Recensione concerto – JOVANOTTI: tra fiori, musica e visioni, il futuro è qui [Info e Scaletta]

Recensione concerto – JOVANOTTI: tra fiori, musica e visioni, il futuro è qui [Info e Scaletta]

Rinascere, rifiorire, tornare a vibrare. Jovanotti è risalito sul palco e lo ha fatto con la forza di chi ha attraversato tempeste e ne è uscito carico di nuova linfa.

Il primo dei dodici concerti della sua residenza milanese al Forum di Assago è stato più di un semplice live: è stato un rito collettivo, un abbraccio senza parole tra l’artista e il suo pubblico, un ritorno alla vita scandito dal ritmo.

Lorenzo è apparso assorto all’inizio, in silenzio, a osservare il suo popolo.

Un silenzio che è stato come un grande grazie che Jova ha voluto tributato al suo pubblico, un pubblico intelligente, attento e coscienzioso come lui stesso l’ha definito, che lo ha aspettato con pazienza e lo ha seguito con affetto in  tutto questo suo periodo di stop. 

Poi, il palco lo ha riassorbito e Jovanotti ha riacceso il motore e ripreso a correre, cantare e suonare per oltre due ore, stavolta in una veste diversa.
Non solo il Capo della band e della spiaggia del Jova Beach Party, ma un performer più conscio, più misurato nel corpo, senza però perdere un grammo della sua energia pulsante.

Il PalaJova è un concerto suonato, vissuto, pensato nei dettagli. La J-Band – così ribattezzata dallo stesso Lorenzo, con un omaggio neanche troppo velato alla E-Street Band di Springsteen e alle formazioni che accompagnavano Prince – è il motore di una macchina sonora calibrata alla perfezione. Qui la musica torna al centro, lasciando da parte gli orpelli e restituendo il senso pieno del live.

Ma non c’è solo la musica: la cornice scenografica è un universo a sé. Sopra le teste degli spettatori, fiori di luce sbocciano sul soffitto del Forum, trasformando l’arena in un giardino psichedelico. Sullo sfondo, un gioco di immagini e meme generati dall’Intelligenza Artificiale rielabora in tempo reale il concerto, proiettando volti, gesti e suoni in un futuro ipotetico e surreale.

Jovanotti è tornato, e con lui l’amore e la voglia di condividere la festa e il senso di comunità che solo un palco sa creare.

Tra fiori, musica e visioni, il futuro è qui.

Prima dello show ci ha incontrato. Ecco cosa ci ha detto.

Il tuo nuovo spettacolo sembra avere un’energia particolare. Come lo descriveresti?

È un superconcerto, ma più che altro è un concetto. Ho sempre cercato di creare show che mi rappresentassero nel momento in cui li porto in scena. Stavolta è qualcosa di anomalo: ho scelto una forma più tradizionale, con la band sul palco, e questa novità mi ha sorpreso perché mi ha permesso di divertirmi ancora di più. La musica funziona in modo più organico, ma non è che io sia contrario ad altri modi di fare musica.

L’uso della tecnologia nella musica è spesso dibattuto. Cosa ne pensi dell’Auto-Tune?

L’Auto-Tune è come una chitarra distorta, dipende da come lo usi. L’intelligenza artificiale e la tecnologia in generale possono essere strumenti creativi o vincoli. Negli anni ’80, quando sono arrivati i sequencer, molti pensavano che avrebbero ucciso la musica, e invece hanno creato un nuovo suono che ancora oggi è fondamentale.

Questo tour arriva dopo un periodo complicato per te. L’incidente ha cambiato qualcosa nel tuo approccio allo spettacolo?

In realtà no. Il progetto di questo show e di questa band esisteva già prima. L’incidente ha cambiato me, ovviamente, ma non la struttura dello spettacolo. L’idea della fioritura era già lì, avevo fatto dei disegni, mandato bozze ai miei collaboratori. Poi ho trovato una frase di Etty Hillesum, che parlava di fiorire comunque, e mi ha colpito profondamente.

I fiori sono un simbolo forte in questo tour. Da dove nasce questa scelta?

Dopo un viaggio in Amazzonia ho avuto questa epifania vegetale. Tornato, ho pensato che il palco dovesse essere un grande giardino. All’inizio immaginavo un’enorme serra, ma poi la realizzazione tecnica ha portato a soluzioni diverse, con macchinari che si trasformano da fiori in luci da discoteca.

Il tuo concerto ha un’estetica molto colorata e gioiosa. È una scelta consapevole?

Assolutamente. Viviamo tempi difficili, di polarizzazioni, nervosismo e crisi continua. Ho sentito il bisogno di costruire un’esperienza che fosse una festa, una preparazione a tempi migliori. Per questo il mio show è pieno di colori, citazioni ai cartoon e un’energia che vuole essere liberatoria.

Nel concerto c’è un visual con una serie di meme e comunicazione digitale. Come lo hai concepito?

Oggi il linguaggio dominante è quello dei meme. C’è chi dice che controllare i meme significhi controllare il mondo, e non è così lontano dalla realtà.

La musica non ha più un ruolo politico?

No, la musica ha sempre un ruolo politico, ma non nel senso di schieramento. È una forza che crea connessioni, che offre spunti, che può anche far riflettere su questioni profonde senza dover per forza essere un manifesto.

Se dovessi descrivere questo tour in tre parole?

Festa, fiori, futuro.

LA SCALETTA

La scaletta è un viaggio attraverso i classici di Lorenzo, da “L’ombelico del mondo” a “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, passando per “Mi fido di te” e “Le tasche piene di sassi”. Accanto alle hit storiche, cinque nuove tracce dall’album “Il corpo umano“: “Montecristo”, che apre lo show, “Fuorionda”, “101”, “Un mondo a parte” e la title track.

Montecristo
L’ombelico del mondo
Tensione evolutiva
Mezzogiorno
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
101
Mi fido di te
Un bene dell’anima

Medley funk:
Questa è la mia casa, Mani in alto, La tribù che balla, Oh, vita!, Muoviti muoviti, Tanto tanto,
Falla girare, Megamix

Ragazza magica
Raggio di sole
Un mondo a parte

Medley lento:
Come musica, Io ti cercherò, Punto, Serenata rap

A te
L’estate addosso
I love you baby
Gli immortali
Le tasche piene di sassi
Ricordati di vivere
Fuorionda
Sabato
Yalla yalla, Ti porto via con me
Penso positivo
Il corpo umano
Ragazzo fortunato

SCORE : 8,00

LE DATE

12 marzo – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
14 marzo – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
15 marzo – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
17 marzo – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
18 marzo – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
5 maggio – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
6 maggio – Milano – Unipol Forum
8 maggio – Milano – Unipol Forum
9 maggio – Milano – Unipol Forum SOLD OUT
12 maggio – Milano – Unipol Forum
13 maggio – Milano – Unipol Forum

20 marzo – Zurigo – Hallenstadion

22 marzo – Firenze – Mandela Forum SOLD OUT
23 marzo – Firenze – Mandela Forum SOLD OUT
25 marzo – Firenze – Mandela Forum
26 marzo – Firenze – Mandela Forum
28 marzo – Firenze – Mandela Forum SOLD OUT
29 marzo – Firenze – Mandela Forum SOLD OUT
31 marzo – Firenze – Mandela Forum

3 aprile – Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena
5 aprile – Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena SOLD OUT
6 aprile – Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena SOLD OUT

9 aprile – Torino – Inalpi Arena SOLD OUT
10 aprile – Torino – Inalpi Arena
12 aprile – Torino – Inalpi Arena SOLD OUT
13 aprile – Torino – Inalpi Arena SOLD OUT
15 aprile – Torino – Inalpi Arena

22 aprile – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT
23 aprile – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT
25 aprile – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT
26 aprile – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT
28 aprile – Roma – Palazzo dello Sport
29 aprile – Roma – Palazzo dello Sport
1 maggio – Roma – Palazzo dello Sport
2 maggio – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT

15 maggio – Verona – Arena di Verona
16 maggio – Verona – Arena di Verona
18 maggio – Verona – Arena di Verona SOLD OUT
19 maggio – Verona – Arena di Verona
21 maggio – Verona – Arena di Verona

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