Recensione: EX- OTAGO – “Auguri” [Traccia per traccia]
Gli Ex-Otago sono una di quelle band che, a mio parere, hanno raccolto molto meno di quanto avrebbero dovuto. Una formazione che ha sempre fatto del pop ben suonato e di qualità con dei testi leggeri, trasversali, autentici ma mai banali.
Una mancanza della loro definitiva consacrazione rispetto a formazioni simili che hanno fatto il grande salto che è forse più una scelta della stessa band piuttosto che una conseguenza.
Maurizio Carucci e soci hanno sempre cercato di raccontate la realtà e la quotidianità con tutti i loro chiaroscuri con uno stile cantautoriale senza scendere a troppi compromessi e farsi ammaliare dal luccichio delle hit facili.
“Auguri” è il loro nuovo disco, un album che arriva a distanza di 5 anni dal loro ultimo progetto discografico.
Cinque anni rappresentano una gestazione lunga e complessa che ha significato un percorso di crescita e di nuove sperimentazioni. Il risultato di questa attesa, durante la quale ci sono stati progetti solisti vari, sono dieci tracce, tra cui anche tre già editi (Con te, La puzza della città, Mondo Panico), che offrono in modo empatico romanticismo, amore, malinconia e ricordi nei quali è facili ad identificarsi ed emozionarsi.
Ad arricchire il disco anche le collaborazioni: Mondo Panico feat. Fabri Fibra, gli inediti featuring con Olly in Non credo più a niente e con i Coma_Cose in Soli, che vanno a completare un percorso trasversale a diversissimi volti del pop autorale italiano.
“Auguri” è un buon auspicio in tutti i sensi. Un augurio pensato per allontanarsi dalle macerie della vita quotidiana e riscoprire la semplice verità di un cielo blu sopra di noi, immenso e incommensurabile, che invita ad abbracciare la propria umanità con una nuova leggerezza.
La metafora di un compagno silenzioso che nasconde la promessa che tutto, alla fine, trova il suo posto in un disegno dalle pennellate sfuggenti (Guarda che cielo / che cielo che c’è/ sembra un dipinto/ un romanzo di John Fante/ guarda che bello/ è tutto per te).
TRACCIA PER TRACCIA
MI SEI MANCATA (QUIETE): singolo apripista di Auguri, Mi sei mancata è la storia di un amore finito che trova una possibilità di ricongiungersi. Come mi sei mancata / negli ultimi anni / mi sono sentito una barca / lontana dall’acqua. Con una base sentimentale, il brano cattura vividamente la sensazione di smarrimento e di solitudine propria di chi avverte il bisogno di ritornare a qualcuno o qualcosa. Ogni giorno sembra essere sprecato nel tentativo di colmare quel vuoto, tanto che il solo ricordo può ferire: vivere e bruciare tutte le giornate / non voglio avere ricordi perché fanno male / tagliano come lame le proprie giornate.
JOHN FANTE [esclusiva vinile]: sound caldo, ritmo pop e tutto lo spirito Otago. John Fante è l’abbraccio di due anime che si riconoscono reciprocamente e che si amano per intero: quello che mi fa bruciare di te non sono gli occhi / ma la fragilità che trovo nei tuoi gesti / e la capacità di stare nei miei viaggi / che sono pure i tuoi. Una dolce dedica che celebra l’amore come un legame indissolubile che ci sostiene nel grande mosaico dell’esistenza, costruendo un’intimità che trascende le parole e una comprensione che supera ogni ostacolo e difetto. Un amore che non conosce fine, ma solo continui inizi guidati dalla volontà di reimparare a sopportarsi / di arrendersi / e poi di lasciarsi travolgere, di rischiare. Ancora e ancora.
NON CREDO PIÙ A NIENTE: un brano dall’apertura squisitamente dance e dal forte appeal radiofonico, con un synth potente e percussivo che esplode nel ritornello. L’energico featuring con Olly è un dialogo tra due amici in cui traspare l’urgenza di porsi interrogativi esistenziali per vivere meglio, valorizzando la propria esperienza umana senza per questo scivolare in un ostinato cinismo. Riflettere, domandarsi, chiedersi per poi trovare la risposta: non è vero che non credo più a niente / ascolto solo ciò che è importante / per le mie arterie / o per le mie ansie / non è vero che non credo più a niente / ma sto lontano dalle macerie / dalle cattiverie.
ESSERI SPECIALI: ballad dal sapore introspettivo che riflette sulla complessità degli esseri umani, evidenziando la loro natura poliedrica e contraddittoria. Sono, siamo, creature fatte di fragilità, soggetti a momenti di debolezza e di arroganza, piccoli nell’infinità dell’universo, ma inestimabili per la nostra unicità e potenziale. Capaci di amare, soffrire, crescere e imparare, la natura della nostra esistenza complessa e imprevedibile è ciò che più la rende preziosa. Un inno alla nostra umanità che, con tutte le sue imperfezioni e le sue meraviglie, viene prima di ogni cosa: prima dei numeri delle statistiche/ prima dei saldi e dei convegni/ prima dei lunedì e delle ferie/ prima di fare l’amore o di pretendere.
CON TE: ballad intima e profonda, Con te è il primo singolo estratto da Auguri. Una raccolta di spaccati della quotidianità di coppia, il brano celebra la bellezza della vita vissuta in due, sublimata da un ritornello che si apre con gli archi e un riverbero che vestono di appassionata profondità l’arrangiamento. Fra le note di Con te scorrono le immagini di un’esistenza a guadare i fiumi contro corrente mano nella mano, affrontando le imperfezioni e gli imprevisti che rendono la vita un’avventura che vale la pena vivere insieme fino all’ultimo brivido: alla fine di un’estate nera / abbagliati dalla luna piena / dimenticare le chiavi di casa / torniamo in macchina, chi se ne frega.
SOLI: il mondo creativo dei Coma_Cose e degli Otaghi si sfiora, si tocca fino a fondersi armoniosamente in Soli, una ballad dream pop dal sound malinconico in cui le barre del duo si incastrano perfettamente con la voce di Carucci. Un titolo esplicativo che ben riassume il significato del brano. Protagonista è la solitudine, la sensazione di sentirsi soli in un mondo che non ci capisce, sempre in bilico tra la folla e il vuoto interiore. In questa incessante ricerca di chi ci corrisponde, alla propria controparte viene solo da dire: e abbracciami senza un perché/ in questo mondo che non ci capisce siamo soli / tanto sai / che siamo di quei soli che non tramonteranno mai.
MONDO PANICO: nel secondo singolo che anticipa Auguri, gli Ex-Otago uniscono le forze nel feat con Fabri Fibra per realizzare una riflessione esistenziale e al tempo stesso generazionale sulla difficoltà di chi ogni giorno è costretto a destreggiarsi fra le angosce e le ansie di un’esistenza precaria. Innescato dal campionamento del nitrito di un cavallo e dominato da un ipnotico riff di chitarra, Mondo Panico è arricchito dalle barre di Fibra, vere e proprie incursioni a gamba tesa, che, intrecciandosi alla voce di Maurizio Carucci, battono il ritmo di un sound dal gusto malinconicamente pop. Il brano restituisce una personalissima interpretazione dei demoni interiori mascherati da insicurezze e momenti di crisi che quotidianamente ognuno di noi affronta per sopravvivere al mondo panico, un po’ capitalista e tanto social, che ci circonda.
LA PUZZA DELLA CITTÀ: un’intima ballad dal sapore prettamente otago completa il trittico di anticipazioni del nuovo album. La canzone esplora con delicata leggerezza la disperata ricerca di un senso di appartenenza, mentre sullo sfondo si staglia una metropoli in costante evoluzione, spesso ostile ai suoi abitanti. In un contesto di caro affitti e trasformazione urbana, che mettono a rischio la dimensione umana del vivere in comunità, la città assume i contorni di un ambiente sterile che molti cittadini sono costretti ad affrontare quotidianamente. La ricerca instancabile di un luogo sicuro trova finalmente compimento nella casa, un microcosmo di sentimenti, persone e relazioni. Un rifugio, anche in questo pomeriggio nero, un luogo sia interiore che fisico dove dare forma alla propria vita.
FORSE NON SI PUÒ: un crogiolo di sonorità, un melting pot di suoni con giri armonici di chitarre acustiche e reminiscenze di ritmi folk e world. Destinato a chi non trova il coraggio di osare, Forse non si può è un invito a sfidare le convenzioni che viene da chi, della vita, vuole tutto: il vino rosso col pesce / una cravatta rosa / mangiare con le mani come gli animali / cantare sulla metro una canzone antica / portare un cane in chiesa; un appello a riconoscere e sfidare i confini dell’ordinario in un viaggio continuo, alla scoperta di nuovi orizzonti come infinite possibilità che la vita offre a coloro che sanno guardare oltre.
STRONZATE: a chiudere l’album è un invito a lasciare andare. Con una vita che passa in fretta, lasciare andare le situazioni scomode con le persone anonime / le incomprensioni e le opinioni indifferenti è un atto di saggezza e di autopreservazione, nonché di autentica libertà, che permette di concentrarsi sulle esperienze che arricchiscono realmente la nostra vita: dopo tutto abbiamo soltanto una vita / che se non stai attento è quasi già finita.
SCORE TRACCIA PER TRACCIA : Voto 7,25
Mi sei mancata (Quiete) – Voto 7,25
John Fante [esclusiva su vinile] Voto 7,25
Non credo più a niente (feat. Olly) – Voto 7,00
Esseri speciali – Voto 8,00
Con te – Voto 7,00
Soli (feat. Coma Cose) – Voto 7,50
Mondo Panico (feat. Fabri Fibra) – Voto 7,50
La puzza della città – Voto 7,25
Forse non si può Voto 7,00
Stronzate – Voto 7,25
DA ASCOLTARE SUBITO
Mi sei mancata (Quiete) – Esseri speciali – Soli
DA SKIPPARE SUBITO
L’ho ascoltato tre volte di fila e non ho mai fatto skip! Ci sarà un motivo…
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2003 – The Chestnuts Time
2007 – Tanti saluti
2011 – Mezze stagioni
2014 – In capo al mondo
2016 – Marassi
2019 – Corochinato