Recensione: FLOATING POINTS, PHAROAH SANDERS & LONDON SYMPHONY ORCHESTRA – “Promises”

Recensione: FLOATING POINTS, PHAROAH SANDERS & LONDON SYMPHONY ORCHESTRA – “Promises”

La musica ha effetti incredibili. Risolleva, rilassa, ti porta a ricordare, ti fa gioire, ballare, sentire vivo ma ti porta anche nel tuo intimo, nella profondità dell’animo, ti fa riflettere, accende la malinconia e la commozione. Universi emotivi che si aprono accompagnati da note e melodie. 

In “Promises”, un produttore, dj e compositore, Sam Shepherd aka Floating Points, un virtuoso sassofonista Pharoah Sanders e una orchestra, la London Symphony Orchestra si sono messi insieme per aprire le porte a questi nostri universi emotivi. 

Mettiamo subito le cose in chiaro. Questo disco è un CAPOLAVORO! Quello che scrivo non riuscirà mai a descrivere l’ascolto. 
Prima di tutto per sentire “Promises” bisogna dedicarsi del tempo: 46 minuti.

Sedersi comodo da qualche parte, spegnere il telefono e qualsiasi altro oggetto di distrazione e lasciarsi trasportare in questa esperienza catartica che ti ristabilisce e ti fa fare pace con i mondo. 

Nove momenti che dividono un pezzo unico che sin dall’inizio partono da una celestiale e basica melodia di sette note, un loop ipnotico divino ripetuto all’infinito in tutto il disco, sulla quale, in modo delicato e sognante, viene costruito l’impianto orchestrale e adagiati, in modo prezioso e sublime, i virtuosismi di Shepherd, la vera stella pulsante del disco. 
Se a Floating Points va dato il merito di avere creato l’idea e composto la musica, alla London Symphony Orchestra di averla eseguirla, non si può che amare e esaltare  le  improvvisazioni di Sanders. Il suo tono caldo e la sua tecnica fluida non trovano cedimento nemmeno con l’età (Sanders ha 80 anni!).  

In un’intervista del 2020 con The New Yorker Sanders aveva detto che non ascoltava dischi da un po ‘

Ascolto cose che forse alcuni ragazzi non sanno”, ha detto. “Ascolto le onde dell’acqua, il treno che transita, oppure ascolto un aereo che decolla”. 

Questo dice tutto della sua sensibilità musicale e dalla grande attenzione a cogliere il dettaglio e a riproporlo in musica. 

“Promises” è una promessa mantenuta durata cinque di minuzioso lavoro. 

A chiudere il cerchio della massima espressione artistica anche il fatto che il disco è la colonna sonora della personale di Julie Mehretu, acclamata artista che ha curato il visual della copertina del disco e che in concomitanza con la data di uscita del disco ha inaugurato una personale al Whitney Museum of American Art di  New York.

Io penso che se in paradiso o lassù, in qualche sistema solare parallelo, ci sia musica questa si avvicini molto a questi 46 minuti di pura magia. floa

SCORE: 9,50

TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:

Movement 3 – Movement 64 – Movement 6 

TRACKLIST
 

DISCOGRAFIA

Elaenia (2015)
Crush (2019)
Promises (2021)

IL VIDEO

WEB & SOCIAL 

https://www.listentopromises.com/
https://www.facebook.com/floatingpoints

 

Related Posts