Recensione: DEPECHE MODE – “Ultra”
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Il 14 aprile 1997 usciva “Ultra” il nono album in studio dei Depeche Mode.
Un disco fondamentale della discografia della band, non tanto per la sua valenza musicale e per il successo che ottenne, ma piuttosto l’aspetto concettuale che ha rappresentato.
I Depeche Mode a fine anni novante erano sul bordo dell’abisso. Il The Devotional Tour aveva portato la band alla sua distruzione, ormai divisi e con i loro rapporti al di fuori dei concerti che non esistono.
Alan Wilder abbandona il gruppo, Martin Gore continua a rifugiarsi nell’alcol ed Andrew Fletcher cade nuovamente in una profonda depressione.
Ma è soprattutto Gahan, che sprofonda. La spirale di droga lo porterà a sfiorare la morte, il 28 maggio 1996, per un’overdose di speedball.
La band dopo la riabilitazione di Gahan si rimette in piedi e riprende a lavorare fino a concepire “Ultra”, un disco curativo, oscuro, profondo e introspettivo che racconta i fantasmi e i mostri dei vari componenti del gruppo fino ad arrivare alla loro redenzione.
“Ultra” è la rinascita e anche la fine di un ciclo e rappresenta il ritorno a casa della band, spirito e valenza celebrata anche in uno dei brani significativi del disco, ovvero “Home” .
Il ritorno dall’inferno!
SCORE: 9,00
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1981 – Speak & Spell
1982 – A Broken Frame
1983 – Construction Time Again
1984 – Some Great Reward
1986 – Black Celebration
1987 – Music for the Masses
1990 – Violator
1993 – Songs of Faith and Devotion
1997 – Ultra
2001 – Exciter
2005 – Playing the Angel
2009 – Sounds of the Universe
2013 – Delta Machine
2017 – Spirit
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