Recensione: GINEVRA – “Femina” [Traccia per traccia]
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Io penso che le canzoni non vadano ascoltate in modo superficiale, ma vadano indagate.
Ogni nota, ogni parola, ogni pausa richiede di essere esplorata, svelata. Solo così è possibile penetrare davvero nell’intima essenza di ciò che l’artista ha voluto comunicare.
Alcune canzoni ti sfiorano soltanto, altre ti entrano e se ne vanno subito, altre ancora, invece, si piantano nel cuore, lasciando una traccia indelebile.
“Femina”, il nuovo progetto sonoro di Ginevra, è una di quelle che resta. Un album che, attraverso le sue otto tracce, non solo racconta l’universo femminile ma ti costringe a fermarti e riflettere, immergendoti in un flusso emotivo profondo.
Ginevra, con il suo stile racconta la sua esperienza, ma soprattutto quella di tutte le donne.
Questa volta ho ascoltato le voci delle donne: articoli, libri, podcast, album, mostre, film, manifestazioni, risate, lacrime… Racconti di autrici, giornaliste, musiciste, amiche, sorelle, la voce di mia nonna per l’ultima volta e forse per la prima volta anche la mia. E più ascoltavo, più mi innamoravo delle nostre voci, e più mi innamoravo, più mi arrabbiavo per i tentativi quotidiani di zittirci e demolirci. Tutto questo è stato il motore che mi ha portato a scrivere il nuovo album.
Ogni canzone è una narrazione, un piccolo frammento che si aggrappa e lascia il segno. L’amore, con tutte le sue sfaccettature, è il fulcro di ogni storia. Ma è un amore che non si limita alla sua dimensione romantica; è un amore che parla di ribellione, di passione, di lotta interiore.
Musicalmente, “Femina” è un mosaico sonoro ricco di sfumature e di richiami. Ginevra si muove con grazia tra atmosfere sospese e oniriche, che ricordano i Portishead (Femina), o la freschezza pop-rock dei Cardigans (cosa voglio cosa vuoi). Il suono abbraccia anche l’elettronica degli XX e la delicatezza del folk, con riferimenti chiari a icone come Joni Mitchell e Fiona Apple.
Un amalgama di influenze che, pur distanti, trovano una sintesi perfetta sotto la sua voce, intima e vulnerabile, ma incredibilmente forte.
La produzione è firmata dagli amici di sempre: Francesco Fugazza (Fugazza), Marco Fugazza (Suorcristona) e Domenico Finizio che hanno collaborato con un team di sole donne che ha costruito tutto il progetto estetico raffinato e penetrante.
Ginevra è pronta… Ascoltatela, non ve ne pentirete!
TRACCIA PER TRACCIA
1. “my baby!”
“my baby!” è il nuovo brano di GINEVRA e segna l’inizio di una nuova era. È una sorta di serenata rock con un testo diretto, la voce distorta e tante chitarre. La necessità è quella di arrivare all’ascoltatore con la massima potenza e chiarezza. La voce limpida della cantautrice e le sonorità solitamente eteree ed elettroniche qui lasciano spazio a uno scenario più sporco e organico che richiama il mondo dei Pixies e dei Blur. Questa canzone nasce per gioco in una notte del 2021, durante la lavorazione del disco precedente di Ginevra “DIAMANTI”. È stata scritta in un castello in Toscana ma è come se fosse suonata in un garage. “my baby!” inoltre sancisce l’inizio della collaborazione fra Fugazza e Suorcristona – i fratelli Francesco e Marco Fugazza – e il musicista Domenico Finizio che a 6 mani hanno prodotto questo brano.
2. “ragazza di fiume”
“ragazza di fiume” è un inno alla semplicità e al rispetto della propria identità. La ragazza di fiume protagonista di questa storia, e in parte di tutto il nuovo album di Ginevra, è colei che segue il proprio istinto, la propria natura, e che traccia il proprio sentiero da sola. Fatica dopo fatica, nonostante le avversità, non si adatta al branco ma sceglie sempre se stessa e le rive del fiume come casa. Infatti è proprio sul fiume che Ginevra si sente a casa ed è il fiume a richiamarla continuamente a sè. Torino, la sua città natale, ricompare così, attraverso questo brano (nel suo precedente lavoro DIAMANTI; c’era appunto la traccia dal titolo “TORINO”). È stato un brano molto tormentato, sia in fase di scrittura che di produzione, ma fortemente voluto da Ginevra per la profonda connessione emotiva. È stato fra l’altro il primo embrione fra il materiale che oggi compone il suo nuovo album. Per terminarne la scrittura, Ginevra si è rivolta al cantautore torinese Alberto Bianco. È così che due ragazzi di fiume si sono incontrati per la prima volta e hanno finito di scrivere questa canzone, dai temi portanti per il racconto del suo nuovo progetto.
3. “cupido”
“cupido” è il secondo singolo estratto dal nuovo lavoro di GINEVRA. È una canzone che parla di crescita ed evoluzione e di quanto sia dolce-amara la vita di tutti i giorni. È un brano dai toni apparentemente leggeri ma che nasconde un filo di malinconia. Lo scenario con cui si apre è un viaggio in auto, il tramonto si vede dallo specchietto e il viaggio non è altro che il tempo che passa. Sullo sfondo i 30 anni della cantautrice che cerca di descrivere quella sensazione di sentirsi perennemente bloccati allo stesso punto della storia, come a un semaforo che non cambia colore, mentre le persone attorno a te sembrano aver imboccato la strada giusta e andare avanti alla perfezione. L’elemento sonoro principale è la chitarra, lo strumming dell’acustica ma anche l’elettrica che s’intrufola sulle parole in modo inaspettato dando carattere alla produzione. Voce e parole s’intersecano, a tratti sporcandosi a loro volta con la distorsione, e diventando più crude e scure scegliendo frasi come “nessun altro come te che mi trafigge il cuore”. “cupido” è nata nel giro di poche ore grazie al fortunato incontro in studio fra Ginevra e Iulian Dmitrenco. La produzione è stata poi sviluppata e ultimata dal trio di “my baby!”, Fugazza – Suorcristona – Domenico Finizio. Il risultato è ancora una volta un lavoro corale, a più mani, dal linguaggio pop ma con il suono di una band, ispirandosi a progetti come i Radiohead.
4. “FEMINA”
“FEMINA” è il manifesto del nuovo album di Ginevra. È un canto di denuncia, un grido contro la violenza di genere, tema drammaticamente attuale raccontato in questa ballata arrabbiata ed elegante le cui sonorità rimandano al mondo trip hop e ai Portishead in particolare. Il testo è crudo, spietato, avanza senza giri di
parole, e il fatto che sia cantato perlopiù con un filo di voce lo rende ancora più tagliente. Fino a poco tempo fa, data la complessità della tematica, Ginevra non avrebbe mai pensato di riuscire a parlarne in questi termini, ma spinta dall’ennesima notizia di femminicidio e di discriminazione, ha scritto di getto il brano cardine del suo nuovo disco, di cui il mondo femminile è protagonista. Lo ha scritto per sé, per le persone nella sua vita, e per chiunque si senta soggiogato dall’influenza del patriarcato nella propria quotidianità. Il titolo è l’unico di tutto il disco a comparire a lettere maiuscole affinché la forza che emana richiami subito l’attenzione dell’ascoltatore. Si ispira a un libro omonimo, di Janina Ramirez, letto dalla cantautrice durante la fase di scrittura dell’album; un libro che racconta il Medioevo attraverso le protagonisti femminili che sono state cancellate dalla storia in quanto donne. I loro nomi venivano infatti cancellati e al loro posto veniva scritta una f: la f di Femina. Queste donne senza nome hanno in realtà fatto la storia e hanno contribuito a costruire e plasmare il mondo in cui viviamo tanto quanto gli uomini invece passati alla storia. “FEMINA” è dedicata a tutte le donne che sono state cancellate, e a quelle che lottano ogni giorno affinché la violenza contro il genere femminile cessi di esistere, liberando le nuove generazioni. La speranza infatti è che almeno loro possano vivere in una società più equa di quella in cui viviamo oggi.
5. “cosa voglio cosa vuoi”
Quando si passa tanto tempo con un’altra persona può capitare di perdere di vista i propri bisogni, può capitare di non capire bene che cosa si vuole, anche nelle piccole decisioni quotidiane, e di chiedersi che cosa si è senza l’altro. “cosa voglio cosa vuoi” parla di quei momenti in cui pensieri come questi ti frullano per la testa. L’amore è un bellissimo gioco fatto di regole complesse, momenti unici si alternano a momenti in cui ti senti in equilibrio precario, un pò come in questo brano si alternano intimità ed esplosività, fragilità e forza, tenerezza e rabbia. L’essere umano evolve, cambia, e così fa la coppia se riesce ad adattarsi e a stare al passo dei cambiamenti. In questo brano, che è una sorta di pagina di diario, Ginevra si racconta su un tappeto di chitarre distorte, in un flusso di coscienza senza filtri in cui il folk si mescola al rock.
“30 anni”
Fra i temi centrali del nuovo album di GINEVRA ci sono i suoi 30 anni, protagonisti indiscussi di questo brano. I 30 anni rappresentano un periodo delicato, a tratti sognante, a tratti complesso, e in cui ci si deve destreggiare fra confusione, pressioni sociali e aspettative. Il brano ha un tono intimo e malinconico, si apre con una chitarra acustica dal timbro grezzo e il ritmo cadenzato, ed esplode nel ritornello con l’arrivo della batteria acustica e dei cori. È chiaro sin da subito – con quel “Da quando sei andata via” – che qui l’artista si esprime volutamente al femminile; scrive infatti rivolgendosi alla nonna Anna, scomparsa nei giorni della composizione di questa canzone. La parte finale del brano, che per la cantautrice è la più suggestiva, è una sorta di discesa nell’oblio, dove la confusione, resa perfettamente dalla quantità di riverbero, regna sovrana. In questa dimensione accetta di vivere i suoi 30 anni alternando giorni in cui si sente euforica e altri in cui si sente totalmente persa e senza una direzione. C’è un paragone tra i suoi 30 anni e quelli di sua nonna che a differenza sua immagina spigliata, sicura di sé, come l’ha vista nelle foto. Il quadro sonoro e compositivo s’ispira ad artisti che Ginevra stima infinitamente fra i quali spiccano i nomi di Joni Mitchell, Feist, Mazzy Star e Big Thief. La scrittura inoltre vede la partecipazione di Martino Consigli in arte Irbis.
7. “verità” con Colombre
Conoscersi e accettarsi in tutta la propria essenza è il tema centrale di “verità”. Con la frase “Hai portato quel che sei per andare via? Tipo la verità..” Ginevra intende “porta te stesso, sii te stesso e questo andrà bene”. È un brano che parla di relazioni, di tregue e di conflitti, e di quanto sia difficile trovare un compromesso per accettarsi l’un l’altro senz non perdersi dietro alle differenze e alle incomprensioni. Questa canzone minimale, dall’indole folk e cantautorale, è stata scritta da GINEVRA in collaborazione con il cantautore Colombre, che ha impreziosito ulteriormente il brano con la sua voce. Colombre compare infatti quando meno te l’aspetti, contribuendo a veicolare il messaggio di questo brano essenziale e potente.
8. “la fonte”
Raggiungere la fonte, la consapevolezza, è un percorso in salita, fatto di grandi sfide. È un po’ come raggiungere la vetta con i piedi immersi nel fango o fissare una vipera negli occhi per distruggere il proprio ego. Sopravvivere a queste sfide, e quindi raggiungere la fonte, significa tornare ad essere liberi. Questo viaggio necessita di una grande forza di volontà e la forza di GINEVRA è tutta racchiusa in questa canzone particolarmente significativa che in parte s’ispira alla storia de “La profezia della Curandera”, un libro donatole da una fan alla fine di un concerto, e che rientra nelle letture fondamentali del suo nuovo album.
L’acqua è inoltre un elemento che torna spesso nei suoi testi e in cui la cantautrice cerca quasi un’amica, un’alleata per curare e lenire le ferite della vita. “la fonte” è anche un inno alla bellezza della natura incontaminata che cresce rigogliosa lontana dalle città, quasi una preghiera per l’ambiente, e un invito a scegliere per se stessi tutto ciò che ci fa stare veramente bene.
DA ASCOLTARE SUBITO
ragazza di fiume – Femina – verità
DA SKIPPARE SUBITO
Poco meno di mezz’ora intensa e emozionante. Vi prego non skippate!
SCORE: 7,75
my baby! – Voto 7,50
ragazza di fiume – Voto 8,00
cupido – Voto 7,50
FEMINA – Voto 8,00
cosa voglio cosa vuoi – Voto 7,50
30 anni – Voto 7,50
verità (Ft. Colombre) – Voto 8,00
la fonte
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2022 Diamanti
2025 Femina
EP
2019 Ruins
2020 Metropoli
VIDEO
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