma pochi sanno che questa è la versione originale” spiega Savoretti.

La storia infatti vuole che il brano fu portato al successo mondiale da Dusty Springfield, con il titolo “You Don’t Have to Say You Love Me”. La cantautrice britannica la sentì nell’esecuzione originaria e tempo dopo ne fece una sua versione con il testo in inglese (che per l’esecuzione a Villa Arconati è stata affidata a Miles Kane tornato sul palco per l’occasione). Anche Elvis Presley ne fece una cover nel 1970.

Bene

Un concerto breve, divertente, in cui Savoretti si dimostra ottimo cantautore “internazionale”, capace di manifestare il suo amore per il paese che ha dato i natali a suo padre e che lui sente molto vicino. Uno show variegato, appoggiato e apprezzato da un pubblico che lo segue con interesse e passione.

Molto piacevole e accessibile a chiunque.

SCORE: 8,00 

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

IL TOUR 

Mercoledì 31 luglio 2024 | Marina Di Pietrasanta (LU) @ Teatro La Versiliana
Lunedì 16 dicembre 2024 | Bologna @ Europauditorium
17 dicembre 2024  MILANO                                TAM – Teatro Arcimboldi           Special event
19 dicembre 2024   Roma                                     Auditorium Della Conciliazione
20 Dicembre 2024  Napoli                                   Teatro Acacia

CLICCA PER ACQUISTARE I BIGLIETTI 

WEB & SOCIAL 

www.jacksavoretti.com
www.instagram.com/jacksavoretti/
www.youtube.com/user/JackSavoretti
www.facebook.com/Jacksavoretti

 

Related Posts