Recensione: GIOVANNI TRUPPI – “Infinite possibilità per esseri finiti”
Ci potrebbero essere “infinite possibilità” per raccontare questo nuovo disco di Giovanni Truppi, il quinto della sua discografia.
Tante chiavi di lettura. Ognuna con il proprio senso, la propria idea concettuale, la propria autonomia.
“Infinite possibilità per esseri finiti” è proprio questo, una serie di racconti poetici e autobiografici tratti della libera quotidianità stratificata di Giovanni.
A fare da collante tra le diverse storie c’è l’amore, c’è la libertà e soprattutto la ricerca della felicità, quella fatta di istanti, di attimi, di sguardi, di abbracci, di baci e di cose semplici.
“Infinite possibilità per esseri finiti” è un’equazione (o un enigma) la cui soluzione è la parola “vita”
Tra le infinite -finite possibilità di Giovanni ci sono le tante domande e interrogativi con i quali si confronta in modo onesto e profondo.
Temi che da Centocelle si espandono al mondo: il concetto di privilegio e quello di comunità, la precarietà economica e la gentrificazione, il ruolo delle reti sociali e quello delle città. La vita, la morte, i sentimenti, le relazioni.
Infinite possibilità e infinite punti di osservazione, frutto di una maturazione personale e dei cambiamenti di vita e di scenari vissuti negli ultimi anni.
Dalla nascita alla morte, che ne sono i segni più evidenti, a ogni passo dell’esistenza ci confrontiamo con la nostra finitudine: scegliamo, imbocchiamo sentieri, optiamo per una delle innumerevoli diramazioni del possibile, prendiamo posizioni.
E i nostri limiti non si esauriscono con la durata della vita: noi siamo costitutivamente finiti.
Lo siamo perché non possiamo fare troppe cose nello stesso momento, trovarci in più luoghi insieme, e non possiamo nemmeno amare più di un limitato numero di persone.
Certo, per alcuni di noi la varietà delle scelte è più ampia e le risorse a disposizione sono maggiori, ma questo è solo un altro aspetto – sicuramente drammatico – della faccenda che non cambia il fatto che la regola sia la stessa per tutti.
Questa è la condizione umana, anzi: questo è il modo in cui noi umani facciamo esperienza della vita e del mondo.
Anche musicalmente Giovanni attraversa senza limiti infinite possibilità stilistiche: si va dalla tradizione cantautorale italiana al rock. Da sterzate elettroniche passando da composizioni al pianoforte e orchestrazioni. Nel disco ci sono filastrocche, ballate, intro, intermezzi e tanto spoken word con improvvise e impreviste deviazioni nei territori dell’hip hop più astratto.
Giovanni è riuscito ancora una volta confezionare un’opera d’arte fatta di parole, suoni e situazioni. Nessun effetto speciale, nessuna esasperazione, a Giovanni basta raccontare le infinite possibilità finite che la vita ci offre ogni giorno. Basta osservarle e saperle coglierle!
Questa mattina mi sono alzato alle otto
e sono andato in piscina.
Mentre nuotavo a un certo punto ho alzato gli occhi
e, attraverso i vetri dei finestroni che danno sulle corsie,
ho visto i riccioli della mia ragazza che faceva ginnastica in un altro ambiente
e sono stato felice.
SCORE: 8,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Centocelle – Moondrone – Amarsi come i cani
DA SKIPPARE SUBITO
Precauzioni per l’uso: ascoltare dall’inizio alla fine. Come per un film non si possono skippare parti e scene. Ha un senso nella sua globalità!
TRACKLIST
1. Intro
2. Centocelle
3. La felicità
4. Donut I
5. Moondrone
6. Burger King
7. Alcune considerazioni
8. Amarsi come i cani
9. Le persone e le cose
10. Donut VI
11. Amico
12. Donut XVII
13. Infinite possibilità
14. Temporale
15. L’uomo buono muore
16. Donut XV
17. Camminando per via Indipendenza un sabato sera ascoltando la nuova canzone dei fratelli Eno
18. Fine
DISCOGRAFIA
2010 – C’è un me dentro di me
2013 – Il mondo è come te lo metti in testa
2015 – Giovanni Truppi
2019 – Poesia e civiltà
2023 – Infinite possibilità per esseri finiti
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