Recensione concerto – JAMES BLAKE l’anomalia elettronica del pop

Recensione concerto – JAMES BLAKE l’anomalia elettronica del pop

Unica tappa italiana, al Fabrique di Milano, per il tour di James Blake, il cantante, cantautore, polistrumentista, dj e produttore inglese. 

Il blasone di Blake arriva ancora prima della sua musica. Se guardiamo al curriculum troviamo la produzione e collaborazione con praticamente il meglio della musica urban mondiale: Blonde di Frank Ocean e DAMN di Kendrick Lamar, così come 4:44 di JAY-Z e Lemonade di Beyoncé, a cui ha anche prestato la sua voce in entrambi i casi.

Le apparizioni spaziano da “Stop Trying to Be God” con Stevie Wonder e Kid Cudi nell’epico album ASTROWORLD di Travis Scott a “King’s Dead” con Jay Rock, Kendrick Lamar e Future dal disco dominatore delle classifiche Black Panther: The Album. .

Ma Blake oltre alla visione produttiva è anche una anomalia pop. Come solista spiazza con le sue produzioni sonore, non ultima il nuovo disco “Playing Robots Into Heaven” (LEGGI LA RECENSIONE) uscito qualche settimana fa. 

L’essenza di questa dicotomia e enigmatica creatività sonora è stata l’essenza delle quasi due ore del concerto milanese. 

Blake viaggia in un caleidoscopico mondo sonoro fatto di mille influenze e essenze in un continuo cambio di stati emotivi e tappeti musicali. 

C’è un po’ di tutto nel suo substrato sonoro: elettronica sparata e criptica, lampi techno, sterzate trap, cassa dritta con reminiscenze house (da non dimenticare che lui è anche dj), breakbeat, atmosfere quasi trip hop e poi momenti di dream pop onirico dove la sua voce celestiale, tra Anohni e Sam Smith, ti accarezza e culla. 

Sul palco oltre a Blake alle tastiere un set composto da una batteria e un polistrumentista che alterna tastiere e diavolerie elettroniche con le chitarre. 

In scaletta il meglio dei suoi sette dischi solista oltre che qualche cover di brani prodotti per altri. 

Un concerto illuminante, e spiazzante al tempo stesso, assolutamente da godersi che, a mio parere, funzionava di più quando il groove alzava i toni ma perdeva un po’ di smalto quando si addentrava nella dimensione più intimistica e pop! 

SCORE: 7,00

LA SCALETTA

Asking To Break
I Want You To Know
The Limit to Your Love
(Feist cover)
Life Round Here
Big Hammer
Loading
Fall Back
Tell Me
CMYK / Stop What You’re Doing
Love Me in Whatever Way
Can’t Believe the Way We Flow
Hummingbird
(Metro Boomin cover)
Fire The Editor
Voyeur
Retrograde
Godspeed
(Frank Ocean cover)
If You Can Hear Me
Playing Robots Into Heaven
Modern Soul

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/jamesblake

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