Recensione: FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – “È già domani”
I Fast Animals And Slow Kids tornano con È già domani un album che parla di tempo, di senso, senza dimenticarsi di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Dieci anni, dieci anni di carriera sui palchi di tutta Italia, nelle retrovie, senza singoli in radio, senza passaggi televisivi. Dieci anni e chi li ha sempre ascoltati fatica a ritrovare i Fast Animals And Slow Kids di prima, quelli antecedenti a Animali Notturni (2019), il disco che ha rappresentato il punto di rottura della band che dal suo assetto sicuramente in prima fila nella trincea dell’indie rock, ha ammorbidito il suono e le parole. Tornano con È già domani, prodotto da Cantaluppi già produttore di The Giornalisti, band distante anni luce dal loro terreno di provenienza. I Fast Animals And Slow Kids sono cambiati? La risposta è no, sono solamente cresciuti evolvendo il modo di concepire la musica.
Due anni di gestazione che hanno portato a non poche riflessioni sulla misura del tempo e del futuro un concept che si rincorre in tutto il disco, basti solo pensare che il brano di apertura E’ già domani ha come contraltare E’ già domani…ora, canzone che chiude il disco segnando la fine di un libro con quel temporale finale, come se tutto il compendio si concludesse senza lasciar adito a un secondo tempo.
Siamo il frutto di noi stessi infatti non mi riconosco/basta con l’ossessione di credere nel futuro cantano in Stupida canzone, il filo logico di questo nuovo progetto discografico.
In È già domani troviamo la contrapposizione tra quelli che sono brani sicuramente più intimisti, tra cui spicca la canzone da cui il disco prende il suo titolo, dall’atmosfera rarefatta e sottovoce a brani rivolti a terzi come Frattempo Mio o Un posto nel mondo.
Focus puntato su Rave, una canzone dura e diretta, un attacco frontale con un richiamo a Living on my own dei Queen io quel “dee do de de”.
Cosa ci direbbe feat Willie Peyote è un neo nella tracklist, la prima volta in cui la band subisce la collaborazione più che forse prenderne davvero parte. “Colpa” anche della cifra stilistica di Willie chiara e decisa, riconoscibile tra mille, per cui i FASK si trovano a seguire l’onda musicale, più che cavalcarla davvero, limitando il brano a un motto e (limite mio) i motti non mi sono mai piaciuti molto.
In complesso il disco dei FASK segna la loro evoluzione, l’album è ricco di spunti di riflessione che non risultano essere mai banali. Le immagini che sanno delineare sanno essere dirette e talvolta crude vedi alla voce Come un animale. L’impatto sonoro è la normale conseguenza di questo percorso. I FASK sono riusciti ad ampliare la tavolozza dei colori musicali, affacciarsi a nuove atmosfere senza snaturarsi, dimostrando un’apertura mentale che sembra talvolta anacronistica per chi arriva dall’indie rock.
I FASK sono meno arrabbiati di un tempo? No, hanno imparato a incanalare le loro energie altro, risolvendo qualche conflitto, in primis con loro stessi.
SCORE: 7,50
DA ASCOLTARE SUBITO
DA SKIPPARE SUBITO
da ascoltare in toto
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2010 – Questo è un cioccolatino
2011 – Cavalli
2013 – Hybris
2014 – Alaska
2o17 – Forse non è …felicità
2019 – Animali notturni
2021 – È già domani
VIDEO
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